The Good Lord Bird 1×03 – Mister FredTEMPO DI LETTURA 4 min

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Guardando “Mister Fred” è più che legittimo chiedersi che cosa sarebbe stato The Good Lord Bird senza quell’irriverente, ma mai eccessiva, patina comica che alleggerisce pressoché tutti momenti. È una domanda che bisogna porsi perché, senza lo sguardo pazzo di Ethan Hawke (altro elemento chiave per il non fallimento successo della serie) e diverse situazioni al limite della commedia, The Good Lord Bird sarebbe un telefilm ben diverso: più cupo, più lento, più noioso. Ma d’altronde il tono che si è scelto di dare alla serie è esattamente quello di un frivolo ma comunque dettagliato racconto di come è cominciata la Guerra Civile Americana, esattamente come l’omonimo romanzo scritto da James McBride che Ethan Hawke e Mark Richard hanno deciso di adattare.
The Good Lord Bird va quindi preso come una lezione di storia che però viene raccontata da un amico e farcita di aneddoti divertenti per renderla più interessante. E guardando il modo in cui incomincia “Mister Fred” (con un John Brown che parla ad una tartaruga), non potrebbe esserci esempio migliore.

 

John Brown:Now why don’t they just come on and make a fight of it? What would, uh, what would Gideon tell his people, John?
Owen Brown:I will not rule over you.
John Brown:No.
Owen Brown:My son will not rule over you.
John Brown:No.
Owen Brown:Our Lord and Savior will rule over you.
John Brown:Yeah. Our Savior won’t let them attack us.

 

Dopo un episodio in cui John Brown è stato tenuto in disparte, il character interpretato in maniera splendida da Ethan Hawke ritorna prepotentemente protagonista in “Mister Fred”. Il titolo arriva direttamente dalla “nuova” figura storica che viene introdotta nella serie, ovvero quel Frederick Douglass (qui noto anche come The King Of Negroes) che è stato così importante per arrivare all’abolizione della schiavitù (1865).
Douglass viene presentato come un amico di John Brown, un amico che però è ben conscio della follia latente dell’uomo e prova a tenerlo a bada. L’episodio, da questo punto di vista, offre finalmente un’altra prospettiva su John Brown, più oggettiva ma non per questo meno caricaturale sia per necessità di scrittura, sia per coerenza stilistica. Il rapporto tra Brown e The King Of Negroes Douglass viene etichettato come “alla pari” ma chiaramente il secondo ha molto più successo del primo, sia nei sermoni, sia nello stile di vita.
Assegnare due mogli a Douglass è eccessivo, volutamente eccessivo, ma ha un piccolo fondo di verità almeno dal punto di vista storico: Douglass ha avuto due mogli e la seconda era bianca. Un qualcosa praticamente inconcepibile all’epoca, specie per un ex schiavo liberato, ma è esattamente per questo motivo che era importante mostrarlo.

 

Frederick Douglass:Now, mmm, the Negro. The Negro comes in all shades: Dark, black, blacker, blackest. Blacker than night! Black as hell! Black as tar! White. Light. Lighter, lightest, lighter than light. Light as the sun! And almost white.

 

Gran parte dell’episodio si gioca all’interno della residenza di Douglass e vede Brown cercare disperatamente soldi e uomini per la sua crociata, andando addirittura ad evocare l’aiuto dei Secret Six, qui presentati come una società segreta ed importantissima ma in realtà nominata così solo dopo la morte di Brown da diversi scrittori. Tra le varie discussioni a cui si assiste, la sceneggiatura pone un focus enorme su come i due uomini, pur ambendo allo stesso outcome, abbiano approcci completamente diversi ma, in linea generale, si sentano estremamente potenti, vuoi per volere divino, vuoi per lo status sociale acquisito. E questo è decisamente frutto di un ottimo lavoro, sia recitativo che di scrittura.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Ethan Hawke continua ad essere il vero cuore pulsante dello show
  • First, I need to go visit the King of the Negroes.
  • Daveed Diggs è un encomiabile Frederick Douglass
  • La scala di colori secondo Frederick Douglass
  • Il botta e risposta tra Frederick ed Onion pur di bere un bicchiere in più
  • Frederick VS John
  • Sfortunatamente, per apprezzare completamente l’episodio (ma anche la serie stessa), bisognerebbe essere un po’ più ferrati sulla storia americana e sui principali protagonisti

 

The Good Lord Bird continua ad essere un divertente modo per imparare un pezzo di storia americana. Per il pubblico europeo tuttavia, probabilmente non ferratissimo su nomi ed avvenimenti, c’è il grossissimo rischio di passare inosservato e non capire a fondo la parte irriverente e parodistica della serie. Ed è una grossa perdita.

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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

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