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Star Trek: Picard 2×01 – The Star GazerTEMPO DI LETTURA 4 min

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Star Trek Picard 2x01Mentre Star Trek: Discovery entra nella seconda parte della stagione, ricomincia Star Trek: Picard, serie che con Discovery ha il merito di portare la saga oltre i suoi limiti cronologici.
Certo, qui non si è nel lontanissimo futuro, ma il post-Voyager è un mondo che prima del ritorno di Jean-Luc non era stato trattato e che offre una serie infinita (o quasi) di possibili scenari da esplorare. Senza dimenticare il passato, come si vedrà fra poco.

TIMESKIP


“The Star Gazer” non riparte direttamente dalla fine di “Et in Arcadia Ego” ma ricorre a una delle tecniche più (ab)usate per iniziare una nuova stagione: il timeskip. Con risultati non proprio eclatanti, c’è da dire.
Dopo un anno dagli eventi che hanno coinvolto i sintetici, l’equipaggio sembra essersi diviso. Jean-Luc Picard è tornato sulla Terra e se ne sta tra i vigneti francesi a bere vino, rivivere ricordi traumatici e flirtare con la romulana Laris in una maniera così goffa che in confronto Saru sembra Don Giovanni.
Elnor è diventato il primo cadetto romulano della Flotta Stellare, a indicare il processo di distensione e integrazione nella Federazione che si è avviato. Soji Asha viaggia per la galassia liberamente, ora che il bando contro i Sintetici è stato ritirato, e la dottoressa Agnes Jurati come al solito… ehm… non si capisce bene a cosa serva il suo personaggio.
Sette di Nove fa quello che le riusciva meglio: vivere una vita sempre al limite, combattendo contro i pirati che cercano di sottrarle il prezioso carico de LaSirena. Il perché la nave, un tempio di Rios, adesso sia sua diventa presto chiaro perché si scopre che proprio Cristobal Rios è diventato un capitano della Flotta Stellare alla guida della USS Stargazer.
Tutto molto interessante, se non fosse che rivedere i personaggi in ruoli e situazioni così lontani da quelli in cui lo spettatore li aveva lasciati appare straniante. In particolare, le relazioni tra Agnes e Rios e tra Sette e Raffaela Musiker vengono liquidate con poche semplici battute: la prima è naufragata, la seconda è minata dal carattere indipendente dell’ex-Borg. Probabilmente si preferisce puntare su relazioni complicate e situazioni tra ex costretti a lavorare insieme, ma si poteva fare di meglio.

UNA “NUOVA” MINACCIA


Per fortuna, l’episodio si fa perdonare quando si tratta di introdurre la nuova minaccia della stagione, che poi tanto nuova non è.
Inizialmente si parla di un’anomalia spaziale, e subito sorge il timore che per Picard vogliano riesumare lo stesso tipo di trama in corso in Discovery; per fortuna non è così, perché dietro il misterioso fenomeno ci sono loro, i Borg!
Bisogna ammettere che la saga di Star Trek non ha mai risolto completamente la questione Borg, i suoi nemici più iconici dopo i Klingon, ma se nella prima stagione di Picard la loro presenza sembrava più un easter egg, una citazione per i nostalgici, qui gli ibridi uomo-macchina tornano di prepotenza al centro della scena.
Per la precisione, a scendere in campo è nientemeno che la regina Borg, qui in un’inedita veste nera e con tentacoli aculeati; il tutto fa molto sadomaso, o in alternativa sembra un incrocio tra Darth Vader, Cell di DragonBall e Dottor Octopus, ma funziona. Così come funziona la scelta di far autodistruggere la Stargazer: è ovvio che con qualche escamotage tutti i personaggi si salveranno o torneranno indietro in qualche modo, ma il cliffhanger mette addosso un’attesa pazzesca per i prossimi episodi.

CITAZIONISMO A GO-GO


Come accaduto nella prima stagione, anche in “The Star Gazer” si punta molto sul pedale del citazionismo. Del resto Star Trek: Picard si rivolge prima di tutto allo storico pubblico, come dimostra la scelta di riesumare Jean-Luc invece di creare un nuovo protagonista (come invece accade in Discovery).
A questo giro tocca a due personaggi piuttosto iconici di The Next Generation. La prima è Gunian, la barista El-Auriana che segna il ritorno nella saga, seppur per pochi minuti, di Whoopi Goldberg. Ma si tratta di una semplice comparsata rispetto al ritorno del vero pezzo da novanta: Q, per il quale anche John de Lancie riprende il suo vecchio ruolo.
Si respira una certa aria di déjà-vu (anzi, di déja-Q, per citare un altro celebre episodio di The Next Generation), visto che la prima comparsa di Picard nella saga fu proprio in un doppio episodio, “Encounter at Farpoint”, incentrato sul bizzarro essere. Una sorta di ritorno alle origini, dunque, ma che servirà per proiettare la serie verso il futuro.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Il ritorno della minaccia Borg
  • Il cameo di Whoopi Goldberg
  • La regina Borg e il suo nuovo look
  • Il ritorno di Q
  • Jean-Luc Picard alle prese con l’amore
  • L’esistenza della dottoressa Agnes Jurati
  • La fine off-screen della relazione tra Agnes e Rios

 

Torna Star Trek: Picard e anche se la sensazione di “prologo stiracchiato” è forte, l’episodio ha il merito di introdurre più che bene la nuova stagione e la probabile nuova trama di quest’anno. Le potenzialità per fare ancora meglio della prima stagione ci sono tutte.

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Divoratore onnivoro di serie televisive e di anime giapponesi, predilige i period drama e le serie storiche, le commedie demenziali e le buone opere di fantascienza, ma ha anche un lato oscuro fatto di trash, guilty pleasures e immondi abomini come Zoo e Salem (la serie che gli ha fatto scoprire questo sito). Si vocifera che fuori dalla redazione di RecenSerie sia una persona seria, un dottore di ricerca e un insegnante di lettere, ma non è stato ancora confermato.

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