Scream Queens 1×06 – Seven Minutes In HellTEMPO DI LETTURA 4 min

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Questo nuovo episodio si apre proprio dov’era finito quello precedente: l’elezione della nuova presidentessa delle KKT. A sorpresa ora ci si trova ad averne due: Chanel e Zayday.
Diventa quindi un’occasione per vedere se la presenza di una controparte al potere renderà il personaggio di Chanel molto più di una odiosa ragazzina viziata e ricchissima.
Gli autori ci rispondono in parte, mettendo subito a confronto le due in una classica situazione di pericolo dove Chanel salva la rivale dalla scure del Red Devil. La cosa sarebbe anche interessante ma è ancora troppo presto per capire se ne verrà sfruttata la potenzialità o se, come è più verosimile visto il tenore della serie, il tutto verrà lasciato nel dimenticatoio.
Il personaggio di Zayday, infatti, non risulta ancora pienamente sviluppato ed è legato ancora ad uno stereotipo “razzista”, cioè la ragazza di colore che vuole affermarsi in una confraternita storicamente di bianche. La cosa potrebbe anche essere voluta (anzi lo è sicuramente) vista la natura da presa in giro degli stereotipi che investe un po’ tutti i personaggi e cifra stilistica ormai assodata della serie e delle serie di Murphy. C’è da dire però che i personaggi classificabili come facente parti della fazione dei buoni (Zayday e Grace) sono al momento quelli più banali e tremendamente noiosi. Di loro per esempio non rimangono impressi neanche i dialoghi cosa che invece accade con gli altri, sempre taglienti ed ironici.
Un aspetto interessante che si sta sviluppando è quello sul cambiamento della gerarchia nel gruppo delle ragazze, con una notevole dose di complicazione. Ognuna ha trovato il suo spazio e sta giocando il suo gioco, spesso scoprendosi molto più astuta di quello che potrebbe sembrare. Un esempio è il personaggio di Hester, vero e proprio camaleonte, capace di interagire con tutti e risultare credibile, traendone finora beneficio. Stavolta il suo lavoro per scalzare Chanel dal ruolo di leader si focalizza sulla manipolazione dei sentimenti (o meglio delle passioni) di Chad al fine di usarlo contro la fidanzata per raggiungere il potere all’interno delle KKT.
Finalmente, dopo il buon lavoro su Chanel N°5, è il turno della N°3.
La sua strana storia personale (o retaggio visto che è la presunta figlia di Charles Manson) e la sua non relazione lesbica con Sam vengono esplorate in maniera più diretta fornendone un quadro più complesso. In definitiva una ragazza priva di emozioni ma comunque molto lucida su quello che le accade intorno. Non a caso la considerazione finale che fa sull’inopportunità del ballo della festa dopo i tre omicidi avvenuti nella casa quella sera stessa è la sua. Soprattutto considerando che la sua “ragazza” è stata appena uccisa e la cosa sembra non fregare a nessuno.
Il suo personaggio probabilmente incarna quella passività di certi giovani americani di oggi che, insoddisfatti della vita dove tutto è possibile, adducono grandi malesseri esistenziali pur di non giustificare le proprie azioni vuote e inconsistenti.
Anche lei trama contro Chanel per scalzarla dal potere e stringe un’alleanza con la povera sfigata Chanel N°5, accomunate dall’essere vittime delle sue continue vessazioni.
Chanel N°1 rimane il personaggio su cui poggia la serie, sia in negativo che in positivo. Di certo la caratterizzazione si rivela sempre più profonda e acquisisce il ruolo di specchio di tutti gli altri personaggi, confronti che evidenziano sempre l’ipocrisia di fondo che li fa muovere più di ogni altra cosa.
Purtroppo si nota pesantemente la mancanza del personaggio più comico ed irresistibile della serie: Denise Hemphill, la guardia del campus con una personalità strabordante ed esilarante. Messo da parte per questo episodio anche il personaggio di Gigi, che sembra essere l’unico finora sicuramente collegato col Red Devil e il piano di vendetta e quindi a conoscenza della sua identità. O delle loro identità, visto che anche per tutti i personaggi è chiaro che ce ne sia più di uno a muovere le fila.
Scream Queens gioca col genere horror mischiando sempre di più tutti i suoi topos narrativi, prendendosi gioco di quei meccanismi. Colpi di scena senza soluzioni di continuità conditi da un gusto per l’assurdo che una volta digerito può iniziare anche a dare qualche piacere, colpevole s’intende, poiché già dal titolo della serie è chiaro si stia parlando di “reginette urlanti” e nulla di più.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Chanel N°3
  • Le continue citazioni di situazioni con altri film horror
  • Chad, Hester e Jennifer, personaggi ai limiti dell’assurdità
  • Il personaggio di Wes, il padre di Grace, tendenzialmente inutile
  • L’assenza di Denise, il miglior personaggio della serie

 

Continua il gioco al massacro del genere horror e si comincia a percepire una maggior struttura nella storia e una caratterizzazione dei personaggi che mancava nei primi episodi. Inoltre la scoperta dell’identità dell’assassino (o assassini) sta diventando un vero e proprio gioco al massacro sia per gli stessi personaggi della serie sia per lo stesso spettatore, dove nessuno può fidarsi di nessuno e tutti contro tutti.

 

Pumpkin Patch 1×05 2.39 milioni – 1.0 rating
Seven Minutes In Hell 1×06 2.59 milioni – 1.0 rating

 

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Dopo miliardi di ore passate a vedere cartoni giapponesi e altra robaccia pop anni ’80 americana, la folgorazione arriva con la visione di Twin Peaks. Da allora nulla è stato più lo stesso. La serialità è entrata nella sua vita e, complici anche i supereroi con le loro trame infinite, ora vive solo per assecondare le sue droghe. Per compensare prova a fare l’ingegnere ma è evidentemente un'illusione. Sogna un giorno di produrre, o magari scrivere, qualche serie, per qualche disperata tv via cavo o canale streaming. Segue qualsiasi cosa scriva Sorkin o Kelley ma, per non essere troppo snob, non si nega qualche guilty pleasure ogni tanto.

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