Penso che tutti voi conosciate la Marvel, la famosa casa editrice di X-Men, Vendicatori e Uomo Ragno. Quello che magari non sapete è che ogni anno la Marvel sforna una maxisaga che coinvolge tutti i personaggi più importanti e le cui conseguenze si ripercuotono per i successivi 12 mesi fino all’inizio della maxisaga successiva. Perchè parlo della Marvel in una recensione di The Following? Perchè sono un cultore di
qualsiasi albo a fumetti che esce in fumetteria e perchè una di queste maxisaghe si chiamava appunto Siege, cioè Assedio. E perchè me ne dovrebbe fregare? Bè dovrebbe interessarvi anche solo per il diverso significato che ha in sè: nel fumetto i supereroi provano a difendere Asgard dall’attacco di vari cattivoni, in questo episodio invece Ryan Hardy ed un poliziotto alquanto sfigato “assediano” la casa dove il piccolo figlio di Carroll viene tenuto prigioniero. Viene da sè capire quanto a volte i titoli di certi episodi possano essere fuorvianti e tristemente irreali…
Titolo a parte l’episodio segna una netta svolta nella narrazione in quanto la situazione si fa sempre più intricata e sono tre i punti salienti che vanno citati: una madre idiota che sale in macchina del primo seguace di che passa per strada; un Ryan Hardy che per l’ennesima volta cerca di fare il supereroe solitario; l’entrata in scena di un misterioso Roderick e di un altro seguace. Ma partiamo subito da una cosa che è palese agli occhi di tutti: la madre è una cretina e Hardy è un idiota. Sull’intelligenza della madre per ora non ci eravamo posti molte domande, anzi sembrava una di quei pochi personaggi che sembrava abbastanza intelligente da poter sfuggire a simili raggiri. Sembrava, perchè invece è l’ennesima sciacquetta senza cervello. Nella 1×02 Carroll manda un suo adepto ad ucciderti in casa tua, tu ti salvi perchè sei molto fortunata ma non contenta di ciò decidi di sfuggire alla scorta dell’FBI perchè hai saputo che puoi vedere tuo figlio rispettando la condizione sine qua non di andare da sola in macchina con uno sconosciuto. A rigor di logica se hanno provato ad ammazzarti una prima volta è ragionevole pensare che possa riaccadere quindi sarebbe meglio evitare di immolarsi per vedere il proprio figlio sapendo che al 99% non lo vedrai. Tuttavia chi è genitore sa anche che per il proprio figlio si è disposti a tutto, cosa che comprende anche il gettarsi a braccia aperte per fare da ostaggio, insomma dove non ci arriva la ragione ci arriva il cuore e quindi FORSE possiamo anche soprassedere alla demenza materna ma non prima di averla offesa un bel po’.
Riflettevo sul fatto che non si sa bene il motivo ma nella mitologia hollywoodiana l’FBI è sempre vista dalle vittime come quell’entità macchinosa che invece di aiutare ostacola il salvataggio dei propri cari. Un’organizzazione inutile insomma visto che non fa il suo dovere e che anzi rallenta le operazioni di salvataggio. Cosa fare allora se non mentire agli agenti per agire indisturbati in un’operazione suicida? Effettivamente non vedo altre alternative e come non le vedo io non le vedono nemmeno Claire e Ryan.
A proposito del nostro Hardy finalmente possiamo dire che il monoespressivo Kevin Pancetta si sia finalmente impegnato visto e considerato che questa è la prima volta in 5 episodi in cui non viene da prenderlo a schiaffi quando recita. La sua interpretazione è più passionale del solito e non sembra il solito involucro di carne freddo e vuoto che ripete le battute a memoria, è come se finalmente si fosse immedesimato nel ruolo e ci mettesse un po’ di cuore che non guasta mai. Parlando invece di Hardy possiamo senza dubbio asserire che è un detective in cerca della morte. La vuole, la desidera, non ci sono altre spiegazioni per i suoi comportamenti da supereroe che si erge da solo per assediare la fattoria contro 4 uomini. Aspettare i rinforzi no vero? Insomma o sei un martire o sei un idiota e le quotazioni dei bookmakers danno la scoperta della sua idiozia a 1,10 contro il martirismo che è dato a 3,20.
Ok se avete letto fino a qua vi domanderete come mai allora elargisco un voto più che sufficiente a questa mistura di scelte assurde, la risposta la si deve ricercare in una visione a caldo che alla fine è quella che più conta perchè le riflessioni a freddo portano, come avete visto, alla distruzione di ogni singola azione del telefilm. A caldo invece la tensione è palpitante, non ci sono attimi di tranquillità e il non sapere cosa succederà e se morirà qualcuno è un importante fattore da non dimenticare. Quindi se gli sceneggiatori scrivono cose senza senso almeno non gli si può dire che non sappiano come tenere alta la tensione ed è qui che entra in gioco il terzo punto saliente: nuovi seguaci. Se pensavate di aver già visto tutti i seguaci di Carroll vi siete sbagliati perchè all’opera ci sono altre forze che sono pronte ad entrare in azione non appena sentono una citazione di Poe. Come dire che di assi nella manica da qui alla fine della stagione ce ne sono parecchi e che fino ad ora non abbiamo visto niente, infondo c’è un sequel da scrivere e siamo ancora al prologo…
- New followers
- Il modo in cui Carroll abusa del suo avvocato è magistrale
- Paul sempre più spietato
- Evoluzione nelle indagini verso il recupero del piccolo Joey
- Claire e Ryan ed i loro comportamenti no sense.
- La tizia asiatica nello scantinato merita la morte. Uno viene a salvarti, ti dice di stare in silenzio e tu urli? No davvero non hai capito nulla dalla vita…
Ammetto di essere stato indeciso se dare 4 Emmy fino all’ultimo ma non si può rimanere ciechi di fronte a comportamenti no sense dei protagonisti obbligati dalla sceneggiatura ad agire come pazzi martiri eroici. Anzi ora che rileggo queste parole forse sono troppi anche 3 Emmy e mezzo…
VOTO EMMY
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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.
Io avrei dato 4 emmy solo per la tensione che gli sceneggiatori hanno saputo creare. Insomma, come hai detto tu, a caldo ti dimentichi di quanto può essere stata cretina la madre di Joey e del tipico clichè dei polizieschi in cui il familiare dell'ostaggio reputa inutile l'FBI e decide di agire per conto proprio. E agli istinti suicidi di Hardy che pensa di poter fare tutto da solo ormai mi ci sono abituata.