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The Killing 2×08 – 2×09 – Off The Reservations – Sayonara, HiawathaTEMPO DI LETTURA 3 min

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Come si era intuito sin dallo scorso episodio, il casinò e la riserva indiana saranno dei crocevia importantissimi sulla strada che porta alla risoluzione dell’omicidio di Rosie. Troppi sono i segreti nascosti in questi luoghi, in particolare in quel decimo piano esplorato da Linden senza troppa fortuna.
Molti l’avevano previsto e ora se ne ha la conferma, Rosie sarebbe stata messa a tacere per ciò che ha visto, trovandosi nel posto sbagliato al momento sbagliato. Cos’ha visto? Molto probabilmente Ames che complottava qualcosa col sindaco. E se ciò non bastasse, a scuotere ancor più le credenziali di Adams (e le sue possibilità di vincere le elezioni) interviene anche Gwen, che gli ricorda che è a conoscenza del ricatto di cui è stato artefice quando era consigliere del padre di quest’ultima.
Forse un po’ scontata, ma ho particolarmente apprezzato tutto l’evolversi di questa trama, specie dopo aver visto anche il coinvolgimento dell’ormai prossimo senatore Eaton. Ma non solo Adams sembra essere invischiato con gli indiani, anche il nostro candidato Richmond sembra avercene a che fare. Sicuramente questa è la parte più intrigante della narrazione della serie, se devo essere sincero inizialmente avevo una grande paura che il filone politico andasse ad oscurare tutta la vicenda del caso di omicidio, ma fortunatamente i produttori hanno svolto un ottimo lavoro incastrando le due situazioni in una maniera quasi perfetta.

Ma questi sono anche gli episodi della consacrazione dell’evolversi
del rapporto tra Holder e Linden. Finora questi due erano sempre stati abbastanza lontani l’uno dall’altro, soprattutto a causa della diffidenza di quest’ultima. Ora però, vista la situazione in cui sono coinvolti, soli, senza distintivo e contro tutti, i due sembrano aver trovato quella fiducia reciproca che tanto è mancata sin dall’inizio della prima stagione. Certo il background dei due è abbastanza atipico, ma è così che abbiamo sempre voluto vederli lavorare. Peccato che manchino solo quattro episodi alla fine, ma meglio tardi che mai!
A mettere i bastoni tra le ruote alle indagini però non ci sono solo gli indiani. I nostri detective vengono ostacolati anche dallo stesso dipartimento di polizia, ormai palesemente corrotto e invischiato a sua volta nella corsa alla poltrona di sindaco. Che dire, un po’ di pepe non guasta mai e se ce ne fosse stato di più sarebbe stato ancora meglio perchè, ammettiamolo, The Killing non è mai stato tutto quel gran crime che si diceva.
Chiusura dedicata come al solito alla famiglia Larsen. Ormai tra le diverse sottotrame, questa è rimasta l’unica che si mantiene abbastanza distante dalle indagini ed ovviamente  è anche la più noiosa. Tutto questo grazie alla ritrovata presenza di Mitch, la madre che ha abbandonato marito e figli e che ora è in giro per l’America a cercare non si sa di preciso cosa. Le va dato però il merito di aver smesso di frignare ad ogni occasione disponibile, dai che forse prima della fine riuscirai a diventare simpatica! Commovente anche se sempre molto triste invece tutta la parte riguardo Stan e il rapporto con il figlio più grande, rapporto che si sta sempre più logorando soprattutto dopo che ha cacciato di casa la cognata.

PRO:

  • Ottima la direzione degli episodi
  • Filone principale sempre più avvincente
  • Rapporto Linden-Holder più solido che mai
  • Super intrigante tutta la faccenda degli indiani
CONTRO:
  • Coinvolgimento politico un po’ telefonato
  • Mitch

 

Ci ha messo forse un po’ troppo tempo ma alla fine The Killing ci ha proprio preso. Meglio tardi che mai…

VOTO EMMY

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