“I learned the truth at seventeen / That love was meant for beauty queens / And high school girls with clear skinned smiles / Who married young and then retired.”
(Janis Ian – At Seventeen)
Parole e musica di una vecchia canzone introducono l’episodio. Lo spettatore non s’inquieta quando un uomo tra i 40 e i 50 entra e, dolcemente, chiede come va alla ragazzina che sta facendo i compiti. Comincia a farlo quando l’uomo in questione viene assassinato, proprio mentre è al telefono con Red. Lo sconvolgimento vero, però, arriva quando si capisce che il percorso per ricuperare le ossa e battere Ian Garvey si è intersecato con qualcosa di molto più grande: il fenomeno delle spose bambine. La ragazzina, infatti, non era la figlia del morto, ma la moglie.
Per trattare bene un tema così pervasivo e delicato, la trama orizzontale cede il passo a quella verticale e la narrazione si prende tutto il tempo per sviluppare bene il discorso. Citazione particolare per la scena, piuttosto disturbante, in cui Tara viene bloccata dal marito, mentre sta uscendo per andare a scuola, perché gli deve preparare la colazione.
Protagonista delle indagini è l’agente Navabi, alla quale tocca prima spiegare quanto sia diffusa la pratica del matrimonio fra ragazze adolescenti e uomini più maturi, con milioni di persone coinvolte, di ogni etnia, religione e provenienza, poi tentare di far ragionare Anna Gracia, la vendicatrice titolare dell’episodio, in una scena molto emozionante.
Sullo sfondo desolante di una vera e propria piaga sociale, spiccano per contrasto il simpatico Ressler, il quale oramai ha preso piena coscienza di sapere ben poco in fatto di donne e la storia di Aram e Samar, ricca di candore e di pudore, anche se i due sono perfettamente adulti e vaccinati. A questo proposito, si spera che lei si ponga presto la domanda giusta, ovvero: “Perché Aram dovrebbe regalare il prezioso anello di sua nonna ad una donna che non intende sposare?” Forse, però, se l’è già posta e attende solo un altro momento, più propizio, per parlare di sentimenti.
Per quanto riguarda la trama orizzontale, i passi avanti sono pochi ma significativi. Lizzie sbatte Red contro una libreria (ma non proprio nel senso sperato da chi shippa Lizzington o ha visto il film Espiazione): è ben decisa a non farsi più intortare di belle parole e vuole arrivare alla verità. Reddington, dal canto suo, ha trovato il registro di tutti i traffici del cartello Nash della droga, quindi ora è pari con Ian Garvey, perché può ricattarlo con quello esattamente come l’altro fa con le ossa, di cui ancora non si conosce il proprietario.
Le peripezie per recuperare il registro, buttato da Anna Gracia la quale, giustamente, non sapeva che farsene, offrono anche l’occasione per uno dei due soli momenti di relax e sorriso, in una puntata decisamente tirata, con Red, Lizzie e Dembé costretti a frugare tra i rifiuti. L’altro è l’intermezzo tra Aram e Samar di cui sopra.
In generale, la scelta di effettuare questo zoom all’indietro, inserendo le vicende dei protagonisti su uno sfondo più ampio, è davvero interessante e non molto sfruttata nel mondo seriale. L’unico appunto agli sceneggiatori può essere l’aver dimenticato il gruppo Cabala. Difficilmente un consorzio a livello mondiale, con ramificazioni sempre più ampie, può essersi dissolto con la semplice morte di Lauren Hitchin. Magari il tema verrà ripreso nella sesta stagione, per la quale non ci sono ancora annunci ufficiali.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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The Capricorn Killer 5×16 | 5.55 milioni – 0.9 rating |
Anna Gracia Duerte 5×17 | 5.38 milioni – 0.9 rating |
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Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).