Salem, Massachusetts, periodo: 1685. Correva l’anno della caccia alle streghe, un capitolo triste per la storia americana. Credenze, superstizioni, personaggi volutamente istigatori delle masse si mischiarono perfettamente con quello che era il clima storico dell’epoca e non solo, anche a quella che era la conoscenza e il livello di ignoranza delle persone.
Ebbene la WGN America, una piccola rete a pagamento, mette a segno un colpaccio trasmettendo sul piccolo schermo la sua prima serie tv che a tutti gli effetti sembra già essere un successo. Ma sono svariati i punti che portano alla promozione di questo pilot:
- La contestualizzazione del plot: il periodo storico è perfettamente inquadrato e realistico, ma tutte quelle figure generalmente da cliché vengono rivisitate. Le streghe sono ritratte in modo distante da quello che è l’immaginario collettivo, da vecchie e brutte diventano donne giovani, sensuali e affascinanti. D’altronde questa è la moda televisiva degli ultimi anni.
- I tempi vengono ben scanditi e i circa 50 minuti, anche se apparentemente tanti, scorrono in maniera fluida e senza mai annoiare.
- La trama non si veste di strane ambiguità e fin da subito viene messo in chiaro che non si tratta di un racconto storico di quel che accadde. Infatti a Salem le streghe esistono, il diavolo esiste per davvero e si nasconde tra le vesti dei comuni e impensabili cittadini. A tutto questo vanno aggiunte le crudezze di alcune immagini che ci vengono servite di tanto in tanto. Salem è a tutti gli effetti un horror le cui scene si presentano estremamente luminose di giorno, e pervase dalla strana luce delle candele di notte. La fotografia e la regia giocano un ruolo estremamente importante poiché rappresentano circa il 30% del successo del pilot. Si capisce il dispendio economico fatto dalla rete per mettere in scena lo show, cosa che ci fa capire quanto puntino su questo show, e difatti gli ascolti della premiere gli hanno dato ragione.
Per quanto riguarda i protagonisti non possiamo che promuovere pienamente la scelta degli attori. Mary Sibley viene interpretata in modo convincente da Janet Montogomery (non nuova alla recitazione in costume, vedasi Downton Abbey e Merlin ma altresì nota per Human Target e Black Swan), che dona al personaggio un fascino ed una sensualità agghiacciante. Perfettamente in tema col contesto e perfettamente a suo agio nel character. Il protagonista maschile, John Alden, viene interpretato da Shane West (già visto per esempio in E.R. e Nikita), per quanto riguarda tutti gli altri attori troviamo altri nomi noti: Seth Gabel (Fringe ed Arrow uber alles) alias Cotton Mather, il puritano ed istigatore a capo di questa caccia alle streghe. L’attore ha già fatto sfoggio delle sue ottime doti recitative in passato, per questo quindi non possiamo che aspettarci qualcosa di positivo.
In generale il cast è composto da attori più o meno conosciuti e per quanto riguarda gli autori troviamo Adam Simon e Brannon Braga (Star Trek: The Next Generetion, 24) e alla guida della regia per questo primo episodio c’era Richard Shepard, già regista del pilot di “Ugly Betty” che gli è valso un Emmy Award for Outstanding Directiong. Insomma per essere il primo show della WGN America ci sono tutti i crismi di una produzione esperta.
Il filone narrativo sembra volerci raccontare una storia vista sia dal punto di vista delle streghe, sia da quello degli innocenti. Salem narra una storia che secondo le tradizioni televisive, cinematografiche e letterarie è già stata raccontata nel corso degli anni. Opere note come “Processo Alle Streghe” (1965), “Hocus Pocus” (1993) e la pellicola più giovane “La Seduzione Del Male” (2012) si sommano a romanzi come “La Lettera Scarlatta” o l’opera di King del 1975 “Le Notti Di Salem”. Siamo anni luce di distanza dall’ultimo e quasi omonimo film di Rob Zombie “Le Streghe Di Salem”, e questo è solo che un bene visto la qualità della suddetta pellicola. Infondo il tema delle streghe è stato già più volte affrontato e per molti aspetti risulta anche abusato. Eppure questo Salem sembra essere differente, si presenta come una rivisitazione del tema con un copione e una regia che vogliono spuntarla puntando sullo svecchiamento e sulla qualità della produzione.
L’unico errore, in cui cadono molti prodotti made USA, è il voler forzatamente accostare in modo continuo sessualità e nudità alla stregoneria con lo scorrere della puntata. E se avete visto anche solo True Blood sapete già a cosa mi riferisco Ad ogni modo, la serie si presenta subito per quello che è, un horror ricco di elementi volutamente di disturbo (per esempio la scena della rana); l’atmosfera è sempre molto equilibrata fra horror e sensualità/fascino del male e tutto questo rende il pilot meritevole di una promozione. Bisogna solo sperare che tutti gli spunti positivi vengano mantenuti nel corso delle prossime puntate.
- Ottima la fotografia e la regia
- Il cast pare essere degno di fiducia
- La Mary Sibley di Janet Montogomery risulta estremamente magnetica e affascinante
- Salem è un prodotto ottimo per chi adora il genere horror perché mischia sapientemente i classici tratti del genere e i soliti cliché
- L’accostamento ostentato di sessualità – nudità e stregoneria
The Vow 1×01 | 1.52 milioni – 0.5 rating |
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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.