Donatien de Montargis: “Porquoi nous chacer? Le peuple a toujours été là pour nous nourrir. Ainsi ou autrement, quelle différence?”
Charles de Montargis: “Enfin, tu comprends pas? Un peuple qui a peur obéit. Mais un peuple qui n’a plus rien à perdre finit par se révoleter, pauvre idiot.”
L’ascesa al potere di Donatien de Montargis ha immediate conseguenze sul piano narrativo e l’intrigo politico tessuto nei primi quattro episodi vede il suo spiegarsi in questo quinto capitolo, dove ormai le carte sono in tavola e le intenzioni di ciascuno schieramento sono state palesate.
L’episodio vede il suo passo più importante nella scoperta della verità da parte di Elise, che mette nuovamente in moto la narrazione e prepara il terreno per un finale senza esclusione di colpi. Certamente la facilità con cui la giovane de Montargis assimila la verità pronunciata dalle labbra del suo amante morto, accettando di combattere al suo fianco contro una schiera di zombie, mina decisamente alla credibilità della storia, ma per gustare totalmente la storia offerta dalla nuova serie Netflix è importante non porsi troppe domande.
COSI’ TANTI CLICHE’ E NEMMENO UNA BAGUETTE
Non vi è dubbio che per approcciarsi alla serie bisogna accettare la fantasia degli autori e abbandonare la realtà storica. Il ché riesce molto semplice perché c’è da ammettere che la dimensione costruita a tavolino in cui i nobili vessano il popolo sotto l’influenza di una malattia ironicamente chiamata sangue blu è a suo modo geniale e divertente e regala allo spettatore un’ora di pura fantasia, azione e splatter.
Il problema è tutt’altro. La costruzione dei personaggi è poco curata e si riduce a una semplice e scontata divisione tra buoni e cattivi: Charles de Montargis è l’ambizioso e perfido erede che trama la dipartita del fratello per poter legittimamente succedergli al potere; Donatien è il giovane rampollo troppo arrogante e stupido per poter governare con l’astuzia del padre; Elise e Madeleine sono le dolci fanciulle espressione di quella nobiltà che vuole il benessere e la felicità del proprio popolo. E così via dicendo, fino ad arrivare ad Albert, unico plebeo con il sangue blu che per nobiltà d’animo si trattiene dal cibarsi di carne umana, riportando in auge Stefan Salvatore che si cibava di conigli e di cervi depauperando la fauna di Mystic Falls.
VIVA IL BINGE WATCHING DISIMPEGNATO
Dopo cinque episodi una storia diventata ormai prevedibile e dei personaggi stereotipati levano qualsiasi aurea di mistero e curiosità nei confronti della serie francese. Tuttavia, come sopra detto, non si può negare che gli episodi scorrano con una certa leggerezza, complici le immancabili scene d’azione e un susseguirsi di cliffhanger che fanno immediatamente premere play per l’episodio successivo.
Senza dimenticare il ruolo chiave di Madeleine nella storia, ancora tutto da svelare e la scoperta da parte di Joseph del misterioso paziente zero proveniente dall’oltreoceano. Insomma, in un modo o nell’altro, per un motivo o per un altro, la serie si lascia guardare con disimpegnata facilità. Qualità affatto da sottovalutare.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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La costruzione di narrazione e personaggi lascia a desiderare, tuttavia fantasia, azione e splatter si adattano perfettamente a un binge-watching rilassato e disimpegnato. Va anche bene così.
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Lunatica, brutta, cinefila e mancina. Tutte le serie tv sono uguali, ma alcune sono più uguali delle altre.