The Falcon And The Winter Soldier 1×03 – Power BrokerTEMPO DI LETTURA 4 min

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The Falcon And The Winter Soldier 1x03 RecensioneDopo la partenza slow burn della nuova serie televisiva della Casa delle Idee, The Falcon And The Winter Soldier mette la quarta passando all’azione. E lo show non può che risentirne positivamente.
Sono messi in disparte (parzialmente) gli approfondimenti psicologici sui due protagonisti, i problemi economici ed i dilemmi personali, in favore della pista relativa al nuovo siero del super soldato. Il siero rivoluzionario che ha dato i natali al Captain America di Steve Rogers è sempre stato oggetto di ossessioni, copie e repliche riuscite o meno.
La chimica tra i protagonisti, Anthony Mackie e Sebastian Stan, funziona alla grande, anche se in questo episodio è più implicita. A differenza delle prime due puntate qui è l’azione a smuovere i personaggi e non viceversa, anche grazie al maestoso ingresso in scena di uno dei più iconici villain dell’MCU.

ZEMO VERSIONE HANNIBAL LECTER


L’ingresso in scena del Barone Helmut Zemo ha dato alla serie Marvel la marcia in più di cui necessitava. Dopo la fugace apparizione nel finale de “L’Uomo A Stelle E Strisce” era ampiamente prevedibile un largo screen time riservato all’antagonista di Captain America: Civil War, e “Power Broker” non delude assolutamente le aspettative. I riferimenti al film dei fratelli Russo del 2016 sono molteplici, dalla colonna sonora alle parole utilizzate per “resettare” Bucky. Tutte chicche che soddisferanno il palato dei fan dei film e, soprattutto, dei fumetti.
La scena dell’evasione viene raccontata in un modo originale, giustificando con le parole di Falcon un piano che allo spettatore può sembrare abbastanza banale (“I don’t like how casual you’re bein’ about this“). Daniel Brühl è calato magnificamente nei panni di un villain affascinante e ben giustificato da monologhi e dialoghi che ampliano il personaggio già ben tratteggiato nei film. Inoltre, l’arruolamento come “consulente” per i due supereroi in missione è sicuramente un’occasione per mostrare un lato inedito del personaggio, come (paragonando con le dovute proporzioni) accadeva all’Hannibal di Hopkins ne Il Silenzio Degli Innocenti.

ORIZZONTI FUTURI POST-BLIP


Il grande merito di The Falcon And The Winter Soldier è quello di delineare minuziosamente il nuovo mondo dopo i sorprendenti eventi di Avengers: Endgame. Questo lavoro di world-building, che era quasi del tutto assente in WandaVision, è molto presente nello show riservato a Sam e Bucky. Pian piano, episodio dopo episodio, Malcolm Spellman sta raccontando un mondo nuovo che sta provando a ripartire, ristabilendo ordini ed equilibri. Il parallelismo tra Covid e Blip sembra quasi voluto, riuscendo nell’intento di far immedesimare lo spettatore.
Lo spot televisivo in apertura di puntata, che ricorda molto gli intermezzi di WandaVision, presenta una nuova organizzazione: il GRC. Il Global Repatriation Council viene presentato come una specie di associazione no-profit benevola, mentre si scopre essere una sorta di nuovo S.H.I.E.L.D. che guida le azioni del nuovo Cap John Walker. Inoltre si fa luce sulla battaglia ideologica dei Flag-Smasher, nati dal paradosso di una popolazione mondiale spezzata e poi riparata con lo scotch. Le motivazioni dietro questo gruppo terroristico sono certamente accattivanti ed inaspettate, mentre sale la curiosità nei confronti dell’identità del misterioso Power Broker.

IL SERIAL SECONDO I MARVEL STUDIOS


Ciò che sta emergendo in questi primi mesi di prodotti Marvel Studios originali su Disney+ è un elevato tasso di qualità. Le scene di TFATWS sono permeate da una cura nei dettagli, attenzione in scelte registiche e fotografiche da meritare una visione in sala. La rappresentazione visiva di Madripoor è mozzafiato, ricordando un incrocio tra Manhattan e Hong Kong. I colori si mischiano in un’atmosfera in pieno Blade Runner, mentre le luci tagliano col coltello i personaggi. Anche i costumi sono sempre azzeccati e mai banali o superficiali.
Le sequenze action rapiscono lo spettatore, tenendolo incollato allo schermo, grazie a scene lunghe e coreografie articolate e realistiche. Il combattimento di Sharon Carter (bentornata!) sembra uscito fuori da Atomica Bionda, mentre l’inseguimento tra le strade notturne di Madripoor ricorda una famosa scena di John Wick – Capitolo 2. A tutto ciò si possono aggiungere scelte di sceneggiatura coraggiose, vedasi un tedesco che sputa in faccia a John Walker, simbolo vivente del patriottismo USA. Il quadro è completo e il livello tecnico è altissimo, il ritmo sembra accelerare e ne giova lo spettatore.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • La chimica tra Falcon e il Soldato d’Inverno
  • Fotografia mozzafiato
  • Coreografie dei combattimenti
  • Collegamenti a Civil War
  • … anche per Sam è troppo semplicistico
  • Finalmente il Barone Zemo!
  • Costumi e scenografie
  • World-building dopo il Blip
  • Il tedesco che sputa in faccia a Captain America
  • Last but not least: Ayo!
  • L’evasione di Zemo un po’ semplicistica…
  • Chi è Power Broker?

 

The Falcon And The Winter Soldier regala il suo miglior episodio finora al giro di boa. Con l’aiuto di un Daniel Brühl in stato di grazia, lo show decolla verso orizzonti interessanti ed intersecandosi perfettamente con l’universo cinematografico Marvel.

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Giovane musicista e cineasta famoso tra le pareti di casa sua. Si sta addestrando nell'uso della Forza, ma in realtà gli basterebbe spostare un vaso come Massimo Troisi. Se volete farlo contento regalategli dei Lego, se volete farlo arrabbiare toccategli Sergio Leone. Inizia a recensire per dare sfogo alla sua valvola di critico, anche se nessuno glielo aveva chiesto.

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