The Lord Of The Rings: The Rings Of Power 2×04 – EldestTEMPO DI LETTURA 3 min

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The Rings Of Power 2x04 recensioneGiunti a metà stagione, Gli Anelli Del Potere procede ancora in modo fastidiosamente lento. Certo, si può affermare che l’essenza stessa de Il Signore Degli Anelli ha in sé la caratteristica intrinseca della lentezza narrativa. Tuttavia, risulta impossibile anche solo accennare un paragone simile, sia esso riferito ai romanzi di Tolkien o ai film di Peter Jackson, senza commettere un crimine contro l’arte letteraria e cinematografica. Oltre che il buon gusto.
La quarta puntata di questa seconda stagione de Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere, però, gioca molto con questo ignobile paragone. Piena di riferimenti e alle opere di Tolkien, la serie dimostra ancora una volta di non avere altro materiale in mano tranne che la nostalgia per l’opera madre.

TOM BOMBADIL


Ospite d’onore di questa puntata è senza dubbio il personaggio di Tom Bombadil. Character iconico, misterioso e antichissimo (è a lui il riferimento del titolo dell’episodio) ben presente nelle opere letterarie di Tolkien, ma che non aveva trovato posto nella rivisitazione cinematografica. Il motivo? Avrebbe portato troppo fuori rotta il film, aggiungendo elementi al di fuori della trama essenziale.
Un problema che di sicuro non sembra interessare agli autori de Gli Anelli Del Potere. Se c’è un elemento che traspare in questa versione televisiva, infatti, è la componente sentimentale. Gli showrunner Payne e McKay sembrano volersela giocare tutta sulla vicinanza astratta all’opera originale, utilizzando citazioni e rimandi per creare una sorta di effetto nostalgia. Peccato che solo questo non può funzionare se a mancare alla base è uno stile narrativo solido.
Nonostante questo, però, l’incontro tra Tom Bombadil (qui interpretato da Rory Kinnear) e lo Straniero risulta utile per approfondire maggiormente la figura di quest’ultimo, con alcuni elementi che anticipano la strada al suo destino nel combattere la combo Dark Wizard e Sauron.

LA STRADA VERSO EREGION


E mentre lo Straniero cerca ancora di capire il suo posto nel mondo, a sviluppare maggiormente la trama principale dovrebbero ora essere i personaggi di Elrond e Galadriel. Il risultato, però, non è certo dei migliori. Questi due character non hanno il carisma giusto per trascinare l’intera narrazione e i loro continui litigi non aiutano di certo a diversificare la storia. Il problema risiede proprio nella costruzione dei personaggi che, sin dalla scorsa stagione, sono apparsi piatti e pedanti. Un elemento reso ancor peggiore dai dialoghi che risultano spesso ripetitivi e banali.
Tra battibecchi, ponti distrutti e barrow-wight, il viaggio di questa spedizione prende finalmente vita nel momento dello scontro tra orchi ed elfi, dove Galadriel almeno sfoggia le sue doti da combattente. Il finale, con la messa in salvo dell’anello dato a Elrond e la conseguente cattura di Galadriel da parte di Adar potrebbero adesso portare materiale nuovo per il prossimo episodio.

GIRARE A VUOTO


Come si sottolineava precedentemente, le storyline sembrano ancora trascinarsi verso la promessa di una vera e propria azione. Tra queste, spiccano le trame di Nori e Poppy da un lato e quella di Arondir, Isildur & co. dall’altro. Per quanto riguarda gli Harfoot, l’incontro con gli Stoors crea almeno confronti interessanti con personaggi nuovi, ma il tutto risulta ancora come semplice fase transitoria. Non va meglio per quanto riguarda Arondir e Isildur. La ricerca di Theo e la conseguente trama che ne scaturisce continua ad appesantire un viaggio che non viene mai alleggerito dalla caratterizzazione dei protagonisti che mancano fortemente di carisma e dinamismo scenico per reggere simili screentime.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • L’incontro tra Tom Bombadil e Lo Straniero
  • Qualche combattimento qua e là che movimenta il tutto
  • Elrond e Galadriel non hanno il carisma giusto per raccogliere l’interesse dello spettatore
  • Ancora un episodio troppo concentrato su rimandi storici e incontri vari trascurando una costruzione solida della storia
  • Sauron, Celebrimbor e Durin non pervenuti

 

Ancora un episodio lento, con metà stagione messa alle spalle e una trama che stenta comunque ad ingranare. E ormai le continue ore di visione a vuoto hanno da tempo stancato lo spettatore.

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Nata con la passione per telefilm e libri, cresciuta con quella per la scrittura. Unirle è sembrata la cosa più naturale. Allegra e socievole finché non trova qualcosa fuori posto, il disordine non è infatti contemplato.
Tra una mania e l'altra, si fa carico di un'estenuante sensibilità che la porta a tifare per lo sfigato di turno tra i personaggi cui si appassiona: per dirla alla Tyrion Lannister, ha un debole per “cripples, bastards and broken things”.

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