Non c’è bisogno di ripetere ancora una volta – dato che nelle recensioni della prima stagione è stato già ampiamente discusso – come And Just Like That… sia uno show inutile, morbosamente woke, infarcito di finta inclusività e dalla scrittura penosa.
Il rinnovo della serie per una seconda stagione ha fatto crollare le aspettative di chi pensava di aver chiuso ermeticamente la porta dell’inferno. Invece, come un moderno Dante, ci si trova di nuovo in compagnia di storyline traballanti, battute cringe e Miranda Hobbes che continua ad interpretare Cynthia Nixon.
Oltretutto, la conferma del ritorno di Aidan Shaw (John Corbett) aveva generato ancora più malcontento e testimoniava una vera e propria mancanza di idee: la rimpatriata tra Carrie ed Aidan, infatti, era già stata utilizzata nel secondo film di Sex And The City, con un risultato disastroso.
Come se non bastasse, la notizia del cameo di Kim Catrall nei panni della mai dimenticata Samantha Jones, si era abbattuto come un fulmine a ciel sereno nella vita di quei fan che continuavano ad appoggiare la Catrall e la sua decisione di non prendere parte ad una porcheria simile. Sebbene Kim abbia dettato le sue condizioni e abbia registrato la sua scena senza mai venire in contatto con le altre attrici, questo suo dietro front ha comunque lasciato l’amaro in bocca.
Giustamente il dio denaro comanda, quindi the show must go on.
THE REAL DEAL
Il secondo episodio potrebbe essere riassunto con due paroline magiche: noia mortale.
Michael Patrick King – creatore, regista e co-sceneggiatore – e gli altri autori ce la mettono tutta per rendere tridimensionali i nuovi characters (Seema, Lisa, Nya, Che), ma lo sforzo non ripaga.
Gli story-archs proposti in questa puntata scorrono davanti agli occhi dello spettatore senza nessun guizzo creativo e nessuno stimolo. Sono semplicemente un insieme di immagini e parole da tenere come brusio di sottofondo.
Si passa dall’incontro tra Lisa e sua suocera (boring much?), alle crisi sentimentali di Nya, fino al classico copione di Che che si rivela una persona con parecchi scheletri nell’armadio (ma va?).
Le protagoniste principali, dal canto loro, non brillano né per simpatia né per intelligenza e anche le loro storylines risultano stereotipate e fastidiose.
Carrie Bradshaw ha difficoltà a pubblicizzare prodotti vaginali ed è solo l’ombra di ciò che era un tempo, Charlotte indice una caccia alle streghe contro un negozio di usato vintage e Miranda continua a prendere pesci in faccia.
Forse, l’unica soddisfazione, è proprio quella di veder vacillare la relazione tra Che e Miranda. L’ex avvocato, infatti, si è buttata a capofitto nella vita a LA senza pensare alle conseguenze. Se avesse avuto 16 anni avrebbe suscitato empatia, avendone 56 suscita solo imbarazzo.
CHAPTER THREE
Con grande sorpresa di tutti, il terzo episodio alza leggermente l’asticella. La valutazione raggiunge la sufficienza stiracchiata ma almeno fa media con l’imbarazzante puntata precedente.
“Chapter Three” si concentra su Carrie e il ricordo di Mr. Big. La donna, infatti, sta registrando l’audio libro del suo best-seller scritto proprio dopo la morte del marito.
Inaspettatamente per lei, la scrittrice si trova emotivamente bloccata nel leggere il capitolo dedicato alla sera in cui ha ritrovato Big accasciato in doccia. Dopo un anno passato ad elaborare il lutto e il dolore, Carrie capisce che la ferita non si potrà mai rimarginare del tutto ed è normale avere momenti in cui la felicità vacilla.
Da fan affezionato, questo tuffo nei ricordi fa estremamente piacere, soprattutto per il modo in cui è stato gestito il personaggio di Big e – addirittura – Chris North. L’attore, infatti, accusato di molestie sessuale nel dicembre 2021, è stato scaricato dalla sua agenzia e completamente tagliato fuori dagli ultimi episodi dello show.
Era girata la voce, inoltre, di come le attrici della serie – ipoteticamente grandi amiche di Noth – si fossero allontanate da lui e lo avessero dimenticato. Chris Noth ha smentito la notizia, ma la verità non si saprà mai.
Il resto del minutaggio, invece, scorre lentamente tra dialoghi imbarazzanti, scene già viste (Seema derubata di una borsa per strada) e il ritorno di Miranda a New York per sostenere il redivivo Brady.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Continua la sagra dell’imbarazzo per questa seconda stagione di And Just Like That… d’altronde, non ci si poteva aspettare nulla di diverso.
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Se volete entrare nelle sue grazie, non dovete offendere: Buffy The Vampire Slayer, Harry Potter, la Juventus. In alternativa, offritele un Long Island. La prima Milf di Recenserie, ma guai a chiamarla mammina pancina.