L’attore e podcaster radiofonico Hrishikesh Hirway riavvolge i nastri (letteralmente) del proprio lavoro e torna sulla piattaforma Netflix per esplorare il “backstage” di nuove canzoni, capolavori dei rispettivi generi musicali, per scoprire i segreti del loro successo.
Song Exploder è una docuserie che ha il compito di sviscerare il percorso artistico e compositivo di alcuni brani musicali di successo, documentando così il lavoro di artisti, producers, compositori, parolieri e più in generale di tutte quelle “figure nascoste” dell’industria musicale che qui trovano il loro giusto spazio e merito.
In questa seconda stagione le canzoni prese in esame sono Love Again di Dua Lipa, When You Were Young dei The Killers, Hurt dei Nine InchNails e Hasta La Raíz di Natalia Lafourcade.
IL BACKSTAGE DI UNA HIT
La struttura degli episodi rimane pressoché immutata: si parte con l’intervista agli artisti scelti di cui viene preso in esame il percorso artistico e musicale, per poi passare all’analisi della canzone scelta seguendo le varie fasi di composizione e scrittura, per poi concludere il tutto con un video “inedito” di quest’ultima. Rispetto alla prima stagione però questi quattro episodi puntano molto più attenzione sull’aspetto della produzione musicale dei brani che non tanto sul songwriting. In effetti, per quanto riguarda i testi scelti, bisogna dire che non c’è molto di cui parlare: si tratta di brani che esprimono abbastanza bene i propri concetti già dal loro titolo (es. Love Again e Hurt) e che presumibilmente i fan già conoscono a memoria, così come le storie che si celano dietro a questi testi.
Molto più interessante, invece, è vedere tutto il lavoro di team che si cela dietro la creazione delle musiche, a partire dai singoli riff dei vari strumenti che non sono mai casuali ma che rispecchiano, ognuno a suo modo, il concept dell’intera canzone. Non a caso, le singole puntate offrono ampio spazio, più che agli artisti in sé, a compositori e a produttori (di fatto co-creatori a tutti gli effetti delle varie hit). Molto interessanti, da questo punto di vista, le interviste ad Alan Moulder e Flood, produttori discografici sia dei The Killers che dei Nine Inch Nails, i quali spiegano molto bene il mondo delle produzioni discografiche dal suo interno, con uno stile comunque semplice ed immediato come non era stato mai mostrato in un documentario musicale. Viene data, in questo modo, la giusta importanza a figure che di solito si nascondono “nell’ombra” dell’industria discografica (che, in un certo senso, viene qui riabilitata dagli stereotipi negativi che si porta appresso). Il tutto impreziosito dai soliti “demo” di Hirway ossia le registrazioni originali di prova dei vari brani nella loro prima esecuzione in studio: vere e proprie “chicche” che sono sempre molto apprezzate dai fan che seguono lo show.
INDIE E MAINSTREAM A CONFRONTO
Come al solito, nei suoi quattro episodi stagionali, Song Exploder dimostra una certa attenzione alla varietà dei generi musicali proposti. Si passa dal dance/pop estremamente commerciale di Dua Lipa al rock più sperimentale che ci sia (l’industrial rock dei Nine Inch Nails) fino al cantautorato “indie” (nonché l’unico brano finora non anglofono nella storia di questo show) di Natalia Lafourcade. L’intenzione ovviamente è quella di prendere un po’ dai vari generi per accontentare i fan di tutti i tipi (com’è giusto che sia) esplorando il più amplio spettro musicale possibile.
Se la stagione precedente però era comunque molto attenta al mondo più “mainstream” (presentando mostri sacri come Alicia Keys e i REM), questa seconda stagione volendo si spinge ancora più in là. Nessuno, infatti, si sarebbe mai aspettato di trovare un’intervista inedita ad un personaggio come Trent Reznor in una piattaforma come Netflix. Allo stesso modo, non si potrebbe conoscere un’artista internazionale (ma poco conosciuta dal pubblico più commerciale) come Natalia Lafourcade, la cui testimonianza risulta così molto più interessante di una ben più prevedibile e ripetitiva Dua Lipa.
Lo show, dunque, vince ancora una volta per quanto riguarda il suo aspetto di docuserie che tratta di cultura musicale a 360 gradi, sia dal punto di vista tecnico-compositivo, sia per quanto riguarda l’aspetto puramente informativo, per cui anche lo spettatore profano può conoscere nuovi artisti e generi musicali che, altrimenti, gli sarebbero rimasti sconosciuti. E in questo, ancora una volta, Song Exploder si rivela il migliore show del suo campo (almeno per quanto riguarda le produzioni originali Netflix).
…THEM ALL!
Dua Lipa – Love Again 2×01 | |
The Killers – When You Were Young 2×02 | |
Nine Inch Nails – Hurt 2×03 | |
Natalia Lafourcade – Hasta la Raíz 2×04 |
Torna lo show tratto dall’omonimo podcast di Hrishikesh Hirway. Dopo il successo della prima stagione questa volta ci si spinge ancora più in là esplorando generi e artisti musicali sempre più variegati, ma sempre con un’attenzione particolare per lo storytelling emozionale e un’accurata ricerca stilistica originale ed innovativa.
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Laureato presso l'Università di Bologna in "Cinema, televisione e produzioni multimediali". Nella vita scrive e recensisce riguardo ogni cosa che gli capita guidato dalle sue numerose personalità multiple tra cui un innocuo amico immaginario chiamato Tyler Durden!