“16 Tons” è un vecchio brano di “Tennessee” Ernie Ford ripreso, fra gli altri, anche da Johnny Cash. Parla di un pover’uomo che lavora in miniera e forse proprio per questo sembra particolarmente adatto a fare da sottofondo per immagini di gente intenta a lavori di fatica. Lo è stato per un simpatico spot pubblicitario, interpretato dai giocatori nella nostra Nazionale di calcio (per l’occasione trasformati in scaricatori di frutta e verdura ai mercati generali, macellai ecc.) durante la gloriosa spedizione in Germania nel 2006 e anche per impreziosire le immagini iniziali di questo episodio di The Blacklist.
Il caso del giorno, infatti, riguarda il custode di un cimitero il quale, sotto umili sembianze cela l’attività di conservazione e gestione di importantissimi segreti a livello internazionale (un collegamento col quadro apparso sul finale della scorsa puntata? Probabile). Attività, fra l’altro, svolta con apprezzabili tocchi di originalità e fantasia: l’antico sistema di tubi e sotterranei fa molto Corte dei Miracoli e romanzo d’appendice. Era da un po’ che non venivano introdotti dei bei personaggi un po’ pittoreschi e se ne sentiva quasi la mancanza. Per questa indagine, inoltre, il posto del guidatore tocca al capo Cooper: simpatico, sempre padrone di sé e della situazione, meglio ancora in duetto con Cynthia Panabaker. Se, come sembra, l’unico per cui varrà la massima un po’ New Age, un po’ bacio di cioccolata per cui “il perdono non cambia il passato, ma ti migliora il futuro”, sarà lui che si riconcilierà con la moglie Charlene, se lo meriterebbe.
Altra grande soddisfazione: veniamo a sapere notizie concrete di Katarina Rostova (anche se siamo rimasti al 1990, con la sparizione della signora da un albergo di Praga) da qualcuno che finalmente riesce a dire ciò che sa senza venire ucciso, in una maniera neanche troppo complicata. Se qualcuno poi ha gradito anche la quota sexy fornita da Gina Zanetakos, possiamo passare alle dolenti note. Le quali non sono proprio piccolissime. Prima fra tutte è il comportamento di Lizzie: benedetta ragazza, quando la farà la pace col cervello? Adesso si è pure incaponita a volersi risposare con Tom (o sposare per la prima volta? I matrimoni sotto falso nome dovrebbero essere nulli, ma la situazione è talmente complicata che non si capisce e resta solo un vago senso di mal di mare). Ok gli ormoni della gravidanza, ma qui si esagera. Da ciò discende la gelida furia omicida che si sta lentamente impadronendo di Mr. Reddington, fino a portarlo a bruciare il plico contenente “la verità”, pronto per essere consegnato all’ex agente Keen in caso di sua morte. “Ci sono cose proprio imperdonabili” è stato, non per nulla, l’altro leitmotiv della puntata, forse più realistico del precedente. Il timore è che questa volta non ci sarà la solita riconciliazione fra i due, da celebrare con un bel cocktail de l’aviation. Questo cambierebbe per davvero tutte le dinamiche della serie. Speriamo nell’opera di mediazione di Dembé, il quale parla poco, ma ogni volta che lo fa lascia il segno, inoltre è una delle forse due o tre persone al mondo capaci di frenare Reddington quando si fa prendere dall’emozione e gli parte l’embolo.
Concludendo, una piccola nota tecnica. Non è la prima volta che ci viene mostrata la foto di Lizzie bambina. Ne abbiamo vista una sull’altalena, nell’appartamento di Red a Bethesda, dove lei era in braccio ad una persona adulta (sarebbe la madre) il cui volto è stato provvidenzialmente reso irriconoscibile da un effetto di luce. Siccome, però, quella era un’immagine trovata dagli sceneggiatori in Internet, mentre quella mostrata in questo episodio è davvero una foto di Megan Boone da piccola, si nota abbastanza chiaramente come non si tratti della stessa bambina. Nessuna delle due, poi, è la piccola attrice chiamata ad interpretare la protagonista nelle scene flashback. Il tutto dà un certo fastidio.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Drexel 3×15 | 6.02 milioni – 1.3 rating |
The Caretaker 3×16 | 5.97 milioni – 1.3 rating |
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Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).