“You and I are going to ‘The Barber of Seville’ tomorrow night, and we’re not leaving until we have that treasure.“
Red sceglie il modo migliore per celebrare la sua uscita dal braccio della morte: una grande festa, piena di bella gente come Vontae, Glenn e il torturatore Brimley (con questi ultimi, evidentemente, il Concierge del Crimine si è riconciliato dopo i passati dissapori).
Si parte, quindi, per una caccia al tesoro molto simile a quella su cui era incentrato il centesimo episodio. Qui a duettare con James Spader c’è Stacy Keach. L’interazione fra i due è leggera e scoppiettante, dà veramente un tono di “allegro vivace” a tutta la puntata; davanti al suo antico mentore, il Concierge del Crimine ridiventa quasi un ragazzino, tutto eccitato al pensiero di giocare ai pirati e si sente libero di lasciare intravedere il suo lato più affettuoso (di cui l’altro approfitta spietatamente, secondo il vecchio proverbio per cui, per prendere un furbo, occorre un furbo e mezzo). Non c’è praticamente contatto, invece, fra Robert Vesco e i membri della Task Force e questo aiuta a non mettere sul piatto domande molto scomode e intriganti, quali sarebbero potute nascere in caso contrario, su come fosse Red da giovane e simili. Non è però escluso un futuro ritorno del personaggio interpretato da Stacy Keach: Truro, in Nova Scotia, è vicino a Cape Breton, dove i Rostov trascorrevano le vacanze quando Masha era piccola. Questo, unito al fatto di avere conosciuto Red decenni fa, potrebbe essere un motivo ancor più forte della caccia al tesoro per la scelta della residenza. Fa fede inoltre il numero molto alto di Robert Vesco in classifica.
Di sicuro, i quaranta minuti circa dell’episodio sono punteggiati da vere e proprie chicche (come il giro nella Biblioteca del Congresso di Washington e la scelta del Barbiere di Siviglia come opera), ma anche di qualche piccolo difetto, ad esempio, la Nova Scotia fa parte del Canada, ma si notano bandiere statunitensi appese alle finestre (e non è certo una zona di ambasciate). Questo ricorda che, in realtà, The Blacklist viene sempre girato nella zona di New York, camuffando le location a seconda delle necessità.
La vicenda si conclude in allegria, per quanto si tratti di allegria beffarda, perché Vesco scappa col malloppo (un sano malloppo fisico, come piaceva a Sean Connery nel film Entrapment, non un furto di dati informatici) e questo, comunque, dà modo a Red e Dembé di esibire le loro migliori faccette da fregati, per farsi immortalare da una ridacchiante Lizzie.
Come i frutti di bosco bilanciano con la loro acidità la dolcezza del cioccolato, così la sottotrama di Aram e Samar bilancia, con toni più mesti e struggenti, il ritmo pimpante e vacanziero di tutto il resto. Lui si dimostra adorabile una volta di più nel voler stare vicino a lei, lei è cavallerescamente decisa a non approfittarsene; bisognerebbe inventare termini specifici per una donna quando dimostra tanta fermezza e nobiltà d’animo, ma non ci si è ancora riusciti. Si scopre pure che la tradizione di mettere via alcune bottiglie di vino per il futuro dei figli non esiste solo nel Monferrato, dove vengono conservate negli “infernot”, le tradizionali cantine scavate nella roccia. La coppia sarà protagonista assoluta del prossimo episodio, per cui ci sarà occasione di riparlarne.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Bastien Moreau: Conclusion 6×12 | 4.14 milioni – 0.6 rating |
Robert Vesco 6×13 | 4.33 milioni – 0.6 rating |
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Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).