“Ok. I’m in. What do we have to do?”
Citazione e immagine vogliono omaggiare i due dinamici duetti, protagonisti positivi di questa puntata.
Innanzitutto, è un piacere rivedere Mike e Harvey di nuovo uniti, al lavoro su di un caso complicato. La vicenda dei minatori con problemi di salute, portati al silenzio dalla ditta Velocity, si intreccia con i lavori della Commissione Etica (dove, spiace dirlo, c’è tutto fuorché una specchiata moralità). Commissione Etica a cui tocca giudicare l’ammissibilità di Rachel e di Mike presso l’Ordine degli avvocati. Senza contare l’ovviamente agguerrito James Palmer, dirigente della Velocity, pronto a difendersi e mettendoci nel mezzo anche un praticante come Oliver, ragazzo di grandi capacità, ma frenato dalla sua eccessiva timidezza. Sarebbe bello vedere Mike e Nathan fare di lui un uomo più grintoso, dandogli qualche bello scrollone, perché, alla lunga, la troppa modestia annoia.
Non meno importante è la formazione dell’inedito duo Rachel – Katrina: le ragazze dimostrano classe e intelligenza, la cliente snob che non apprezza perché non c’è Jessica non sa cosa si è persa. Si auspica quindi un proseguimento della collaborazione fra le due, magari a favore di chi, stavolta, le sappia degnamente apprezzare.
Intanto, la sotto trama riguardante The Donna continua, ma viene lasciata un po’ in secondo piano rispetto allo scorso episodio. Menomale, perché non è molto interessante, anche se nei dialoghi si coglie l’occasione per parlare dell’importanza dell’empatia.
Continua anche la love story di Louis, cioè la storia di due che prima si innamorano, poi si conoscono. Abbastanza carina, vedremo dove porterà.
Siamo così giunti a sole due puntate dalla fine di questa sesta stagione, prima di una pausa che ci porterà poi al settimo ciclo, previsto per il prossimo giugno.
Certamente il caso Velocity terrà banco, rivedremo James Palmer e Craig Sedler. Sarebbe bello, però, riuscire a risolverlo senza un gioco di connivenze e di coprire l’uno le malefatte dell’altro, per una questione di funzioni di Propp.
Ovvero: il linguista e antropologo russo Propp ha evidenziato alcuni elementi ricorrenti in tutte le favole del mondo, ad esempio l’eroe, l’antagonista, la partenza dell’eroe, l’aiuto magico e simili. Secondo lui, le favole si concludono regolarmente con le nozze, perché rispecchiavano le antiche usanze tribali: il ragazzo, ad un certo punto, doveva superare una prova di iniziazione, magari rimanendo solo nel bosco. Se riusciva, tornava al villaggio e veniva considerato adulto, talvolta prendeva un altro nome ed era considerato pronto per sposarsi. Suits, per ammissione dello showrunner Aaron Korsh, è più vicina alla fine che all’inizio. Quindi, se una serie di qualità come questa vuole rappresentarci il percorso attraverso cui i protagonisti arrivano a migliorarsi, a risolvere i loro nodi interiori, ciò deve avvenire per vie lecite (dire “per vie legali” sarebbe stato un gioco di parole troppo facile, inoltre abbiamo visto più volte come gli avvocati si dedichino spesso a rendere possibile l’illecito). Questo, per aprire la via ad un glorioso finale con nozze. Mike – Rachel, Harvey – Donna o ambedue va benissimo le pretendiamo, sono l’unico diritto che abbiamo. In quest’epoca paludosa, si sente il bisogno di storie positive.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Teeth, Noose, Teeth 6×13 | 1.28 milioni – 0.3 rating |
Admission of Guilt 6×14 | 1.21 milioni – 0.3 rating |
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Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).