The Big Bang Theory nasce con i quattro protagonisti nerd e le interazioni con la nuova vicina di casa tanto fuori porta(ta) quanto superficiale. Per quanto ogni puntata presentasse interazioni diverse tra i personaggi, questi erano quasi sempre presenti tutti insieme. Con le new entry aggiunte negli anni, che da guest sono passate a regular, sono cambiate non solo le dinamiche tra i personaggi, ma anche quelle narrative.
Gli autori si cimentano nel trovare le combinazioni vincenti che, vuoi per la chimica tra gli attori, vuoi per la naturale sintonia di certi personaggi e situazioni, facilitino loro il compito dell’intrattenimento di una media di 16 milioni di spettatori. Il gioco vale tanto più quando l’originalità inizia a vacillare e la sceneggiatura si colloca su strade già percorse in cui gli spunti veramente comici sono sempre più rari. Non si vuole e non si può tacciare gli autori di una scrittura banale ma, negli ultimi tempi, come si era già fatto notare, si fa strada la sensazione che, forti di un pubblico di aficionados che seguirebbero Shelly&Co. in capo al mondo, gli autori si siano un po’ adagiati sugli allori delle glorie passate, centellinando la loro bravura a sparuti elementi qua e là tra gli episodi.
Se però nella precedente The Focus Attenuation, quasi a voler dimostrare che ricordano ancora come si costruisce un episodio prettamente comico, il risultato era un “esercizio di stile” che si basava principalmente sull’aver separato boys and girls per puntare sul fattore comico insito nei riferimenti nerd dei quattro scienziati, in questa The Expedition Approximation, gli autori cercano un nuovo artifizio.
Sempre puntando sull’asso nella manica, aka Dr. Sheldon Cooper, provano uno schema pressoché nuovo: Sheldon e Raj, di cui si ricordano poche interazioni insieme da soli, rinchiusi in uno spazio ristretto e buio, che conoscendo i personaggi poteva dare attese di gag da schizzati/ipocondriaci, e invece no, o almeno non fino all’arrivo dei ratti. Le premesse sono buone e si passa dalla lunga canzoncina dei minatori a disquisizioni su Hannah Montana, per finire con una discutibilmente utile, ai fini dell’episodio o della storia in sé, confessione semi-seria delle paure di Sheldon riguardo il futuro e dei consigli di Raj. La comicità, si sa, deve molto alla tempistica. Quando non si affida al nonsense, all’assurdità delle situazioni, al gioco di parole o alla battuta nuda e cruda, una semplice scena può risultare più o meno (o affatto) divertente in base alla tempistica adeguata. In alcuni casi è la velocità la chiave, in altri la lentezza. Di quest’ultimo caso avrebbe fatto parte la brillante idea della triste canzone dei minatori cantata da Sheldon. Peccato che, forse per timore che non la si sarebbe capita, è stata spezzata dai commenti con risata registrata di Raj che ne hanno smorzato l’ilarità, complice anche l’ “interpretazione” passiva di Sheldon. Una bella occasione mancata per gli autori che forse non hanno osato abbastanza o non hanno creduto nella capacità del loro pubblico di capire la comicità della scena nella sua interezza.
Si ricorda peraltro che una delle volte in cui Sheldon aveva avuto una crisi lavorativa si era finiti a nascondersi in una vasca di palline spuntando fuori con un “Bazinga!”. Che l’evoluzione di Shelly verso una personalità più umanizzata ci priverà in eterno di certe scene?
Se l’accoppiata Koothrappali-Cooper non brilla come ci si aspetterebbe, a stupire in positivo stavolta è il quartetto Leonard-Penny-Howard-Bernadette. Recentemente questi non funzionavano nemmeno in coppia, figuriamoci quanto ci si aspettava andassero bene in doppia-coppia! Ed invece entrambe escono dal tunnel della quasi noia in cui le avevamo trovate negli ultimi tempi, nonostante il rischiosissimo tema matrimoniale. Uno dei più classici e abusati: la gestione dei soldi, e in particolare delle differenze di stipendio quando è la donna a guadagnare di più. Il siparietto che ne esce tra esilaranti situazioni che vengono a galla circa l’organizzazione della vita casalinga di Howard e Bernadette (le stelline!), grazie soprattutto all’inesauribile verve comica di Simon Helberg, risulta divertente persino nella sua iniziale non originalità. Impagabile il “Doveva essere lasciata in ammollo e tu lo sai!” di Howie riferito alla padella non lavata.
Positivo è il fatto che, a differenza della terza puntata, anche Penny e Leonard non risultino fastidiosi. Le loro scene ormai oscillano tra il ripetitivo/noioso e il guardabile, anche perché non sono mai stati una combinazione prettamente comica come gli Shamy, ma più un elemento narrativo per l’evoluzione della storia. Auspicabile sarebbe invece il ritorno al trio Leonard-Sheldon-Penny, come già detto, che ha sempre messo in risalto le doti di Kaley Cuoco e Johnny Galecki, sacrificate nella storyline amorosa.
Infine, che il fatto che Amy sia relegata a comparsa non ne faccia sentire la mancanza la dice lunga su quanto il suo personaggio funzioni fuori dal contesto delle interazioni relazionali con gli altri personaggi, Sheldon su tutti, ma anche Penny.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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The Focus Attenuation 8×05 | 15.32 milioni – 4.5 rating |
The Expedition Approximation 8×06 | 16.02 milioni – 4.6 rating |
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