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Star Trek: Picard 2×04 – WatcherTEMPO DI LETTURA 3 min

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Star Trek Picard 2x04 RecensioneDopo una lunga introduzione a una seconda stagione ben distaccata dalla prima, ecco che Star Trek: Picard si tuffa nella grande mole di misteri che caratterizzeranno la serie sul capitano Jean-Luc Picard. Il setting, totalmente contrapposto al futuro molto più che remoto di Discovery, è un vicinissimo 2024. Un anno strategico, utile per far riflettere lo spettatore sulla società contemporanea, e per infondere un barlume di speranza verso un futuro armonioso.
Certo, nella storia del franchise di Star Trek non sono poche le volte in cui i protagonisti hanno avuto a che fare con il XX secolo, tuttavia stavolta c’è una critica sociale che la fa da padrone. In più i misteri si infittiscono per l’equipaggio de La Sirena, con un misterioso “watcher” da scovare e la Regina dei Borg che rappresenta una minaccia sempre presente.

SCI-FI NELLA REALTÀ


L’idea alla base di Gene Roddenberry nel ’64, quando ideò Star Trek, era quella di mettere in scena un futuro ottimista, in cui ogni guerra era messa da parte in favore della diplomazia. Un futuro in cui individui di ogni etnia, genere e addirittura specie possono collaborare e far parte di un qualcosa che li rappresenta. Un’utopia bella e buona negli anni ’60, che non è lontanamente attuale, purtroppo, neanche ai nostri giorni. Il 2024 messo in scena, invece, è più attuale che mai e sbatte in faccia allo spettatore la realtà, ovvero che il futuro di Star Trek, sessanta anni dopo, non si è avvicinato di un centimetro.
Tutta questa integrazione sembra così lontana, e per i personaggi del 2024 le prospettive rosee promesse da Picard sembrano irrealistiche. La speranza nell’umanità è appesa a un filo in un burrone di cui non si vede un fondo. Per questo ben venga l’ottimismo proposto dallo show di Akiva Goldsman, verso un futuro prosperoso e migliore.

CHI STA OSSERVANDO?


Le coordinate, estratte dalla dottoressa Giurati nella mente della Regina dei Borg in “Assimilation“, conducono il neo-Cancelliere dell’Accademia della Flotta Stellare verso un volto amico. Si tratta proprio di Guinan, vecchia amica di Picard, interpretata da Whoopi Goldberg nelle precedenti apparizioni. La donna, di razza El-Auriana, era la barista del Ten Forward (easter egg), il bar a bordo dell’USS Enterprise-D. Guinan, qui interpretata da Ito Aghayere, appare però diversa da come dovrebbe sembrare: disillusa e senza speranza verso l’umanità. Sarà proprio il protagonista, svelando la sua identità alla barista e provocandole quindi un “Af-kelt”, a infondere speranza nella sua vecchia amica verso un futuro migliore.
Gli El-Auriani, noti come “ascoltatori”, rappresentano un vero e proprio depistaggio per Picard, alla ricerca di un misterioso “osservatore”. La donna non è infatti l’osservatore che Jean-Luc sta cercando, e non può far altro che aiutarlo e condurlo da qualcuno che potrebbe sapere qualcosa di più: Laris.

TRE GIORNI


Attraverso delle reminiscenze Borg dell’assimilazione subita dalla dottoressa Giurati, i protagonisti riescono a decifrare la presunta data che funge da snodo per linea temporale. Picard e i suoi compagni hanno solo tre giorni per scoprire cosa sta per accadere e ripristinare tutto. C’entrerà forse qualcosa Laris, che in questa linea temporale non è più una romulana bensì un essere umano al 100%. Si ricordi che il personaggio interpretato da Orla Brady nella linea temporale principale era la domestica di un Jean-Luc ritirato a vita privata con un passato nei servizi segreti romulani, la Tal Shiar.
Infine, sul finale di puntata, c’è spazio anche per Q. L’entità inter-dimensionale sembra aver perso i suoi poteri. Forse anche l’artefice di questa linea temporale potrebbe aver perso il controllo, con tutte le implicazioni del caso.
PS: episodio diretto da Lea Thompson, aka Lorraine Baines di Ritorno al Futuro.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • La feroce e coraggiosa critica sociale
  • Altri dettagli sulla storia della famiglia Picard
  • Guinan e il Ten Forward
  • Laris torna al centro della storia
  • Q sta perdendo colpi?
  • L’espediente del numero 15, abbastanza superficiale

 

La trama avanza e le domande aumentano. Riusciranno gli autori alla fine a far quadrare tutto il cerchio? Nel dubbio “Watcher” viene promossa senz’ombra di dubbio.

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Giovane musicista e cineasta famoso tra le pareti di casa sua. Si sta addestrando nell'uso della Forza, ma in realtà gli basterebbe spostare un vaso come Massimo Troisi. Se volete farlo contento regalategli dei Lego, se volete farlo arrabbiare toccategli Sergio Leone. Inizia a recensire per dare sfogo alla sua valvola di critico, anche se nessuno glielo aveva chiesto.

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