Heels 1×02 – Dusty FinishTEMPO DI LETTURA 4 min

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Heels 1x02 recensioneDopo gli eventi, piuttosto teatrali ma al tempo stesso “tragici” avvenuti dentro e fuori il ring della DWL in “Kayfabe“, Heels propone un episodio piuttosto classico e che, di fatto, termina un lungo prologo di 120 minuti. Quello di utilizzare la 1×02 come una puntata per prendere fiato e preparare il futuro è un modus operandi piuttosto normale nel piccolo schermo ma, se si pensa agli altri prodotti targati Michael Waldron (tra cui il recentissimo Loki), sorprende un po’ questo tipo di approccio molto più pacato e meno sperimentale.
Chiaramente Heels e serie come Loki o Rick & Morty non sono un benchmark perfetto per discutere di massimi sistemi su come una 1×02 potrebbe essere, e non si sarebbe nemmeno qui a discuterne se non si fosse visto l’ottimo risultato di Loki, però ora Waldron porta con sè un notevole carico di aspettative che non può essere ignorato.

Ace:I fucking hate you. You act like you’re some kind of genius. But you’re not. You’re just a lawnmower salesman. You ruined my fucking life.

UN NUOVO STARTING POINT


Qualcuno potrebbe rimanere infastidito che “Dusty Finish” sia una puntata senza una sfida sul ring ma non dovrebbe sorprendere nessuno che Waldron abbia optato per questa scelta. D’altronde Heels è una serie sul mondo del wrestling ma, come fatto capire a più riprese in questo episodio, di wrestling non si vive e c’è bisogno di fare dei lavori secondari per continuare a tenere viva la passione ed una lega di provincia come la DWL.
Ecco quindi che Waldron, confermato alla sceneggiatura, predilige un episodio di raccordo che funge molto da seduta psicologica sia per Jack che per Ace Spade. Se “Kayfabe” presentava (doverosamente) al pubblico la vita dei wrestler durante il weekend dello show, “Dusty Finish” si occupa delle conseguenze del weekend e dà una panoramica a 360° della vita di questi aspiranti wrestler professionisti quando scendono dal ring. Ed in tal senso, molte delle motivazioni, si ritrovano esattamente nel tanto agognato confronto tra fratelli.

Jack:You were right. I’m a fucking lawnmower salesman. I got Staci, and I got Thomas, and they’re perfect, but other than that… […] Big guy, you’re unemployed. You’re a washed-up quarterback who couldn’t play in college. You couldn’t even hold down a job at Winn-Dixie.
Ace:What the fuck is wrong with you?
Jack:This is who we are. It’s who we are if we’re not wrestlers. When my music hits, when I’m in the ring, I don’t think about being broke or… having a job that I despise or a kid that I consistently seem to let down. I don’t even think about that. But this is gonna be it. This is where we’re gonna be, in this fucking town. I… If it’s gonna be a normal life, it’s not enough. It is not enough for me. Our family’s a bit fucked up.
[…] They need you. We need you.
Ace:I’m gonna get scouted again. Next time, it’s gonna stick. I gotta have a say in my character, and the storylines.
Jack:Okay. Done deal. And when Wild Bill comes back… I’ll support you. I will support you 100%.
Ace:I don’t ever want to get booed again… not ever.
Jack:Then you won’t.

Com’era prevedibile, il character di Alexander Ludwig non poteva essere perso dallo show dopo solo un episodio, si sentiva la necessità di creare un nuovo punto di partenza sia per Ace che per Jack, il tutto inserendo una nuova variabile impazzita di nome Gully, a capo della Florida Wrestling Dystopia, e tenendo sempre vivida la presenza (piuttosto nuda in questo caso) del talent scout Wild Bill Hancock.
Questa 1×02 concede più spazio ai propri personaggi secondari, fondamentali per creare un universo narrativo un po’ più profondo ed articolato che non si poggi solo sui fratelli Spade. Ecco allora che la moglie di Jack, Staci, prende improvvisamente una buona porzione del minutaggio generale tagliando l’erba, uccidendo scoiattoli e guardando video su YouTube mentre suona la chitarra; il tutto mentre nel frattempo Crystal si guadagna le luci della ribalta con quella famosa mossa di wrestling già vista nel trailer della serie e che, di fatto, le apre le porte della DWL.
Il ritmo, sfortunatamente anche se non soprattutto a causa del minutaggio che sfiora i 60 minuti, è sempre molto blando e non concede molti picchi, il che è comprensibile ma anche parzialmente negativo dall’altro. Diverse scene, piuttosto estemporanee, potrebbero essere serenamente eliminate per alleggerire la visione che ne soffre parzialmente. E ovviamente l’assenza di scontri sul ring, sopperiti comunque bene dalla rissa nel bar, ha il suo peso specifico nel voto finale.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Confronto finale tra fratelli
  • La mossa di wrestling di Crystal
  • Più spazio ai personaggi secondari
  • Rissa al bar
  • Ritmo molto blando
  • Alcune scene piuttosto lunghe senza apparente ragion d’essere

 

Heels si conferma una buona serie al momento senza infamia ma anche senza troppe lodi. Ora che il prologo è di fatto concluso, saranno i restanti 8 episodi a decretare se la serie di Waldron rispecchierà le attese che la circondano.

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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

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