Che valore hanno i sogni? Qual è il loro potere intrinseco e la loro importanza per la vita umana?
Questi i temi ricorrenti di The Sandman sviscerati nel corso di ogni episodio.
Se nel precedente “A Hope In Hell” il tema era quello del sogno come “speranza” per una vita migliore (perfino in un posto come l’Inferno), qui viene sviscerato il potere “protettivo” dato dall’inconscio e dal non detto, di cui i sogni sono per l’appunto espressione (come il buon Freud insegna).
Ed è questa una necessità umana molto importante, una sorta di autodifesa poiché anche di troppa verità si può morire, come appunto insegna la parabola esistenziale di John ossia il personaggio che, nella serie a fumetti, è Dottor Destiny (un magistrale David Thewlis).
SEI PERSONAGGI IN CERCA DI UN SOGNO
In quello che è, a tutti gli effetti, il classico episodio di raccordo, John è riuscito ad impossessarsi del rubino di Morfeo e a modificarlo per piegarlo alle sue esigenze. Dopo tale vittoria la sua prima esigenza è quella di rifocillarsi in una tavola calda che, forse non a caso, è costruita come un quadro di Edward Hopper.
Da questo momento in poi la serie (che finora nonostante tutto aveva mantenuto una certa orizzontalità degli avvenimenti) si prende una piccola “pausa” di 40 minuti in cui l’attenzione si sposta su alcune sotto-trame parallele a quella principale che però risulteranno, alla fine, molto più collegate ad essa di quanto non si possa credere.
All’interno della tavola calda John fa conoscenza con sei personaggi le cui storie sono collegate fra loro e le cui relazioni sono contraddistinte dal non-detto di parole e gesti. Un non-detto che rivela alcuni lati sinistri della loro personalità, all’apparenza molto normale.
L’ambiente perfetto, per John, con cui sperimentare i poteri del rubino ed eliminare la menzogna dal mondo. Ma anche dire sempre la verità non è detto che produca il bene. Anzi, l’esperimento di John produrrà un escalation graduale di violenza alimentata da uno stato di tensione continua che caratterizzerà l’intero episodio.
RITORNO ALL’ORIZZONTALITÀ…
Questo segmento narrativo, apparentemente slegato dal resto della trama, riesce comunque a catturare l’attenzione dello spettatore, facendo per un momento dimenticare la sua natura di capitolo di raccordo.
Ci pensano, infatti, gli sceneggiatori stessi che, nei minuti finali, ci tengono a ricordare la storyline orizzontale principale riportando il tutto nei giusti binari. Così, anche se lo spettatore vorrebbe volentieri vedere lo sviluppo dei personaggi visti nella tavola calda, l’episodio prosegue con lo scontro fra Morfeo e John incasellando l’ennesimo plot twist efficace all’interno di uno scontro onirico e immaginifico in cui regia ed effetti speciali danno il meglio di sé.
…E CLIFFHANGER FINALE!
Desiderio: “I’m watching you, Big Brother!”
Un plot twist che sembrerebbe decretare la parola “fine” alla quest degli oggetti magici del Re dei Sogni che finora aveva tenuto in piedi tutta la trama orizzontale. Ma proprio in questo momento, ecco arrivare un cliffhanger inaspettato che promette di riservare non poche sorprese anche per la seconda parte di stagione.
Nella scena finale viene introdotto il character di Desiderio (Mason Alexander Park già visto in Cowboy Bebop), uno degli Eterni e fratello di Sogno. Personaggio molto atteso, data la sua importanza nel fumetto, che farà sicuramente felici i fan dell’opera di Gaiman ma anche lo spettatore neofita che può proseguire con la visione dello show senza preoccuparsi di aver sprecato inutilmente quasi un’ora di visione per un episodio solo apparentemente “staccato” dal contesto.
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Episodio che potrà sembrare una mera parentesi ma che in realtà è fondamentale per capire il senso stesso dello show. Nonché l’episodio migliore in termini di tensione narrativa, cura dei personaggi e plot twist finale!
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Laureato presso l'Università di Bologna in "Cinema, televisione e produzioni multimediali". Nella vita scrive e recensisce riguardo ogni cosa che gli capita guidato dalle sue numerose personalità multiple tra cui un innocuo amico immaginario chiamato Tyler Durden!