Più che di luminosa bontà, per questa puntata si può parlare di purezza di un alto ideale.
Il blacklister di giornata, infatti, è uno scienziato di caratura internazionale, pentitosi della propria pericolosissima invenzione in grado di causare stragi con le onde sonore.
Il fatto che, per la salvezza dell’umanità, abbia deciso di uccidere tutti i suoi collaboratori e poi di suicidarsi, riporta lo show in quell’area grigia di ambiguità morale che è quasi un suo marchio di fabbrica.
Sapere poi che eliminata una squadra con tutti quelli in grado di realizzare l’arma micidiale ce ne sia un’altra già al lavoro, rinforza semplicemente il concetto.
Questo giova al prodotto anche se, almeno nell’immediato, a dare la caccia a Benjamin Okara non ci guadagnano niente né Red né la Task Force.
PETER E ALINA
Tra una cosa e l’altra, viene introdotto Peter, il marito di Alina Park. Gli snodi della trama sono frettolosi e non ben gestiti. Si passa in pochi istanti da un sospetto di tumore ad una gravidanza, purtroppo già interrotta.
Questo fortissimo e improvviso dolore, si presume, sarà funzionale alla trama per far emergere nell’agente Park il gene guerriero, di cui lei stessa ammette di avere paura.
Dati i parallelismi con Lizzie, potrebbero venire utilizzati spunti pensati in passato per l’ex protagonista femminile della serie. Difficilmente, comunque, tra Alina e Peter ci sarà la stessa alchimia che esisteva tra Mr. e Mrs. Keen: poco sana, ma travolgente soprattutto quando i due, in un battito di ciglia, si mettevano d’accordo per truffare il prossimo.
HAROLD E CHARLENE
Su un altro fronte, viene conclusa la questione dell’omicidio dell’amante di Charlene Cooper. Almeno per il momento. Lei accetta di mentire per fornire un alibi al marito, ma questo sembra tracciare un solco profondo tra i due.
D’abitudine, nelle trame di fiction, questi problemi sono destinati ad esplodere quando possono causare il maggior danno possibile. Si vedrà.
Di solito, nelle precedenti stagioni, si capiva quasi subito quali fossero i giochi di lungo periodo destinati ad accompagnare il pubblico nei mesi successivi. Qui no. certo, si intuisce come si stiano preparando sviluppi futuri e come si stiano recuperando spunti tralasciati lungo la via (se ne parlerà subito sotto) per rilanciare il prodotto. Non si capisce, però, quanto ampio voglia essere il respiro dell’operazione. Dipenderà certamente dalla fiducia che la NBC darà alla serie.
UNA SCATOLA MISTERIOSA
C’è un solco profondo anche tra Red e Dembé. Effettivamente, diventa difficile essere agente F.B.I., tutore della legge e dell’ordine da una parte e braccio destro del Concierge del Crimine dall’altra.
Rispunta quindi la scatola che Red diede all’amico molto tempo fa, per andarsene tranquillo e illeso in qualsiasi momento l’avesse desiderato.
Non si sa cosa contenga. Si spera in un chiarimento al più presto. Potrebbe essere un ottimo escamotage per diffondere rivelazioni sulla vera identità dell’uomo chiamato Raymond Reddington, su Katarina Rostova o chissà cosa.
Nel frattempo, lo showrunner John Eisendrath ha promesso, più in là nella stagione, un episodio in cui verrà spiegato come Dembé è riuscito ad entrare nel Bureau e l’origine delle sue divergenze di vedute con Raymond.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Sarebbe interessante poter chiedere agli showrunners (compreso il dimissionario Jon Bokenkamp) quali svolte fossero previste sin dall’inizio e quali siano stati gli accomodamenti in corso d’opera.
Al di là di questo, comunque, si nota un lodevole sforzo di tutte le parti coinvolte per riportare la serie in carreggiata. Alcune cose riescono, altre no (ad esempio il modo in cui Red convince il malvivente a fare come dice lui semplicemente esibendo il tatuaggio Skinner).
Ora manca solo un episodio (dovrebbe andare in onda il 9 dicembre) prima della pausa di fine anno. In attesa di futuri sviluppi, la sufficienza è piena.
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Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).