Un Inganno Di Troppo 1×01 – Episodio 1TEMPO DI LETTURA 3 min

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Un Inganno Di Troppo 1x01 recensioneA più di 15 giorni dal suo debutto su Netflix, Un Inganno Di Troppo è ancora in vetta alla classifica delle serie tv più viste sulla piattaforma streaming. Un ottimo risultato che porta ad interrogarsi sul carattere della serie stessa.
Tra le varie uscite dell’ultimo periodo, tra cui spicca un ben più noto Berlino con alle spalle la fanbase de La Casa Di Carta, cosa ha portato questa serie inglese in primo piano? Dopo la visione del pilot la risposta sembra essere il suo DNA prettamente thriller, fatto di dubbi, misteri e sotterfugi che attirano sempre l’attenzione.
Il problema? Sembrano un po’ troppi.

FOOL ME ONCE


Un Inganno Di Troppo (titolo originale Fool Me Once) si presenta come un thriller diviso in otto episodi adattato per la tv da Danny Brocklehurst. L’opera, però, si basa sull’omonimo romanzo dello scrittore Harlan Coben, un  nome ormai noto in casa Netflix dato che finora ben nove delle sue opere sono state adattate e trasmesse dalla piattaforma streaming. Tra i lavori più conosciuti, spicca sicuramente Safe che ha esordito, sempre su Netflix, nel 2018. Una collaborazione longeva che ha permesso allo stesso Coben di svolgere il ruolo di produttore esecutivo e dare un’impronta più personale alla rivisitazione.
Un lavoro che non ha impedito alcuni cambiamenti tra l’opera originale e la rappresentazione televisiva. Uno su tutti, il cambio della location, con la serie girata in Regno Unito anziché seguire l’ambientazione americana del romanzo.
La scelta del cast, invece, ha visto la presenza di Michelle Keegan, Richard Armitage, Adeel Akhtar, Emmett J. Scanlan e Joanna Lumley.

UN TROPPO CHE STROPPIA


Volendo fare un riassunto della trama senza svelare troppo, il plot di Un Inganno Di Troppo è semplicissimo: dopo la morte del marito, Maya Stern vede l’uomo comparire nel video della nanny cam mentre questo saluta la loro bambina.
Una buona premessa per creare il giusto alone di mistero e spingere sia la protagonista ad indagare che lo spettatore a continuare la visione. Serie con un alto tasso di misteri da risolvere sono infatti facili magneti per catalizzare l’attenzione e il modo in cui “Episodio 1” inizia sembra rispettare queste caratteristiche. Almeno per alcuni aspetti.
Da un punto di vista narrativo, lo scorrere dei minuti presenta una versione più complessa della storia, con la parola “complessa” che tuttavia non assume significati positivi. Dopo la visione del pilot, infatti, il difetto più grande che traspare dalla serie è l’eccessiva presenza di misteri. Un paradosso se si pensa a quanto detto poche righe sopra sull’effettività narrativa di show del genere. Eppure, il troppo stroppia e anche in questo caso gli elementi buttati nel calderone nel solo primo episodio non fanno altro che rendere il risultato confuso e poco profondo.
Nel giro di un episodio, la presenza del marito apparentemente morto passa quasi in secondo piano se si pensa a tutti gli altri misteri che emergono. Da altre gravi perdite nel passato di Maya Stern, alle figure fortemente contraddittorie che circondano la protagonista. Dalla suocera alla babysitter, dal cognato al poliziotto assegnato al caso, fino addirittura al coach della nipote: sono davvero troppi i personaggi accennati e presentati con diffidenza.
Senza dimenticare la storyline parallela che accompagna la narrazione attuale e che viene mostrata attraverso alcuni flashback. Il tutto giusto per alimentare ancora di più una trama già stracolma e confusa.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Un thriller che va avanti con la sola forza dei misteri da svelare
  • Storia presentata in modo confuso e approssimativo
  • Tanti, troppi segreti, inganni e sotterfugi con cui fare i conti 
  • Personaggi abbozzati, poco caratterizzati e ognuno con il suo segreto da nascondere 

 

Quindi, cosa ha portato questa serie al primo posto nella classifica di Netflix? Mistero che assolutamente non si è capito.

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Nata con la passione per telefilm e libri, cresciuta con quella per la scrittura. Unirle è sembrata la cosa più naturale. Allegra e socievole finché non trova qualcosa fuori posto, il disordine non è infatti contemplato.
Tra una mania e l'altra, si fa carico di un'estenuante sensibilità che la porta a tifare per lo sfigato di turno tra i personaggi cui si appassiona: per dirla alla Tyrion Lannister, ha un debole per “cripples, bastards and broken things”.

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