Cinque episodi alla fine di tutto e Supernatural continua a prendersi tutto il tempo rimasto a disposizione per affrontare l’ennesimo caso del giorno. Una scelta che lascia un po’ a desiderare, sia nella visione, sia in una prospettiva più ampia perchè si sceglie addirittura la tecnica del flashback per riproporre un momento dell’adolescenza dei due fratelli ed enfatizzare, ancora una volta, quanto siano cambiati e quanto mentirsi a vicenda non abbia mai portato a nulla di buono. Tralasciando la pura esigenza di arrivare al minutaggio desiderato e tralasciando la scena finale in cui viene presentato l’ennesimo faccia a faccia tra Sam e Dean, sorge spontanea una domanda: quanto era necessario presentare “Drag Me Away (From You)” come quintultimo episodio di sempre?
Dean: “It’s go time. Chuck’s done with all the other worlds, and he’ll be here any day, and when he does, we gotta act fast. And there’s something else.”
Sam: “Something else?”
Dean: “Jack’s gonna die. Apparently, it was always part of Billie’s plan. Jack’s known this whole time. And he’s ready to sacrifice himself. So in order to kill God and Amara, Jack has to die.”
Sam: “Wait. So… Billie just told you this while you were grabbing burgers?”
Dean: “No. Cass did, before we left.”
Sam: “[…] I thought we were past stuff like this.”
Dean: “I know. Sam…”
Sam: “I can’t believe you! You know that? I mean, how can you keep me in the dark about something so huge?!”
Dean: “‘Cause I know you couldn’t handle it! […] This is how we end Chuck, okay?! This is the only way we’ll ever be free! So I’m sorry, Sam! You don’t get a choice!”
Per chi scrive queste righe, i flashback nel passato in cui i character principali vengono riproposti nelle rispettive versioni più giovani nascono fin da subito con un handicap. Lo spettatore non è infatti collegato istantaneamente con i nuovi protagonisti, non ne riconosce il volto e pertanto l’empatia fatica ad arrivare. Ci vuole quindi un bel po’ di tempo prima di arrivare al risultato desiderato dagli sceneggiatori e, anche allora, il paragone con i character adulti è totalmente impari. In questo specifico caso, il salto nel passato ha senso solo per presentare e spiegare al meglio il caso della settimana e comincia a piacere solo da un certo punto in poi (verso la fine per la precisione) ma non è nulla che non si sarebbe potuto fare senza assumere un paio di giovani (e anche bravi) attori. Insomma: si carino ma niente di che.
Discorso a parte va invece fatto sull’apparizione improvvisa di Billie mentre vengono ordinati degli hamburger e, ovviamente, sul già menzionato confronto finale (in puro stile Supernatural). Se Billie ha il duplice scopo di dare una timeline ai successivi episodi e quindi porre, di conseguenza, una naturale fine ai vari filler che si sono susseguiti dal ritorno di questa seconda parte di stagione, l’ennesima bugia/informazione non detta tra Sam e Dean profuma invece di passo indietro visto che sembra non esserci stato nessun progresso in quest’ambito in 15 anni. Certo, la necessità di creare un nuovo piccolo dramma tra i due fratelli è un classico però se questo è il prezzo da pagare allora si sarebbe potuto evitare.
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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.