Chi almeno una volta nella vita non vorrebbe invitare Sheldon a casa
propria e farsi riordinare il ripostiglio da capo a piedi? Efficiente, veloce e
soprattutto felice di farlo: il dottor Cooper, oltre a tutto il resto, ha un
po’ la sindrome di Monica Geller e ha un grande difetto. Chiacchiera troppo.
Andiamo direttamente al dunque della questione, questa puntata è stata
meravigliosa e io l’ho vista con le lacrime agli occhi,
letteralmente;
finalmente per la prima volta si tratta una tematica delicata prendendola sotto
altri punti di vista e da altre direzioni; insomma anche prima c’era spazio per
il momento un po’ più toccante, ma i livelli della puntata di oggi non si erano
mai sfiorati neanche alla lontana. Si può citare giusto l’episodio in cui il
padre di Bernadette prende Howard sotto l’ala protettiva e lo tratta quasi da
figlio, ma tutto questo è nulla se paragonato a questi momenti.
L’atmosfera che
si era venuta a creare era quella di una comedy stile Friends: la commistione
di generi se è ben fatta è sempre una mano santa, è una marcia in più. Saper
far sorridere e commuovere allo stesso tempo è un arte e ammetto con tutta
sincerità che non pensavo che The Big Bang Theory avrebbe mai potuto riuscirci;
vista la premessa, e cioè Sheldon che trova la lettera, ho temuto il peggio
immaginando battutacce messe a caso rovinando l’atmosfera tesa della situazione
e invece è stato quasi tutto perfetto. Simon Helberg (aka Howard) ha recitato
da dio, ha affrontato la parte della maturazione totale del suo personaggio con
grande professionalità.
Se prima eravamo abituati a vedere l’ingegnere nei panni
del pervertito ed infantile uomo adesso lo abbiamo visto maturo come ci
sottolinea anche Leonard (non cito l’esempio che riporta a Penny per decenza)
ma comunque ancora incapace di affrontare al meglio i problemi della sua
infanzia e cioè l’abbandono da parte del padre. Non si può certamente
biasimarlo per la reazione che ha avuto, anzi direi che è stata più che
normale, ma ciò che mi ha piacevolmente sorpreso e commosso è stato il gesto
meraviglioso fatto dai suoi amici con tanto di spiegazione legata alla fisica
quantistica durante la quale non ho capito una parola e mi sono sentita molto
la Penny della situazione. Questa scena prima del pay off mi ha piacevolmente
ricordato alla lontana gli “intervention” di How I met your mother; inoltre ho
molto pensato a quale potesse essere stata la versione esatta della lettera e
anche se all’inizio credevo fosse la versione di Bernie mi sono auto-smentita
riflettendo che così sarebbe stato troppo scontato.
Mi è piaciuta molto la
parte di Amy e a questo punto amo pensare che sia questa la storia esatta:
Sheldon mi ha fatto ridere, ma dopo un po’, soprattutto mentre chiedeva di
poter cambiare versione mi è sembrato troppo forzato e assurdo, un po’ fuori
luogo. Certo, Sheldon è la persona fuori luogo e poco appropriata a certe
situazione per eccellenza e lui e l’empatia sono due linee parallele che non
convergeranno mai, ma credo che già la versione della lettera copiata dalla
storia dei Goonies bastava e avanzava, non c’era bisogna di rincarare la dose
con battute forzate qua e la.
Questo è l’unico difetto della puntata che sono
riuscita a trovare perché per il resto mi è sembrata perfetta, come perfetto è
stato il finale accompagnato da una fragorosa risata: di Sheldon mi piace
l’ingenuità e la purezza virginale, le battute a sfondo sessuali sono belle
solo quando sono inconsapevoli, e quindi questa perla finale è stata geniale,
niente a che vedere con le battutacce squallide da cinepanettone che ogni tanto
osavano rifilarci spacciandole per divertenti.
- L’atmosfera che si era venuta a creare.
- Le varie versioni della lettera.
- Amy usata come scudo umano.
- Il vero lato tenero e problematico di Howard.
- “Penny, avevi anche un cane?”
- Sheldon troppo forzato durante l’esposizione delle lettere.
Theory come quella di oggi e ammetto che se prendesse una piega del genere lo
apprezzerei molto. Ormai i nostri Nerd sono cresciuti e sono maturati, la serie
potrebbe prendere la piega tragicomica e i nostri ragazzi non ne risentirebbero
secondo me, anche perché meglio creare atmosfere dolci, calde, familiari e a
volte un po’ malinconiche come questa che non ridurli a riproporre sempre le
stesse gag che ormai fanno ridere poco o nulla.
VOTO EMMY
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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.
Fantastica, quoto quello che hai detto! Divertente, ma toccante. Forse tra le più belle non solo della stagione, ma di sempre.
🙂 si probabilmente rientra nella top ten della più belle di sempr