Tulsa King 1×07 – Warr AcresTEMPO DI LETTURA 4 min

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Tulsa King 1x07 recensioneIl titolo di questo episodio arriva direttamente dal nome dell’omonima cittadina che fa parte dell’area metropolitana di Oklahoma City ma che non ha molto a che fare con questa cittadina di poco più di 10.000 anime. L’unico riferimento concreto è nel gioco di parole che si può fare con il nome e che si riferisce alla guerra, “war” per l’appunto, che sta formandosi all’orizzonte.
Una guerra che Dwight Manfredi sembra in parte essersi cercato (Manfredi VS The Black Macadams) ed in parte era, obiettivamente, destinata ad accadere (Manfredi VS Invernizzi) visto le informazioni relative agli stupri subiti dalla figlia nello scorso episodio ed il modo in cui le cose stanno venendo gestite a New York da Chickie, suo padre ed il resto del clan mafioso. In tutto ciò non va dimenticata la relazione borderline con Stacy che porta il character di Stallone direttamente ad un confronto diretto con ATF e FBI (Manfredi VS Federali).
Non uno, non due ma addirittura tre fronti, non male. Ed è un qualcosa che, vuoi anche l’ironia presente nella serie, ricorda un po’ quel Sneaky Pete di qualche anno fa dove anche li non c’erano solo due fazioni ma ben di più.

Bodhi:Dwight are you familiar with NFTs? Crypto?
Dwight:Yeah, I don’t like it.
Bodhi:Why not?
Dwight:Because you can’t see ‘em. You can’t touch ‘em, you can’t feel ‘em, you can’t put ketchup on ‘em. To me, they’re not real.
Bodhi:They are very real, even though you can’t pour ketchup on them.

CAMBIO DELLA GUARDIA


La direzione in cui Tulsa King sta andando, sotto l’esperta mano in campo mafioso di Terence Winter (Boardwalk Empire, The Sopranos) è piuttosto palese ed è una resa dei conti che occuperà verosimilmente tutta la seconda stagione ma con una partenza che non tarderà ad arrivare già nelle prossime puntate.
Per far si che si accendesse la miccia però mancavano alcuni passaggi chiave che facilitassero il tutto, passaggi chiave che sono identificabili come:

  • il passaggio del controllo della famiglia Invernizzi da padre malato a figlio irrequieto
  • il cambio di posizione di Stacy che ora vede in Dwight un problema
  • una faida dichiarata tra Caolan Waltrip e Dwight Manfredi.

Tutte queste evoluzioni nelle diverse storyline sono ovviamente costruite ma arrivano in maniera piuttosto naturale allo spettatore che si aspetta un peggioramento della situazione generale. L’unica che sembra forse un po’ forzata e accelerata è quella a casa Invernizzi dove Chickie affoga suo padre mentre è accecato da invidia e frustrazione. Un classico delle storie mafiose ma che poteva essere costruito in maniera diversa.

Goodie:Looks like the funeral’s gonna be Friday.
Dwight:I won’t be goin’.
Goodie:Just thought you should know. It’s not gonna sit well, but your call, obviously.
Dwight:Yeah, it is.

Bisogna fare una nota a parte per quella che si può definire come “la svolta Crypto” di Bodhi, una svolta interessante ma che viene costruita e servita al pubblico con troppa fretta senza costruirci attorno la giusta tensione narrativa e anche, perché no, le giuste motivazioni. Perché se il rapporto tra Bodhi e Dwight si è chiaramente rinsaldato nel corso di questa stagione, e sicuramente ha ricevuto un’accelerazione nello scorso episodio con il salvataggio preventivo dei soldi.
Tuttavia, nell’insieme, Bodhi viene presentato come se avesse un segreto, cosa che ha, ma è un segreto che dura sì e no dieci minuti prima di essere svenduto a Dwight. Ed il tutto sembra un po’ una faciloneria rispetto a quanto avrebbe potuto essere, anche solo per un uso di questi soldi nel lungo periodo.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • L’omicidio di Pete “The Rock” Invernizzi per mano di Chickie
  • Altro omicidio perpetrata da Waltrip
  • Visione sempre molto divertente e fruibile
  • Ancora poco chiaro se il lato comedy deve prevalere sul drama o viceversa
  • “La svolta Crypto” di Bodhi che si confessa a Dwight è un po’ troppo semplicistica
  • Chickie che uccide il padre un po’ troppo velocemente

 

Come al solito, Tulsa King conferma anche con questa puntata di essere una serie piuttosto piacevole da guardare, con momenti molto dark a cui si contrappone una commedia neanche tanto velata che rende la seire, di fatto, fruibile per tutti. Probabilmente gli stessi Taylor SheridanTerence Winter non hanno ancora deciso quale delle due anime, drama e (dark) comedy far prevalere, e per ora va ancora bene così.

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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

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