Suits 9×09 – Thunder AwayTEMPO DI LETTURA 3 min

Mike: “Somebody call for Robin? ‘Cause I’m pretty sure I saw the Bat-Signal last night.”

Le scene iniziali, al funerale della madre di Harvey, offrono tutto quanto ci si poteva aspettare e pure qualcosa di più, tutto ben servito. A Mike e Marcus si aggiungono un flashback e un anello. Il primo serve più che altro per far capire quali possano essere i pensieri di un figlio in un momento così delicato e doloroso, il secondo è destinato a saltare fuori in un momento più opportuno. Perché se non tornasse più in scena lo showrunner Aaron Korsh avrebbe mancato ad un impegno morale preso nei confronti del pubblico.
Si parte poi a rotta di collo per la prima parte del finale. Faye Richardson approfitta della causa intentata da Samantha per ingiusto licenziamento, dove Mike è l’avvocato difensore, per farsi difendere da Louis e Harvey, sotto minaccia di gravi ripercussioni se i due non accettassero. Per tutto l’episodio, la Special Master è al suo peggio: quando, alla fine, licenzia anche Katrina, sembra quasi di sentire la Regina Rossa di Alice urlare: “Tagliatele la testa!“. Mr. Specter non è certo nella sua forma migliore, ma come si è già detto, le sfide della vita non arrivano quando uno è più pronto ad affrontarle. Particolarmente in forma è invece Louis. Non fa piacere vederlo scagliarsi a tutta forza contro Samantha, ma sono apprezzabili la sua abilità come avvocato e la sua dedizione a quanto ha costruito professionalmente nel corso di molti anni.
Le grandi emozioni si susseguono una dietro l’altra, dal disagio di vedere due grandi amici costretti ad andare l’uno contro l’altro, alla soddisfazione di sentire i membri dello studio legale dire in faccia a Faye tutto quello che pensano di lei, durante la simulazione di processo e anche prima, come Donna nei bagni. D’altronde, il titolo della puntata indica proprio l’urlare contro qualcun altro, con una rabbia e una veemenza sostenute da una giusta indignazione. (Fra l’altro, offre l’occasione per una delle citazioni cinefile da cui la serie è sempre stata punteggiata, soprattutto quando c’è Mike nei dintorni. Si tratta di un riferimento al film Codice d’Onore con Tom Cruise, Demi Moore e Jack Nicholson).
Difficile, in questo frangente, simpatizzare con l’imputata: per quanto effettivamente Samantha abbia agito in modo poco corretto, la Special Master sembra avere un problema non solo con le donne di carattere, ma con chiunque abbia una famiglia felice e questo non è bello. Inoltre, la scelta di nominare avvocato difensore la persona definita poco prima “un tumore maligno da estirpare” è quanto meno poco coerente, se non decisamente perversa.
Si è parlato di “prima parte del finale” perché tutte le questioni restano in sospeso e verranno risolte nell’ultima puntata. Certamente in primo piano c’è il problema squisitamente legale, da cui dipendono le sorti dello studio, ma anche le vicende personali di Louis, tra matrimonio e bimbo in arrivo, meritano una conclusione adeguata.
Per ora, gli spettatori sono stati lasciati su una nota amara: durante un piacevole momento di amicizia fra Mike e Harvey, è saltato fuori un mandato di comparizione. Casomai ci fosse stato bisogno di aggiungere ancora un po’ di pepe alla suspense già creata da tutto il resto della situazione.

Puntata da battaglia, senza un attimo di respiro, almeno non dopo l’inizio più lento e doloroso. Si confermano comunque l’innalzamento della qualità rispetto al passato e il desiderio di concludere tutto degnamente, bene come si era iniziato. Il prossimo episodio si intitola One Last Con. Si spera che di questa ultima truffa, di quest’ultimo inganno faccia parte anche la citazione in giudizio, da cui possa partire la riscossa del dinamico duo Batman e Robin. Poi ci sarà il congedo definitivo da tutti i personaggi che hanno saputo farsi amare nel corso di questi anni. I fazzolettini sono già pronti.