E siamo arrivati alla conclusione anche di questa sesta stagione. Una stagione difficile, che ha sostenuto un egregio cammino per poi cambiare rotta bruscamente, troppo bruscamente, distogliendo l’attenzione sulla trama principale, o meglio, modificandola alle esigenze del momento.
Eh sì purtroppo va detto: senza l’ingombrante delusione della candidatura finita male, questa stagione aveva tutte le carte in regola per essere addirittura migliore della precedente. Alicia doveva essere in Procura, non c’è altro da fare, o perlomeno la storyline poteva diventare una trama di metà stagione, dedicando la seconda parte a far sgonfiare la questione elezioni e prendersi tutto il tempo per ricostruire una narrazione più focalizzata e decisa sugli eventi futuri. Fatta questa doverosa premessa, possiamo anche dire che questo finale di stagione è stato pazzesco.
Via il dente via il dolore: Kalinda.
Ormai lo sappiamo dallo scorso anno ed avevamo realizzato l’idea che la nostra investigatrice in giacca di pelle e minigonna dovesse abbandonarci, per cui questo addio non doveva essere traumatico (ogni riferimento è puramente casuale), doveva essere diverso, doveva essere… stiloso è la parola giusta. Kalinda è entrata nelle nostre vite con tanta di quella figheria da poterne vendere a mazzi: scaltra, intelligente, simpatica e sempre un passo avanti a tutti, non poteva non uscire con altrettanta classe. Per cui, dopo una stagione passata a soffrire come gli ignavi nel limbo per Kalinda e la sua pessima storyline, possiamo almeno metterci l’anima in pace sia per l’addio al personaggio, sia per il rapporto con Alicia.
Kalinda&Cary, Kalinda&Diane, Kalinda&Bishop, non ce ne può fregare di meno. Il personaggio dell’investigatrice riusciva a toccarci solo vicino a due persone: Will e Alicia. Con entrambi infatti aveva un rapporto di amicizia che andava oltre il semplice trovarsi bene sul luogo di lavoro. Era un rapporto che si spiegava con un gesto, una sola battuta, con un’inquadratura. Per cui dopo gli sviluppi della scorsa stagione Kalinda aveva già iniziato il suo declino, visto che come sappiamo le due primedonne dello show non condividono il set dalla quarta stagione. Per cui l’abbandono del personaggio della Sharma ha quasi un sapore di sollievo, almeno non ci salteranno più i cinque minuti nel vedere Kalinda appioppata a qualsivoglia personaggio con una trama orrenda e rapporti costruiti sul nulla. Amen.
Per quanto riguarda invece l’addio dell’amica ad Alicia la scena ha un po’ perso di emotività. Il dialogo tra le due è stato molto bello, ma non è stato reso per niente dalle attrici, diciamoci pure che la scena puzzava di montatura o forse sono stata io ad essermi persa tutto il pathos perché impegnata a capire dove stesse guardando Kalinda, ovunque ma non verso Alicia. (Kalinda cara, per info e ripetizioni qui).
E poi c’è la nostra buona moglie. Alicia dopo la batosta presa dal partito democratico ha ripreso a praticare come avvocato, mettendosi in proprio. Qualcosa di già visto? Sicuramente. Infatti questo è uno dei punti a sfavore, ma c’è da dire che la serie, non si sa come, riesce ancora dopo sei anni a tenerci allo schermo di fronte all’ennesimo cliente di Alicia. Vabbé qui era facile attirarci, metti un Finn Polmar lì che beve tequila con Alicia e il gioco è fatto. Ce l’avevano quasi fatta credere, eravamo lì lì per cascarci tutti alla Florrick&Polmar e invece niente di tutto ciò accadrà. Deo gratias.
Insomma è chiaro che tra Alicia e Finn c’è qualcosa di troppo forte e farli lavorare insieme avrebbe sfiorato la pessima idea di fare un Will e Alicia 2.0; quando invece per il personaggio della buona moglie ci vorrebbe un socio o donna (e io Elsabeth Tascioni non l’ho mica dimenticata…) o al pari di Cary che è stato il socio/amico perfetto per Alicia. Per cui il mega cliffhanger finale è stata l’idea migliore per la serie in questo momento, una serie che deve muoversi verso dinamicità e novità perché se la proposta di aprire un nuovo studio sa’ di già visto, mettersi in società con un papabile amante è veramente oltre il limite sopportabile dalla nostra onestà seriale. Quindi viva Canning. Ci sono buone basi per abbozzare un’idea vincente.
E poi, scusate, se lo scorso episodio mi mettono Alicia con il cappellino e nel finale di stagione mi buttano lì un Wanna Partner? che suona tanto di Did You Miss Me?, come facciamo a non amare i King?
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Don’t Fail 6×21 | 8.31 milioni – 0.9 rating |
Wanna Partner? 6×22 | 9.23 milioni – 1.2 rating |
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Lunatica, brutta, cinefila e mancina. Tutte le serie tv sono uguali, ma alcune sono più uguali delle altre.