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Scandal 3×01 – It’s HandledTEMPO DI LETTURA 5 min

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Shonda Rhimes, un
nome, una certezza. Dopo veri e propri capolavori come Grey’s Anatomy e lo
spin-off Private Practice, ecco che nel 2012 sforna un’altra chicca: Scandal, un
thriller politico ambientato ai giorni nostri. Protagonista (non) assoluta è Olivia
Pope, una donna a cui, per farla breve, non mancano gli attributi. Fonda la società
Pope and Associates dopo aver lasciato il suo lavoro alla Casa Bianca perché coinvolta

in una relazione con il Presidente degli Stati Uniti d’America. L’amore,
ricambiato, che prova per quest’uomo è il suo punto debole più esplicito, nonostante
i numerosi tentativi di nasconderlo.
Nell’ultima puntata
della seconda stagione la First Lady-Mellie, vendicativa verso il marito, ha
dichiarato in diretta tv i tradimenti subiti. Nessun nome viene pronunciato, nessun
riferimento ad Olivia, ma la stampa ormai sa già di chi si sta parlando e Liv
viene letteralmente salvata da un’orda di giornalisti da un uomo, che
scopriremo essere suo padre.
Ed ecco che così comincia la terza stagione
dove ritroviamo i due Pope in macchina. Per chi ha seguito le precedenti
stagioni, il viso di Rowan è sempre stato associato a quello che era conosciuto
come Command di Huck e Charlie, cioè colui che ha iniziato il programma B613. Ora
lo vediamo nelle vesti di padre, vesti che proprio non gli si addicono. Una
cosa l’ho capita: quando si è determinati e si ha uno spropositato desiderio di
rivalsa, la maggior parte delle volte dipende dalla percentuale di stronzaggine
dei propri genitori. Ovviamente più è alta, più riuscirai nella vita. Questo è
il caso della nostra Olivia, educata ad ambire la perfezione e ad essere doppiamente
brava di chi la circonda. L’amato paparino decide
quindi di fare il suo ingresso e di prendere la situazione in mano. Ovviamente
la decisione migliore, ma soprattutto quella che dimostra tutto l’amore
paterno, è far scomparire sua figlia mandandola in un posto remoto della terra
e cambiandole identità. Di sicuro la posta in gioco è alta e un piccolo
assaggio di ciò che è capace la Casa Bianca alias Cyrus Beene, lo abbiamo avuto
con l’omicidio di Amanda Tanner, la quale minò il Potere dichiarando di essere
andata a letto con il Presidente. Però Olivia non è una stagista qualunque ed è
grande amica di Cyrus. Confidando in questo si ribella al padre, che aveva già
preparato tutto con tanto di jet privato, e torna alla sua vita normale…che
normale non è mai stata né mai lo sarà! La Pope ci ha insegnato
a non demordere e a trovare sempre una soluzione o un piano B per qualsiasi
problema e anche nella terza stagione, nulla è smentito.
E mentre il terzetto
scandaloso, composto da moglie-marito-amante, cerca di risolvere la situazione
decidendo quale versione possa salvare comunque la presidenza, gli Associates
di Olivia, i gladiatori in doppio petto (Harrison, Abby, Quinn, Huck), decidono
di agire in un modo del tutto non convenzionale inviando alla stampa, grazie
alla collaborazione di colui che ama definirsi un mostro politico (Cyrus), un
dvd in cui l’assistente alle comunicazioni della Casa Bianca Janine Locke, di appena
ventisei anni, ammette di trovare molto sexy il Presidente lasciando intendere
di esser andata a letto con lui. I giornalisti credono che la fonte abbia
sbagliato persona e lasciano cadere ogni accusa morale su Liv. Il suo onore è salvo,
ma un’altra vittima innocente è stata incastrata e annullata politicamente e
socialmente: un’altra anima che muore per un “bene” più grande. Naturalmente la
povera ragazza, per essere salvata dall’uragano mediatico appena scoppiato, si
rivolgerà (ignara di tutto) alla stessa agenzia che l’ha affondata diffondendo
la notizia farlocca. Scandal è questo: alle volte degli innocenti vengono
salvati, altre gli stessi vengono mandati in un vero e proprio limbo, rovinando
vite e possibili futuri. Basti pensare a Quinn e al perché si trova a lavorare
per Olivia. Veniamo catapultati in
una serie dove l’intelligenza e la scaltrezza regnano sovrane e i protagonisti hanno
la capacità di manipolare la realtà a proprio piacimento. Nessuno abbassa mai
la guardia, in quanto nessuno è superiore all’altro. Quando la posta in gioco è
così alta devi essere sempre un passo avanti agli altri, più furbo e più
informato. Si gioca per la salvaguardia di tutti e di nessuno. Tutto questo ci
viene dimostrato nuovamente quando Mellie capisce che è stato lo stesso
Presidente a far trapelare il nome di Olivia Pope alla stampa. Ha quasi “venduto”
la donna che ama solo per togliere qualsiasi potere che la moglie poteva
esercitare su Liv, essendo a conoscenza della loro storia. La conoscenza è
potere, ma la conoscenza ha anche un prezzo…con questo gesto l’uomo più potente
d’America (e non del mondo come è stato definito diverse volte, fino a prova
contraria il detto è “Roma caput mundi” e non America) ha apertamente
dichiarato guerra a sua moglie!
A proposito di guerra.
Shonda Rhimes ha viziato il suo pubblico con i numerosi colpi di scena e, di
certo, uno di quelli grossi non poteva che chiudere la season premiere:
Fitzgerald Thomas Grant III, ai tempi della marina, fece un operazione segreta,
l’operazione Remington, con il capitano Jake Ballard. A quanto pare il rapporto
di ciò che successe durante quell’operazione in Iran non era veritiero e, da
come è stata presentata la cosa, dobbiamo sicuramente preoccuparci. Dimenticavo…che
fine ha fatto Jake Ballard?
PRO:

  • I gladiatori in doppio
    petto che salvano Olivia e, per la prima volta, non sono loro ad essere salvati
  • Harrison emerge come
    leader
  • Mellie non ha più la
    possibilità di giocare la carta della relazione tra Olivia e Fitz, grazie alla
    strategia di quest’ultimo
  • Abby e Quinn in gran
    forma, un po’ di trucco e parrucco non fa mai male
CONTRO:
  • La figura paterna. Per
    fortuna siamo stati risparmiati della sua presenza fino alla terza stagione
  • “Tutte le strade portano
    a Fitz”, anche in questo caso viene sacrificato l’amore per il potere
  • L’accusa nei confronti
    dell’ignara Janine Locke: un pesciolino rosso non può convivere con degli squali
  • Nulla ci viene detto di
    Jake Ballard.

Questo telefilm merita
e consiglio vivamente, a chi ancora non lo conosce, di vederlo. Non ha mai
avuto ascolti strabilianti, infatti non dimentichiamo le presenze ingombranti della
famiglia Rhimes. Ma questa season premiere
torna sulla ABC con 10,5 milioni di telespettatori e un 3.6 di raiting. Record
assoluto per la serie, sicuramente di buon auspicio.

VOTO EMMY

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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.

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