“Hawaiian K-hole.”
Dopo l’interessante primo piano testicolare (tra le altre cose falso e portato in scena da una controfigura) sul personaggio interpretato da Steve Zahn e la telefonata del medico rimasta in sospeso, c’era attesa per questa seconda puntata di The White Lotus. Ironia a parte, l’attesa c’era ma era ovviamente riguardante altri punti focali della narrazione e non riguardavano la semplice attesa del risultato del test da parte di Mark (che tra l’altro si rivelerà essere negativo, con somma gioia di tutta la famiglia).
UNA COPPIA CHE SCOPPIA
C’è interesse per vedere dove esattamente lo show andrà a parare e chi tra i personaggi (sempre che si tratti di uno dei principali) è il morto osservato mestamente da Shane in apertura del primissimo episodio. Molti sono i dubbi, in particolar modo riguardo Rachel, al momento la più papabile per il puro e semplice motivo d’essere il personaggio più vicino a Shane. La coppia non sembra mostrare il benché minimo di feeling sentimentale e si fatica a comprendere la chimica tra i due dove esattamente risieda: la spacconaggine ed il machismo di Shane sono ad ogni scena sempre più evidenti ed inequivocabili; l’errore della suite sta logorando non solo Armond, ma anche Rachel; il dover ricorrere alla mamma non è sicuramente sintomatico di una figura adulta sulla quale poter fare riferimento; ostacolare la carriera lavorativa di Rachel perché “non hai più bisogno di lavorare…hai sposato me!” sarà sicuramente oggetto di approfondite e più ampie disquisizioni nei prossimi episodi. Insomma, si denotano maggiori elementi di collisione tra i due che fattori che possano accomunarli. E la sensazione di ritrovarsi di fronte ad una falla all’interno di una diga prima di un disastro è più che palese.
Accantonati i problemi di coppia il resto della puntata veleggia senza problemi attorno ad una sufficienza abbastanza risicata alternando dialoghi molto pregni volti a riflettere sul valore della vita (Mark e Quinn) a qualcosa di ben più leggero come Paula e Olivia che in una manciata di secondi estraggono un quantitativo tale di droghe (legali e non) da far impallidire anche il più preparato degli spacciatori di quartiere.
STAFF VS OSPITI
Interessante, inoltre, il parallelismo che la puntata decide di fare sul diverso modo di affrontare la giornata all’interno del resort. Da una parte c’è la felicità e la leggerezza sintomatica di una vacanza da parte degli ospiti; dall’altra parte il burbero viso contrito dal fastidio di chi si sta recando sul proprio posto di lavoro mentre si prospettava un diverso utilizzo del proprio tempo. Belinda ed Armond, da questo punto di vista, sono i due personaggi più rappresentativi dal nutrito gruppo di lavoratori del resort: Belinda deve fare i conti con Tanya e con la sua necessità estrema di avere un qualche tipo di compagnia (forse a causa della perdita della madre sta affrontando un momento di forte solitudine, difficile dirlo dopo due episodi); Armond, vero mattatore fino ad ora dello show, si fa carico di fare il buono e il cattivo tempo con Shane e Rachel cercando di salvaguardare il proprio ruolo, ma non per questo dando soddisfazione al giovane e borioso neo sposo. Un atteggiamento che si prospetta come parte di una lunga e faticosa guerra tra i due che difficilmente si concluderà in breve tempo.
Ma è il finale dell’episodio, ad aumentare il ritmo ansiogeno della narrazione, il tutto amplificato da una soundtrack ottimamente scelta ed inserita all’interno delle varie sequenze.
C’è una borsa piena di droghe scomparsa; un manager di un hotel sull’orlo del precipizio, pronto a gettare in fumo cinque anni di sobrietà; un uomo che scopre solo ora della reale causa della morte del padre (vanificando tutto il suo arzigogolato discorso sul cogliere il momento); un ragazzo bullizzato malamente dalla sorella e non calcolato seriamente dal resto della famiglia; una coppia alle prese con i primi litigi. Di materiale per poter intrattenere lo spettatore c’è e considerate le premesse, non resta che mettersi comodi sulla sdraio, ordinare un buon Mai-Tai e osservare fiduciosi l’evolversi della storia.
“This may be a little cheesy. But, um, I just wanted to say that I had a little health scare and it turned out to be a real blessing, because it’s the kind of thing that gives you a new perspective on life and how lucky we all are. And when you really think about it, I mean we have no problems. We’ve got food to eat, family, we’re healthy and alive. […] Never take anything for granted. It’s also a reminder to look at things in a new way and if you do, then, like, every day can be a new day, right? And if it is it’s like you’re al…you’re always being born into life…like, all the time. You’re not stuck…decaying or dying. Anyway, that’s just what I was thinking about. I just wanna share it and… just…I love you guys.”
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The White Lotus non è nemmeno arrivato a metà stagione, ma sembra essersi tranquillamente conquistato spazio ed attenzione da parte del pubblico. E se ne capisce il perché.
