Volente o nolente, il paragone tra la prima e la seconda stagione di The White Lotus è un qualcosa che nasce spontaneo e che va affrontato. Lo si è già affrontato nella recensione di questa seconda season premiere e viene naturale anche farlo con questa “Italian Dream” che, pur non brillando, propone alcuni spunti interessanti che saranno analizzati in futuro.
Confrontato con “New Day” infatti, Mike White ripropone lo stesso modus operandi (vincente) visto in passato, ovvero un secondo episodio prettamente improntato nella lenta esplorazione di tutte quelle piccole problematiche sciorinate nella puntata precedente su cui i vari protagonisti hanno soprasseduto per educazione ma che porteranno in qualche ai vari cadaveri spoilerati come da tradizione nella premiere.
Nonostante l’interesse generale ed una maggiore caratterizzazione dei personaggi, ciò non toglie che anche con “Italian Dream” la stagione continui a piacere sempre leggermente meno della precedente. Ed è anche colpa della Mamma di Stiffler.
Tanya: “Yeah, I’m sorry about that. I just… do you have any Oreo cookie cake?“
TWOSOME
Un po’ come nella scorsa stagione, il vero tallone da killer d’Achille è, era e rimane Jennifer Coolidge con la sua Tanya McQuoid-Hunt. Il character, che in qualche modo le è valso un immeritatissimo Emmy come Miglior Attrice Non Protagonista In Una Serie Limitata, è oggettivamente difficilmente apprezzabile per via di quello strano mix fatto di opulenza, stupidità e sottomissione al neo marito conosciuto nell’altro resort gestito da Armond.
Se qualcosa è cambiato nel suo status quo da cougar ereditiera a moglie cornificata (almeno così lasciano intendere le chiamate notturne di un Greg Hunt difficilmente digeribile), veramente niente si può dire circa la sua mancata evoluzione come personaggio che suscita principalmente tenerezza/pietà e niente più. Oltre che un costante senso di fastidio e prurito che non è mai andato via.
Dominic: “I’m having like a guilty conscience kind of feeling, you know. I’m… I’m just not feeling great about this. Uh, you’re lovely.”
Lucia: “You don’t want me to come in?”
Dominic: “Oh, I really do. You have no idea. I have a problem with sexual addiction and compulsion. It’s a… it’s a real issue. And, uh… I… I really need to get a handle on it, like, quickly, if I’m gonna turn my situation around. You understand?”
Lucia: “I have my friend here, and she wants to thank you, too. […] Sure you don’t want us to come in?”
Dominic: “Jeez. You’re making this very hard.“
THREESOME
La sorpresa positiva dal punto di vista delle new entry di questa stagione è ovviamente lo strano trio dei Di Grasso, composto da nonno, papà e figlio. Un trio che però si trasforma in triangolo con ramificazioni varie ed eventuali in questa stagione visto il festino finale di Dominic, Lucia e Mia ma anche la relazione ambigua tra Albie Di Grasso e Portia, dove quest’ultima non sembra propriamente convinta di quel bacio finale ma al tempo stesso è bloccata in un resort da cui non può uscire.
In tutto ciò F. Murray Abraham con il suo Bert Di Grasso ricopre un po’ quel ruolo da scheggia impazzita che fu di Murray Bartlett (Armond) nella prima stagione e c’è la sensazione che Mike White abbia in serbo ben più di qualche sorpresa per il più vecchio dei Di Grasso che ha molti pochi peli sulla lingua ed un certo insaziabile appetito sessuale che ha passato al figlio. Questa seconda stagione deve puntare decisamente sui Di Grasso se si vuole arrivare in alto.
Ethan: “Hey. What’s going on?”
Harper: “What’s with the boner?”
Ethan: “Yeah, fair question. Uh, I was jerking off.”
Harper: “Oh. Why?”
Ethan: “Um, I don’t know, endorphins? You know I sometimes get horny after I run.”
Harper: “Well, couldn’t you have just waited till I got back to the room? I was only gone 15 minutes. All I had was a croissant.”
Ethan: “You don’t like morning sex. […] Look, I just figured I’d take care of it myself. Okay?”
Harper: “Well, did you?”
Ethan: “No, but… but it’s fine.”
Harper: “Do you want help?”
Ethan: “Now?”
Harper: “Yeah.”
Ethan: “No, it… It’s okay. We can do that later. It’s not a big deal.“
FOURSOME
Dulcis in fundo non si può che affrontare il discorso “coppie” visto che il viaggio insieme di Harper-Ethan e Cameron-Daphne si sta scaldando su diversi fronti che non rappresentano altro che una pentola d’acqua sopra un fornello che sta scaldandosi prima di bollire.
Una tecnica che Mike White utilizza per tutti i personaggi della sua serie ma che è perfettamente visibile qui con delle problematiche interne alla prima coppia (Harper-Ethan) a cui poi si aggiungo ulteriori livelli di malumore e ripicche (Ethan sembrerebbe pronto a sbandierare in faccia a Cameron il suo successo) che promettono al pubblico fuochi d’artificio nelle prossime cinque puntate.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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A malincuore bisogna dare un Save Them All ad un episodio carino che intriga ma nulla più. Mancano alcuni personaggi forti (did you say Armond?) e dei contrasti tra personaggi che ancora non sono emersi. Comunque viene rinnovata serenamente la fiducia a Mike White.
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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.