The Witcher 3×04 – The InvitationTEMPO DI LETTURA 3 min

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The Witcher 3x04 recensione

Paradossalmente, per descrivere questa puntata (ma anche la stagione), si potrebbero utilizzare le stesse parole scritte da una collega per la recensione di Full Circle 1×01 adattando giusto due termini:

Una situazione favorita dall’innumerevole presenza di personaggi divisi in diversi blocchi destinati a convergere ma che, per ora, sembrano narrativamente troppo disorientati. E se da un lato c’è la solita investigatrice protagonista del caso pronta a scendere in campo per risolvere la situazione, dall’altro a contendersi la scena ci sono due realtà razze (elfi e umani) socialmente ed etnicamente opposte.

Ad una puntata dalla fine di questa prima parte di stagione, che va ricordata essere l’ultima con Henry Cavill, The Witcher continua a dimostrare una certa debolezza narrativa di cui molto probabilmente non ci si libererà mai.
In un mix di confusione dovuta alla moltitudine di personaggi introdotti e già esistenti nell’universo di The Witcher, lo spettatore medio rimane vittima degli eventi e dei dialoghi che si susseguono ininterrottamente spostando l’attenzione da un angolo all’altro del continente senza una concreta struttura logica. Chi scrive queste righe non si attende neanche di ricevere una spiegazione limpida e lapalissiana di quanto stia accadendo, semplicemente segue le vicende sperando che un giorno qualcosa abbia senso.

Yennefer:It’s all connected, isn’t it? Everything that’s happening.
Geralt:Whoever’s backing Rience is here. And they know we’re close to sniffing them out. Who uses illusions…
Yennefer:Hates me…
Geralt:And has a history of experimenting on young women?
Yennefer:Stregobor.

STREGOBOR COMANDA COLOR


Il fatto che si sia arrivati alla fine della prima parte certamente aiuta perché finalmente, verso la conclusione dell’episodio, si arriva a capire chi sia il villain che vuole Ciri. E non a sorpresa, questo villain è Stregobor, interpretato da Lars Mikkelsen, fratello maggiore (e meno famoso) di Mads. Plot twist che non è un plot twist.
Collegando tutti i puntini, ben sapendo che il Geralt di Rivia di Herny Cavill ha le ore contate visto che un altro Geralt proveniente dal multiverso e con le fattezze di Liam Hemsworth è pronto a sostituirlo, il confronto tra Yennefer ed una copia di Geralt mandata da Stegobor per ucciderla è una buona indicazione di dove la serie si stia dirigendo. Certo, mancano quattro episodi a quel fatidico momento, ma la direzione è ormai palese ed è un’arma a doppio taglio per chiunque visto che nessuno tra il pubblico teme per Ciri o Yennefer ma tutta l’attenzione è diretta a Cavill e a come verrà fatto fuori.
Da questo punto di vista, i momenti in cui gli si concede un po’ di spazio sono anche quelli che vengono più apprezzati, sia nelle interazioni con Yennefer, sia in quelle con Ciri. Battaglia con il mostro marino a parte, Geralt non sta ricevendo moltissimo minutaggio, minutaggio che infatti è concesso (per qualche oscura ragione) a personaggi secondari e terziari che abbondano lo schermo, specialmente nella prima noiosissima parte della puntata. Se il voto dell’episodio è così basso c’è un motivo…

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Quando i tre protagonisti sono insieme allora lo show ha un altro livello…
  • La storyline di Jaskier intrattiene piuttosto bene
  • … peccato che questo non accada praticamente mai e in questa puntata si sente nettamente la differenza di quando accade
  • Plot twist: era Stregobor
  • Scena d’azione in barca con una CGI non bellissima
  • Utilità di Francesca non pervenuta
  • Dialoghi tra personaggi secondari e terziari veramente poco interessanti

 

“The Invitation”, solo nei minuti finali, riesce a portare un briciolo di ispirazione e voglia di proseguire la visione. Ora che Stregobor è stato ufficializzato come villain, la speranza è che si riesca a concludere questa prima parte di stagione decentemente, senza creare ulteriore confusione e ufficializzando le priorità della serie. Perché ad ora non è molto chiaro quali siano le motivazioni che fanno muovere i protagonisti.

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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

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