The Good Place 1×06 – What We Owe To Each OtherTEMPO DI LETTURA 3 min

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Questo 2016 si sta via via concludendo e possiamo notare che ogni anno che passa vengono prodotte sempre più serie tv, le quali vanno dalla pessima all’ottima qualità. Di conseguenza ci sono flop che finiranno nel dimenticatoio, top che resteranno sempre nella mente degli spettatori. Se l’anno scorso Mr. Robot è stata senz’altro la serie rivelazione, quest’anno lo scettro se lo giocheranno, indubbiamente, Stranger Things e, se continua su questi ritmi, Westworld. Le serie comedy, note per non non farsi mai prendere troppo sul serio, fanno maggiormente fatica a rivaleggiare, nell’immediato, con altre serie di natura diversa. La loro forza è la continuità, il fatto che spesso la serie ruoti attorno ai personaggi piuttosto che alla trama, serie capaci di far “innamorare” (anche senza virgolette in certi casi) lo spettatore di certi personaggi, lo sviscerare in ogni aspetto un personaggio lo può rendere più reale e più vicino alla persona. Scrubs e Friends insegnano.
Di conseguenza The Good Place non riuscirà a conquistarsi “l’ambito” premio di serie rivelazione dell’anno, ma potrebbe benissimo riuscirci nella fantomatica categoria di rivelazione comedy. Proprio in questo episodio si raggiunge l’apice, un apice che, si spera, sia il primo di tanti altri. I difetti degli scorsi episodi sono completamente spariti ed il potenziale comico e narrativo viene sfruttato in pieno. Per quanto riguarda la trama, il tutto procede nel modo più orizzontale possibile: la storyline di Eleanor continua spedita e, con l’uso dei cliffhanger, non accenna a diminuire di tono.
In quest’episodio viene accennata una storyline che potrebbe essere tra le più interessanti, ovvero una ipotetica love-story tra Chidi e Tahani; sarebbe più che mai intrigante vedere come potrebbero risolvere la questione, in questo caso dannosa, delle anime gemelle. Per quanto riguarda il lato propriamente comedy, al contrario dello scorso episodio, le potenzialità sono sfruttate in pieno. Micheal, oltre a far ridere, riesce anche a farci commuovere in una delle scene più bizzarre della serie: la sua delusione nel non riuscire a trovare la soluzione di tutti i problemi della sua creazione si fonde perfettamente al suo essere particolare e fuori dagli schemi. Una dimostrazione perfetta delle grandi abilità attoriali di Ted Danson.
“What We Owe To Each Other” riesce anche a sfatare le paure che avevano caratterizzato i primi episodi. La seconda storyline di rilievo nella puntata è stata interamente supportata, senza alcuna fatica, da quei tre personaggi che più facevano temere per le doti attoriali dei loro interpreti. Jameela Jamil, D’Arcy Carden e, soprattutto, William Jackson Harper sono stati all’altezza nel reggere il peso del “piccolo” schermo senza l’aiuto di capisaldi come Krsiten Bell o del già citato Ted Danson. Questo è sicuramente merito loro, ma va condiviso con l’ottimo lavoro di Mike Schur & Co. che sta senz’altro dando i suoi frutti. L’unica pecca che si potrebbe individuare, in questo particolare momento, è l’ammontare di altri 7 episodi prima della fine della prima stagione.
Per le serie comedy è molto più semplice sfornare un grande numero di episodi in una singola stagione, questo è dovuto soprattutto alle trama verticali che le caratterizzano, ma, come abbiamo detto, The Good Place ha una struttura prettamente orizzontale. Il proverbio dice che il rischio paga, ma non è sempre così.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Accoppiata Eleanor & Micheal
  • Intrigo amoroso tra Chidi & Tahani?
  • Cliffhanger finale
  • Forse 13 episodi sono un po’ troppi

 

Anche sforzandosi e cercando con una lente di ingrandimento, non si riesce a trovare un difetto in questo episodio. Non ci resta che blessarlo in tutte le sue forme e sperare di poterlo rifare il più presto possibile.

 

Category 55 Doomsday Crisis 1×05 4.97 milioni – 1.4 rating
What We Owe To Each Other 1×06 4.22 milioni – 1.2 rating

 

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Detto anche Calendario Umano, si aggira nel sottobosco dei prodotti televisivi e cinematografici per trovare le migliori serie e i migliori film da recensire. Papà del RecenUpdate e Genitore 2 dei RecenAwards, entra in tackle in pochi ma accurati show per sfogarsi e dire la propria quando nessuno ne sente il bisogno.

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