Arriva un momento, in tutte le serie tv, in cui l’unica cosa sensata da fare sarebbe dire “Basta!”. E’ una cosa che gli autori dovrebbero accettare, a prescindere dal livello di attaccamento che hanno nei confronti delle loro “creature” (o dei soldi che guadagnano grazie ad esse). Il momento per The Vampire Diaries è arrivato. Lo scorso
episodio ha rappresentato, forse, il punto più basso mai raggiunto da The Vampire Diaries, (sia per quanto riguarda la qualità che gli ascolti) “Man On Fire” è leggermente migliore, ma non a tal punto da risollevare le disperate sorti di una stagione pessima come la quinta. D’altronde a così pochi episodi dal Season Finale dubito che ci sia qualcosa che mamma Plec possa fare per migliorare in modo significativo le cose. Anche noi dobbiamo, ahimè, accettare che questa stagione è andata in questo modo e smettere di aggrapparci all’illusione che TVD possa tornare ad essere un teen drama decente, ai livelli della seconda-terza stagione. Dobbiamo, invece, sperare che la sesta stagione sia migliore di questa e, soprattutto, che sia la stagione conclusiva.
I difetti di questa quinta stagione li abbiamo ripetuti più volte: mancanza di un bad guy carismatico e di una trama portante. Solo in questi ultimi episodi è emersa la figura dei Travelers e i loro malvagi piani. Scopriamo, finalmente, a cosa serve il sangue degli ultimi doppelgangers: a spezzare la maledizione che impedisce loro di mettere radici da qualche parte. E indovinate un po’? Costituisce anche una sorta di cura al vampirismo. C’è solo da sperare che facciano fuori tutti i Travellers prima che i Tre dell’Apocalisse ne vengano a conoscenza, altrimenti Dio ce ne scampi!
Cosa aveva di positivo questa quinta stagione? Enzo. Il suo sarcasmo ci salvava dall’abbrutimento totale, rallegrava un po’ la situazione. Non era proprio il personaggio migliore e più originale mai apparso nella storia di The Vampire Diaries, ma almeno ci faceva divertire un po’. Non saprei come giudicare la sua morte e quanto temere la sua vendetta, comunque la centralità datagli ha reso l’episodio piacevole da guardare. L’attore ci ha regalato belle emozioni, soprattutto quando scopre che è stato Damon a uccidere la sua Maggie. Potevano tranquillamente evitare, però, di rendere la sua morte incerta. Insomma… ne abbiamo piene le palle di morti che non sono morti!
A questo proposito ritorniamo a parlare della precaria situazione dell’Other Side e di quanto la vita di Bonnie sia legata ad esso. Che la strada della Bennett stia, finalmente, giungendo al capolinea? A questo punto lo show ha bisogno di morti definitive, non credo che potremmo sopportare l’ennesima resurrezione di Bonnie. Urge sfruttare la pausa estiva per liberare la mente e progettare nuovi sviluppi se non si vuole sprofondare nel baratro anche il prossimo anno.
- “I don’t wanna hate you. Because if I hate you, I have nothing left.” Tutto il legame tra Damon ed Enzo è racchiuso in questa frase. Ottima performance di Michael Malarkey (Enzo)
- Finalmente scopriamo a che diavolo serve il sangue dei doppelgangers
- Tyler: quand’è che si decidono a farlo morire?
- Stefan che mente a Damon: il loro rapporto è, per l’ennesima volta, a rischio
Resident Evil 5×18 | 1.66 milioni – 0.7 rating |
Man On Fire 5×19 | 1.81 milioni – 0.8 rating |
Quanto ti è piaciuta la puntata?
0
Nessun voto per ora
Tags:
Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.