The Defeated 1×01 – First TrickTEMPO DI LETTURA 3 min

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Recensione The Defeated 1x01Presentata in anteprima al 66° Festival della Televisione di Montecarlo, The Defeated è la nuova serie Netflix ambientata dopo la Seconda Guerra Mondiale, più precisamente a Berlino, nel 1946. Sin dai primissimi minuti le immagini di repertorio americane del dopoguerra, che vedono protagonista il popolo tedesco, stridono con la reale situazione in città: “One big rotten cake, four slices. Russians in the east, no surprises there. French on top, the Brits smack in the middle, and us here in the southwest, holding it all afloat”, secondo la lucida analisi del vice ambasciatore americano Tom Franklin.
Le macerie e la città in rovina, in cui le strade non si riconoscono e non esiste nemmeno un vero edificio che possa accogliere la centrale di polizia, si fondono nella Berlino del tempo con musica classica suonata da “artisti di strada”, ragazzini dispettosi con gli stranieri ed il dramma di una guerra che non è finita ma che continua in nuove forme.
La produzione segue le vicende di Max McLaughlin, un poliziotto di Brooklyn incaricato da Tom Franklin, suo capo, di rintracciare “Engelmacher” Gladow, l’Al Capone della città, ma che ha anche una missione segreta: trovare suo fratello Moritz che, dopo aver prestato servizio durante la guerra, sta dando la caccia ai nazisti rimasti con modalità non proprio ortodosse e oltre la legalità.

LA CORNICE STORICA


German general: “In a place with no laws, you need to have a sharp sense for right or wrong and quick reflexes.”

La scelta di collocare quanto narrato in questo preciso momento storico permette al creatore Mans Marlind (anche regista, con Bjorn Stein, e sceneggiatore di questo primo episodio) di spaziare e mostrare un lato diverso del dopoguerra in quanto un punto di vista privilegiato, attraverso gli occhi del commissario di polizia Elsie Gartner, è quello dei tedeschi rimasti, i non-nazisti, che si stanno impegnando per risollevare la nazione e cercare di eliminare il più possibile il ricordo di quello che è stato.
Ben reso è il clima di tensione, anche razziale, che animava il tempo e che qui si vede esplodere in modo evidente con le violenze dei russi sui tedeschi e, sotterraneamente, con quelle degli americani sulle donne tedesche. Infatti, quello che emerge dai primi momenti è il fatto che la guerra non sia finita ma “it just entered another phase”, secondo il generale russo.
Inoltre, interessante è la ricostruzione storica e l’attenzione ai particolari come le macchine d’epoca ed i meravigliosi abiti di cui offre un assaggio il personaggio interpretato da Tuppence Middleton (Sense8, Mank), qui moglie del vice ambasciatore americano Tom Franklin, interpretato da un sempre piacevole Michael C. Hall (Six Feet Under, Dexter, Safe).

UN CATTIVO MISTERIOSO E UNA FAVOLA SPAVENTOSA


Da far rabbrividire è il personaggio misterioso del Creatore di Angeli, un uomo molto potente che si dice aiuti le donne in difficoltà. Agghiacciante è il suo modo di rapportarsi e soprattutto il suo seguito, in particolare Marianne, una tuttofare senza scrupoli. Molte sono le domande che solleva questa storyline ma, prima fra tutte, riguarda lo scopo di quest’uomo così malvagio.
Sicuramente sconvolgente per un certo pubblico è poi la favola di Max e Moritz, che dà il nome al protagonista ed al fratello, di cui si parla in più momenti. Si tratta di una storia per ragazzi, pubblicata per la prima volta nel 1865 da Wilhelm Busch, particolarmente cruenta, che vede i due fratelli Max e Moritz compiere sette scherzi crudeli nei confronti di vittime innocenti senza alcun tipo di rimorso. Forse una chiave di lettura?

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • La ricostruzione storica
  • Un buon intreccio
  • La città di Berlino nelle sue quattro sfaccettature
  • Michael C. Hall
  • Forse le troppe informazioni riportate inficiano sulla godibilità della visione, facendo risultare il prodotto a volte troppo lento

 

Nonostante la grande quantità di informazioni riportate, che naturalmente inficiano sulla godibilità del pilot in quanto rendono la visione troppo lenta, il prodotto sembra interessante.

 

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La notte sognivaga passeggia nel cielo ed il gufo, che mai dice il vero, sussurra che sono in me draghi ch'infuocano approdi reali e assassini seriali, vaghi accenti d'odio feroce verso chiunque abbia una voce e un respiro di psicosfera che rende la mia indole quanto mai nera. Però sono simpatica, a volte.

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