Tulsa King 1×06 – StableTEMPO DI LETTURA 4 min

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Tulsa King 1x06 recensioneSuperata metà di questa prima stagione, Tulsa King continua a costruirsi una propria personalità, portando a compimento un percorso molto più concreto di quanto ci si aspettasse.
Come sottolineato nella recensione del pilot, infatti, la prima occhiata al nuovo prodotto firmato Taylor Sheridan lasciava aperti alcuni dubbi riguardo una storia che, pur risultando sin da subito apprezzabile, peccava forse di un mordente maggiore.
Sono però bastati pochi episodi a Tulsa King per sviare ogni dubbio sulla sua natura, mettendo in scena un prodotto semplice nella sua struttura ed esecuzione ma con una trama di base che continua a crescere e a svilupparsi in modo sempre più concreto.
Un fattore sicuramente apprezzato dagli spettatori già consapevoli di approcciarsi ad un impegno a lungo termine dato che la serie ha già ottenuto il rinnovo per una seconda stagione. Intanto, Tulsa King è appena approdato anche in Italia, dal giorno di Natale disponibile su Paramount Plus.

ELEMENTI AL POSTO GIUSTO


Presentatosi come un ex mafioso ormai separato dalla società moderna e in esilio nel più remoto degli stati americani, il personaggio interpretato da Sylvester Stallone non ci ha messo molto a costruirsi la propria squadra personale. Un lavoro che ha dato ben presto i suoi frutti dato che, partita come una raccolta di “aiutanti per caso”, alla fine ha creato un’ottima base di personaggi attraverso i quali far partire la trama. Seguendo questo percorso, la storia incentrata a Tulsa ha preso pian piano piede, ampliando le diramazioni e portando la trama di Tulsa King verso storyline sempre più impegnative.
La lotta con la criminalità organizzata di Tulsa continua a creare piccole battaglie di episodio in episodio che indubbiamente porteranno a qualcosa di più grande man mano che le dinamiche si incroceranno maggiormente con l’FBI. E infatti è proprio questo circolo di elementi e personaggi che adesso si mescolano tra loro a dare sempre più consistenza a questa parte di trama. Waltrip e i Black Macadam in combutta con la polizia locale da un lato, le indagini dell’FBI dall’altro (nonostante la riluttanza di Stacy), stringono un cerchio sempre più serrato intorno a Dwight. A favorire quest’ultimo, però, non manca la sempre più “stabile” nuova famiglia criminale che Manfredi sta costruendo: oltre Tyson e l’accettazione di Bodhi in questo episodio, importante è la figura di Mitch nella sua “partnership” con Dwight, con il plus del bar che diventa ufficialmente la loro base criminale.
Tutti elementi che uniti tra loro donano la giusta consistenza ad una storia che inizialmente sembrava proporsi in maniera fin troppo leggera e umoristica ma che adesso sta conquistando una propria apprezzabile personalità.

UNA TRAMA SEMPRE PIÙ PERSONALE


Ma oltre questo assestamento di base, a dare manforte agli ultimi episodi di Tulsa King è stata sicuramente la storyline prettamente più personale del suo protagonista. Sin dallo scorso episodio, che si è confermato come uno dei migliori stagionali finora, l’entrata in scena in maniera più consistente della famiglia di Dwight ha dato una marcia in più all’intera trama.
Inserire nel contesto narrativo il personaggio di Tina con il dramma tenuto nascosto per anni e vendicato brutalmente dal padre in “Token Joe” ha aiutato la serie ad imboccare due strade di estrema utilità. Da un lato, infatti, non si può non constatare l’aumento di emotività riscontrato sin dalla scorsa puntata, con una maggiore caratterizzazione dello stesso Manfredi che, alle prese con i rimorsi del passato riguardo la sua famiglia, aumenta l’aspetto emozionale favorendo di conseguenza anche tutta la narrazione. Da un altro lato, poi, la rivelazione di Tina ha dato ufficialmente il via alla guerra con gli Invernizzi, creando una scintilla ben studiata e messa in scena che dà così la possibilità a Tulsa King di lanciarsi in un racconto ancora più forte, apprezzato e d’impatto narrativo.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Una serie che si mostra sempre più concreta
  • La sempre più “stabile” nuova famiglia criminale di Dwight 
  • La storyline di Tina aggiunge un importante tocco personale alla guerra con gli Invernizzi 
  • Più trame che si intersecano tra loro e aumentano l’impatto narrativo 
  • Alcuni elementi di poco peso inseriti come contorno 

 

Arrivati a metà stagione Tulsa King si appropria ufficialmente del suo spazio nel panorama televisivo con un racconto che ha sempre più tutti gli elementi giusti per lasciare un’ottima impronta personale.

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Nata con la passione per telefilm e libri, cresciuta con quella per la scrittura. Unirle è sembrata la cosa più naturale. Allegra e socievole finché non trova qualcosa fuori posto, il disordine non è infatti contemplato.
Tra una mania e l'altra, si fa carico di un'estenuante sensibilità che la porta a tifare per lo sfigato di turno tra i personaggi cui si appassiona: per dirla alla Tyrion Lannister, ha un debole per “cripples, bastards and broken things”.

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