Russian Doll 2×05 – Exquisite CorpseTEMPO DI LETTURA 4 min

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Russian Doll 2x05 recensioneDopo cinque episodi di questa seconda stagione, torna prepotentemente protagonista la parola d’ordine che ha caratterizzato Russian Doll sin dal suo esordio: loop.
La prima stagione aveva basato la sua trama su di un loop stile “giorno della marmotta”, con Nadia costretta a rivivere, in un circolo temporale infinito, il giorno del suo compleanno e la sua nefasta conclusione. Questo secondo ciclo di episodi, invece, si sta stabilizzando su di un diverso tipo di loop, con un raggio temporale molto più ampio e sicuramente famigliare a tutti coloro che hanno visto almeno un film riguardo i viaggi nel tempo.
Il loop come filo conduttore delle due stagioni, dunque, un tema che tra l’altro rispecchia anche la realtà circostante, come detto dallo stessa co-produttrice Amy Poehler durante la premiere: “We all have been in a Russian Doll loop for the past two years, so the show makes a lot of sense.”

VERA E LENORA: L’EREDITÀ DI NADIA


Oltre al paradosso temporale, la seconda stagione di Russian Doll si sta concentrando molto sulla figura di Nadia (mettendo fin troppo da parte Alan) e sulla sua storia famigliare. Agevolata appunto da questi viaggi nel passato, lo show ha voluto approfondire quei rapporti turbolenti tra i membri della famiglia Vulvokov che, a loro modo, avevano creato un loro personalissimo loop: il difficile rapporto tra Nadia e Lenora ha sicuramente le sue radici in quello complicato tra la stessa Lenora e Vera.
Tutti elementi che erano già stati accennati durante la prima stagione e che erano stati presi come causa e conseguenza delle problematiche della stessa Nadia. Adesso, l’opportunità di tornare indietro nel tempo ha permesso alla protagonista di toccare con mano il passato di sua madre e sua nonna e ottenere una più realistica e comprensiva visione di loro. Come detto, un metodo funzionale per andare più a fondo ai problemi che Nadia si è sempre portata dietro.
Con questa trama principale, due sono gli elementi che risultano vincenti nella loro trasposizione. Innanzitutto, va detto che questa seconda stagione presenta inevitabilmente dei limiti se paragonata alla prima. Una riproposizione di fatti e situazioni che a volte risulta eccessivamente dilatata per una serie che cerca di rimanere sé stessa senza però copiare ciò che è stata. I primi episodi di questa stagione hanno seguito un po’ questo pattern appena descritto, risultando fin troppo ciclici (dato che si è in tema) e ridondanti.
Come si diceva, gli elementi positivi restano però essenzialmente due: da un lato, il viaggio nel background di Nadia unito ai rimandi storici che rendono più interessante la stessa trasposizione dei fatti; dall’altro la bravura della sua protagonista. Natasha Lyonne riesce a catturare l’attenzione in ogni sua scena, favorita anche da quel nudo e crudo sarcasmo proprio della caratterizzazione di Nadia che non manca mai di migliorare ogni dialogo.

TICK-TOCK…


“[…] And then, turns out, I couldn’t change anything at all. So I can only do what was always done…”

“Exquisite Corpse” è un episodio che rispecchia i precedenti, almeno per buona parte del suo minutaggio. La prima fase della puntata, infatti, si sofferma su quel pattern stagionale di “missione nel passato”, con Nadia alle prese con il recupero e la salvaguardia nel tempo del tesoro di famiglia. Una narrazione, questa, che amplifica i piccoli difetti stagionali, con fin troppa facilità d’esecuzione del piano di Nadia che si ritrova sempre nei luoghi o con le persone giuste, arrivando velocemente al suo scopo. Elementi per cui si è anche disposti a chiudere un occhio data la caratterizzazione della serie.
Ma è verso il finale che “Exquisite Corpse” fa finalmente il salto in avanti rispetto ai precedenti episodi, con la scoperta di Nadia di ritrovarsi in un paradosso temporale che cambia l’intero assetto narrativo. Il loop della famiglia Vulvokov forse non arriva neanche tanto a sorpresa, dato che è cultura generale per ogni appassionato di opere con al centro viaggi nel tempo. Tuttavia, l’impossibilità di cambiare un futuro di cui è sempre stata artefice la stessa Nadia, porta ad alzare l’asticella verso il finale, aspettando comunque un capovolgimento di fronte dal sapore mistico e spirituale in perfetto stile Russian Doll.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Regia e colonna sonora sempre perfette
  • Scoperta del paradosso temporale che fa ricadere tutto in un nuovo tipo di loop 
  • Non si può cambiare il futuro? 
  • Come sempre, Natasha Lyonne nei panni di Nadia 
  • Alcune situazioni risolte fin troppo facilmente 
  • Prima parte di episodio sulla falsariga dei precedenti: molto background e indagini, poco estro alla Russian Doll 

 

Nuova stagione, nuovo tipo di loop per Russian Doll. Una scoperta che sicuramente migliora l’approccio ai due episodi finali.

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Nata con la passione per telefilm e libri, cresciuta con quella per la scrittura. Unirle è sembrata la cosa più naturale. Allegra e socievole finché non trova qualcosa fuori posto, il disordine non è infatti contemplato.
Tra una mania e l'altra, si fa carico di un'estenuante sensibilità che la porta a tifare per lo sfigato di turno tra i personaggi cui si appassiona: per dirla alla Tyrion Lannister, ha un debole per “cripples, bastards and broken things”.

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