The Blacklist 4×17 – RequiemTEMPO DI LETTURA 4 min

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What happens in life writes a story in our flesh.

Diversi grandi scrittori hanno dichiarato che, ad un certo punto, nella stesura dei loro romanzi sono stati “i personaggi stessi a chiedere” una certa svolta, un certo sviluppo nelle vicende. Anche lo showrunner Jon Bokenkamp, in un’intervista, ha dichiarato di avere avuto un’esperienza simile. Così, il personaggio di Kate Kaplan (anzi, Kate Nemec – Kaplan, come vedremo poi), partito in sordina, si ritrova al centro di tutto.
Susan Blommaert e Joanna Adler si dividono l’onore e l’onere di impersonarla, in vari momenti chiave della sua vita, lungo il corso dei decenni. Se della prima già conoscevamo la bravura di attrice, complimenti alla seconda, la quale aveva il compito, più difficile, di inserirsi in un qualcosa di pre-esistente.
Complimenti anche al sapiente montaggio, ricco di parallelismi precisi fra il giorno d’oggi e i tempi passati, utili per accompagnare lo spettatore in questa passeggiata sul viale dei ricordi. (Questo episodio non è intitolato ad un blacklister, come Cape May nella scorsa stagione, con cui condivide la discendenza dalla madre di tutte le passeggiate sul viale dei ricordi, C’era una volta in America).
Improvvisamente, diventano della massima importanza luoghi e personaggi introdotti nell’episodio Mato, secondo di questa stagione. Rivediamo infatti la casa di Cape Breton, negli spezzoni con Lizzie bambina. Viene poi spiegata nel dettaglio la vicenda che portò Kate Nemec ad Amarillo, in Texas, a conoscere Little Nikos e a ritrovarsi “con la testa scoperchiata” un giorno che “Red non c’era”. Conosciamo anche la dolce e simpatica Annie Kaplan, vero grande amore di Kate.
Nella narrazione di tutta la vicenda ci sono, certamente, dei buchi logici. Molti sono spiegabili col punto di vista soggettivo del narratore -specialmente quando si tratta di persona gravemente ferita alla testa- altri meno. Per fortuna, però, non interferiscono minimamente con la fruibilità della vicenda.
Katarina Rostova, per esempio, agli occhi di Red è una dea, ma non fa una gran bella figura agli occhi della sua njanja (serva delle famiglie russe ricche nei tempi passati. Di quelle che, magari, andavano a servizio a 16 anni circa e, se campavano fino ai 60 o oltre, facevano in tempo a vedere i nipoti dei bambini che avevano curato all’inizio).
Proprio su questo punto l’episodio regala le uniche delusioni: non fa molto chic vedere la super spia, in grado di far tremare sia la Russia, sia gli Stati Uniti, mentre fa l’amore in macchina con la giovane stella dell’ammiragliato, come fossero due adolescenti squattrinati qualsiasi. Con buona pace degli incarichi di lavoro. Si vede poi papà Sam Milhoan, ma non si vede Reddington da giovane. Dispiace, soprattutto a chi non è del partito “James Spader è meglio adesso, con un viso vissuto, rispetto a quando era giovane e fin troppo bello”. Ma quando mai?! Deve essere, però, una scelta dettata un po’ dalla stessa indole dell’attore, un po’ dalla necessità di mantenere in gioco la teoria dell’impostore (quella secondo cui il Red che abbiamo sempre visto non sarebbe il “vero” Raymond Reddington).
Il punto sostanzioso, comunque, è un altro: ora Kate ritiene il suo ex datore di lavoro pericoloso per Lizzie, che lei ha giurato di proteggere con ogni goccia del suo sangue. Solo per lei aveva accettato di collaborare con “un idiota che ha dato un calcio alla sua famiglia e al suo paese”. La solerte “donna delle pulizie” procede quindi a far volare gli stracci e a scoperchiare gli altarini del Concierge del Crimine. Le conseguenze di questo suo gesto, in verità un po’ impulsivo, saranno sicuramente materia delle puntate conclusive di questa stagione.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Sapiente montaggio
  • Joanna Adler
  • Baby Lizzie
  • Volano gli stracci e si scoperchiano gli altarini
  • Niente Reddington – Spader da giovane
  • Katarina Rostova non ci fa una bella figura
  • A quanto pare, la disco anni ’70 è la musica favorita di Kate, ma non sembra molto adeguata alle situazioni

 

La silenziosa e defilata persona di servizio è dunque diventata una temibile minaccia con cui fare i conti. Un ritorno veramente col botto, con un colpo di scena degno dei gialli di Agatha Christie e la promessa di intriganti sviluppi futuri. Lizzie è proprio fortunata, con tutta questa gente tutta tesa solo a proteggerla.

 

Dembé Zuma 4×16 4.81 milioni – 0.9 rating
Requiem 4×17 4.86 milioni – 0.8 rating

 

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Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).

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