The Lord Of The Rings: The Rings Of Power giunge alla fine della sua seconda stagione e chiude due delle sotto trame più interessanti di queste ultime puntate.
Una è certamente quella inerente i Nani, l’altra è quella che coinvolge i duetti fra Charlie Vickers e Charles Edwards, nei ruoli rispettivamente di Annatar – Sauron e di Lord Celebrimbor.
Poi, certo, tocca sorbirsi anche le sotto trame meno interessanti, tipo quella di Numenor, le cui potenzialità non sono state sfruttate a dovere, ma soprattutto quella dei Pelopiedi e dell’Istar Straniero.
Per fortuna, la narrazione si è soffermata su di loro giusto il minimo indispensabile.
Tra una storia e l’altra, c’è pure spazio per due o tre morti di un certo spessore, capaci veramente di colpire il pubblico.
NELLE VISCERE DI MORIA
Scava scava, guidati dalla loro avidità, i Nani sono arrivati a stuzzicare il Balrog.
La sequenza ha diversi pregi. Si vede come è stato utilizzato (qui bene) l’enorme budget a disposizione della serie sia nella ricostruzione dell’ambiente, con le vene di mithril, sia nell’animazione del mostro.
C’è inoltre il valore aggiunto emotivo della morte eroica di re Durin III. Il sovrano ha anche il tempo di riconciliarsi col figlio e di dimostrargli il suo affetto. Sicuramente in un modo da Nani maschi, quindi non troppo sdolcinato, ma il messaggio arriva comunque.
La storia si conclude con Durin III commemorato e onorato da tutta la comunità dei suoi sudditi.
Gli showrunners Patrick McKay e J.D. Payne hanno dichiarato, in un’intervista, di aver cominciato a progettare questa scena più di cinque anni fa.
Il regno di Durin IV, dunque, è lasciato per un’eventuale terza stagione, attualmente non ancora confermata. Si è però giunti ugualmente a compiere un discorso in modo soddisfacente.
SAURON E CELEBRIMBOR
Intanto, nell’Eregion, si sta concludendo la battaglia tra Elfi e Orchi.
Il focus, però, resta sul duetto che è stato una vera spina dorsale di questa stagione: quello fra Sauron e Celebrimbor.
Nel suo evolversi, il loro rapporto ha mostrato l’agire del Male: sempre indiretto. Addirittura, Annatar rigira ogni volta la frittata e se la riracconta in modo che non sarebbe mai sua la colpa di niente.
La morte del grande fabbro elfico, in conclusione, non procura particolare gioia allo spettatore, anche se, in verità, egli si è costruito il suo destino con le proprie mani. Anche qui, orgoglio e bramosia di surclassare il nonno lo hanno portato alla rovina.
Sauron, dal canto suo, non si perde d’animo e istiga gli Orchi ad uccidere il loro “padre” Adar. Questa è la terza morte di spessore in questo episodio. Il personaggio, come hanno dichiarato gli showrunners, doveva morire molto prima, ma Simon Tolkien ne ha intuito le potenzialità. In effetti dispiace salutarlo.
GANDALF, GALADRIEL E GLI ALTRI
Gli sceneggiatori hanno avuto la decenza di non trascinare oltre il segreto di Pulcinella: l’Istar Straniero è Gandalf.
Sarebbe molto interessante vedere rappresentata meglio e di più la contrapposizione fra Bene e Male. Il Male, come si diceva sopra, ha un nucleo vuoto e agisce in modo indiretto, tortuoso. Il Bene, invece, a quanto pare, costruisce quasi se stesso piano piano. Vedere Gandalf che “viene scelto” dal suo bastone e dal suo stesso nome, sotto la saggia guida di Tom Bombadil.
Altro personaggio che si sta costruendo, ma c’è ancora tanto lavoro da fare, è Galadriel. Il trucco da videogioco in cui deve affrontare Sauron prima come Halbrand, poi come Celebrimbor, infine come se stessa ha una sua logica, ma risulta piuttosto blando. Così come risulta un po’ troppo zuccherosa la scena finale degli Elfi al tramonto.
Colpisce molto di più il discorso sulle cose perdute che non ritornano, a commento del crollo dell’Eregion.
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Se il voto alla puntata precedente è stato Thank, con la grande battaglia per l’Eregion, qui non si può andare oltre il Save.
Come si dice nella danza classica: non è il gran salto o la serie di piroette a fare il vero, grande ballerino, ma quello che egli fa tra un salto e una piroetta. Nel bel mezzo di una grande scena madre, spesso piccoli dettagli non quadrano, influenzando negativamente tutto il resto. Esempio terrificante, per fortuna non eguagliato in seguito, il pasticcio da cui nacque Mordor.
Si spera che l’eventuale terza stagione continui i piccoli miglioramenti visti nella seconda rispetto alla prima.
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Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).