Il 25 settembre viene proposto al pubblico invece il nuovo serial originale Netflix made in Korea: The School Nurse Files. Protagonista della storia è Ahn Eun-young, un’infermiera scolastica in grado di vedere emozioni e desideri umani sotto forma di bava e spiriti strani o pericolosi sotto forma di gelatine colorate. Come se già questa premessa non fosse abbastanza bizzarra, il compito che si prefigge l’eroina della storia è di combattere tali entità nocive armata di spada giocattolo luminosa e pistola di plastica a pallini.
“A volte, alcune bave sono fatte di pensieri pesanti e preoccupazioni. Vanno eliminate, se nuocciono agli altri. Posso sparare 22 pallini BB e brandire la mia spada di plastica per 15 minuti al giorno. Le mie unghie sono tinte di balsamo per respingere gli spiriti maligni. Se uso l’Ankh egiziano, il rosario del Vaticano, le perle del tempio di Buseok e un talismano del santuario di Kyoto, posso sparare fino a 28 pallini al giorno… Dubito che mi serviranno mai, però.”
Non è un mistero che la cultura coreana e quella occidentale abbiano moltissime differenze e pertanto una sostanziale difficoltà nel comprendersi l’un l’altra. Se con certe serie queste differenze si assottigliano, The School Nurse Files le amplifica, rendendo la visione dell’episodio pilota bizzarro anche per lo spettatore abituato alle produzioni orientali. E’ probabile che in ogni caso questo fosse l’effettivo intento dei produttori della serie, ovvero di rendere la visione particolarmente estraniante e psichedelica ma, anche tenendo in considerazione tali premesse, non si può dire che “Episode 1” sia esente da difetti. L’episodio infatti scorre in maniera fin troppo lenta e le vicende iniziano effettivamente a farsi interessanti solo verso gli ultimi dieci minuti di puntata, con la rivelazione della vera natura del sito su cui sorge il liceo e l’effetto che questa scoperta ha sugli studenti. Tutto ciò che viene prima ha solo lo scopo di costituire un lunghissimo prologo alla narrazione, con fin troppo tempo dedicato alle pene d’amore del giovane Seung-kwon unicamente per mostrare allo spettatore la causa che poi lo istigherà a gettarsi dal tetto dell’istituto.
“Fin dall’antichità, i giovani che perdevano la persona amata si gettavano in questo lago. Tuttavia, ultimamente il loro numero è cresciuto e i corpi sono stati gettati nel lago camuffati da suicidi. Come se non bastasse, i pesci, i rospi e le lucertole, alimentati dai cadaveri sono diventati più grandi. Per questo le autorità hanno ordinato la copertura del lago. Gli esseri cresciuti nutrendosi di carne umana potevano essere distrutti dando fuoco alle loro gole.”
Uno dei personaggi più interessanti tra quelli presentati (e in effetti uno dei pochi mostrati come effettivamente rilevanti) è sicuramente il coprotagonista della storia: Hong In-pyo. Ciò che rende speciale questo giovanissimo insegnante di caratteri cinesi agli occhi dell’infermiera è il bizzarro campo di forza che sembra proteggerlo dalle gelatine. Le interazioni tra i due protagonisti lasciano presagire un futuro sviluppo romantico; per il momento però, mentre lei ha l’unica volontà di preservare la salute degli studenti e aiutare il prossimo, lui sembra essere mosso da una profonda curiosità riguardo i misteri della scuola e nello specifico del suo seminterrato. Questa sete di conoscenza lo rende quasi apatico e noncurante dello stato di salute (tanto fisico quanto mentale) di Ahn o delle frequenti scosse telluriche che colpiscono la zona circostante, mentre l’infermiera, una volta avvertito il pericolo, accorre subito per aiutare i ragazzi. Questa dissonanza tra i due personaggi principali può certamente portare a interessanti sviluppi futuri, anche considerando i vari misteri ancora concernenti entrambi.
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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.