The Walking Dead 5×13 – Forget – DimenticareTEMPO DI LETTURA 4 min

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Alla luce dei risultati scostanti registrati in questa quinta stagione del “morto vivente”, il titolo della puntata, “Dimenticare”, si adatta perfettamente, oltre che alla situazione del nostro gruppo di sopravvissuti, anche allo stato d’animo di noi spettatori. Rick e colleghi cercano di buttarsi il passato alle spalle con bagnoschiuma e dopobarba, noi ci proviamo confidando che Alexandria possa finalmente dare una scossa allo show, aiutandolo a ritrovare la sua identità smarrita, magari scrollandosi di dosso tutta quell’inutile introspezione che un tempo rappresentava il punto forte della serie, ma che ora ha finito per zavorrare la narrazione come una pesante palla al piede.
L’episodio si configura come la seconda parte di quello precedente, e ci mostra, da un lato, la speranza di chi crede che un futuro normale sia possibile, e dall’altro la prevedibile diffidenza derivante dall’incredibile capacità del gruppo di entrare a far parte di comunità gestite da sociopatici d’altissima caratura. Woodbury e Terminus hanno lasciato un segno indelebile all’interno del gruppo e per loro, Rick in primis, non è facile credere che possano esistere comunità realmente gestite da persone per bene. Il pericolo maggiore non sono i morti viventi, ma le persone ancora in vita. Dunque se da una parte lo scetticismo di Rick e Carol non tradisce la loro nuova natura di survivors, dall’altra l’intenerimento post-spaghetti di Daryl appare un po’ troppo forzato. In realtà sappiamo che dietro a quell’aria da sexy bifolco si nasconde un cuore d’oro, però avremmo immaginato un percorso un pochino più tortuoso per arrivare a questa consapevolezza. Di sicuro non dopo un rodeo mancato e una cenetta a lume di candela.
Per quanto riguarda invece la crisi emotiva di Sasha e lo spazio a lei dedicato, emerge una delle problematiche maggiormente riscontrate in The Walking Dead: la totale disaffezione nei confronti di alcuni personaggi secondari. Vista la recente scomparsa di due persone a lei care, la situazione che la ragazza sta attraversando è perfettamente comprensibile. L’interpretazione di Sonequa Martin-Green è anche sufficientemente forte da trasmettere quel tipo di emozione. Il problema però è che in fin dei conti di lei ci importa poco. Tutto quello che dava forza al personaggio è morto e sepolto sotto metri di terra e ora, salvo improbabili qualifiche da tiratrice scelta, di lei non rimane che un guscio vuoto. I suoi segmenti narrativi non fanno altro che mettere in luce una scrittura decisamente traballante, elemento tristemente distintivo di questa quinta stagione. Sebbene The Walking Dead punti su immagini simboliche forti, come una spada consunta riposta sopra il camino o un cavallo rimasto troppo tempo nella natura selvaggia per essere domato e destinato a diventare cibo per zombie, raramente lo show trova il modo di dire qualcosa di nuovo. E queste trame scarne e prive di qualsiasi sfumatura non fanno altro che confermare questa povertà di contenuti.
D’altra parte qualche elemento positivo in questo episodio c’è. La trasformazione di Rick da cavernicolo sporco e puzzolente a sexy sceriffo rovina famiglie potrà sembrare quasi ridicola ad un primo esame. Lo è meno vista in funzione dei guai che certamente scaturiranno dal furto d’armi (sgamato in tempo record) avvenuto per mano di Carol. La ritrovata serenità di Rick e la sua speranza di costruire un futuro dignitoso per i suoi figli stanno contribuendo alla creazione di un castello di carte che di certo crollerebbe all’accusa di tradimento da parte della comunità. E questa ricaduta può portare solo a due esiti: l’esilio da Alexandria o, più plausibilmente, alla conquista del nuovo avamposto da parte del gruppo. Un plauso va anche al montaggio musicale di fine puntata, che fa da cornice ad una delle immagini più rappresentative dell’episodio, espressione inequivocabile di ciò che racchiude in questo momento la mente di Rick, in bilico tra “normalità” e “realtà”, due concetti oramai totalmente inconciliabili.

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Il montaggio musicale finale
  • Le possibilità di sviluppo del filone narrativo su Alexandria
  • Il faccia a faccia tra Carol e Sam
  • I misteriosi zombie marchiati
  • Scrittura sempre più traballante
  • Personaggi secondari privi di spessore narrativo
  • Il cambiamento repentino di Daryl circa l’accettazione della comunità
  • La prematura scomparsa di Buttons

 

A tre puntate dal finale di stagione, “Forget” si configura come la classica quiete prima della tempesta. Il gruppo sembra aver trovato finalmente un ambiente non ostile dove stabilirsi, ma la disattenzione di Carol e gli strani simboli ritrovati sul corpo di alcuni zombie suggeriscono che la pace sia destinata a finire molto presto. Nel frattempo ci sembra doveroso rendere omaggio al primo morto della stagione di cui davvero ci è importato qualcosa. Addio Buttons. Sei stato un ottimo cavallo. Siamo sicuri che ci mancherai.

 

Remember – Benvenuti 5×12 14.4 milioni – 7.5 rating
Forget – Dimenticare 5×13 14.5 milioni – 7.3 rating

 

 

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Ventinovenne oramai da qualche anno, entra in Recenserie perché gli andava. Teledipendente cronico, giornalista freelance e pizzaiolo trapiantato in Scozia, ama definirsi con queste due parole: bello. Non ha ancora accettato il fatto che Scrubs sia finito e allora continua a guardarlo in loop da dieci anni.

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