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“Sesso per dimenticare” avrebbe dovuto essere il titolo di questo episodio di The Killing. Consigliato ad un pubblico adulto e senza tendenze suicide. Si perché questa puntata è tutta basata sulla depressione e sullo sconforto di alcuni dei personaggi principali della serie, che per distrarsi dai loro problemi si danno, guarda caso, al sesso. L’unico che merita un po’ di comprensione è il povero senatore Richmond, che tutto speranzoso riguardo alla sua riabilitazione riceve la mazzata finale da una bella infermiera, che in sostanza gli fa capire che, oltre alle gambe, non potrà più usare nessun altro organo al di sotto della cintura.
Chi non merita nessuna compassione invece è Mitch, personaggio che avevamo perso qualche puntata fa e che ora ricompare (purtroppo) solo per andare a letto con uno sconosciuto incontrato nel bar di un motel. Ora posso capire lo sconforto per la morte della figlia (ok vecchia, son passate 16 puntate però!!) ma che ti ha fatto il povero Stan per meritarsi questo? Non odiavo così un personaggio dai tempi di Skyler di Breaking Bad, personaggio con cui condivide tra l’altro molti aspetti negativi.
Do perfettamente ragione quindi a Terry, giustamente incazzata con la sorella per aver abbandonato i propri figli in questo modo, se sapesse cosa sta combinando in quel motel di certo non se ne starebbe li ad aspettarla. Completa il quadro dei depressi l’agente Holder, che nello scorso episodio aveva capito di essere stato usato per incriminare Richmond e che ora si rende conto di essere il principale responsabile del quasi omicidio del consigliere. Per nostra fortuna a dare un po’ di linfa all’episodio ci pensa il detective Linden, incredibilmente attiva e motivata in questa seconda stagione.
Nonostante tutti gli insabbiamenti infatti, questi riesce sempre a trovare l’indizio giusto (nel caso di oggi un video) per mantenere viva la pista che sta percorrendo. E questa pista si chiama Stan Larsen. Si perché il padre di Rosie, stufo degli insuccessi della polizia, ha contattato il suo vecchio capo Janek (che ricordiamo è un esponente della mafia polacca) per ottenere finalmente giustizia. Quello che Stan non sa, e che noi scopriamo negli ultimi secondi, è che il tatuaggio estrapolato e mai identificato dal video di Rosie (1×05) sembrerebbe appartenere proprio a uno degli uomini di Janek. E questo spiegherebbe anche come abbia fatto lo zaino di Rosie a finire nel garage dei Larsen.
Chi non merita nessuna compassione invece è Mitch, personaggio che avevamo perso qualche puntata fa e che ora ricompare (purtroppo) solo per andare a letto con uno sconosciuto incontrato nel bar di un motel. Ora posso capire lo sconforto per la morte della figlia (ok vecchia, son passate 16 puntate però!!) ma che ti ha fatto il povero Stan per meritarsi questo? Non odiavo così un personaggio dai tempi di Skyler di Breaking Bad, personaggio con cui condivide tra l’altro molti aspetti negativi.
Do perfettamente ragione quindi a Terry, giustamente incazzata con la sorella per aver abbandonato i propri figli in questo modo, se sapesse cosa sta combinando in quel motel di certo non se ne starebbe li ad aspettarla. Completa il quadro dei depressi l’agente Holder, che nello scorso episodio aveva capito di essere stato usato per incriminare Richmond e che ora si rende conto di essere il principale responsabile del quasi omicidio del consigliere. Per nostra fortuna a dare un po’ di linfa all’episodio ci pensa il detective Linden, incredibilmente attiva e motivata in questa seconda stagione.
Nonostante tutti gli insabbiamenti infatti, questi riesce sempre a trovare l’indizio giusto (nel caso di oggi un video) per mantenere viva la pista che sta percorrendo. E questa pista si chiama Stan Larsen. Si perché il padre di Rosie, stufo degli insuccessi della polizia, ha contattato il suo vecchio capo Janek (che ricordiamo è un esponente della mafia polacca) per ottenere finalmente giustizia. Quello che Stan non sa, e che noi scopriamo negli ultimi secondi, è che il tatuaggio estrapolato e mai identificato dal video di Rosie (1×05) sembrerebbe appartenere proprio a uno degli uomini di Janek. E questo spiegherebbe anche come abbia fatto lo zaino di Rosie a finire nel garage dei Larsen.
Che sia proprio Janek l’ombra che si aggira dietro al caso Rosie Larsen? E magari anche dietro alla cospirazione contro Richmond? Io credo di no, ma per come ci ha abituato questa serie, tutto è possibile!
PRO:
- I progressi da lupo solitario di Linden
- L’entrata in scena della mafia polacca
- Il nipotino di Holder è veramente un ganzo
CONTRO:
- Il ritorno di Mitch
- Holder in depressione
Episodio che si salva solo per le parti riguardanti Stan e Linden, per il resto noia e depressione allo stato puro. Rimangono però lontani gli apici narrativi (ovviamente negativi) che raggiungevano le prime puntate della scorsa stagione, anche in questo i produttori han fatto molti passi avanti!
VOTO EMMY
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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.