Partiamo da quello che sappiamo.
“Knots Untie” è senza ombra di dubbio una puntata di passaggio in cui introduce elementi e personaggi che caratterizzeranno sicuramente il resto di questa seconda parte della sesta stagione. Il perché è abbastanza facile da capire e lo si può trovare nelle parole di Jesus prima dell’attacco della sigla: “There’s a whole world out there, Rick“. Dopo aver passato ormai anni a girovagare per gli stati del sud-est dell’America, la Alexandria in piena Ricktocracy viene a conoscenza di altri accampamenti come il loro che non solo persistono agli attacchi dei walkers, ma addirittura sono riusciti a stabilire una fitta rete di scambi basata sul commercio di beni. Benvenuti nella nuova era del baratto.
Dopo diverso tempo, in The Walking Dead ricompare una versione arcaica di quella che è una società ed è abbastanza chiaro come il serial voglia buttarsi su questa nuovo elemento, magari in cerca anche di nuovi spunti da trattare. Nel fumetto di Kirkman, quando si palesò questa realtà più ampia, si creò come una frattura con quanto vissuto fino ad allora: l’esistenza di altri accampamenti presuppone non solo l’accettazione del nuovo status-quo mondiale, ma anche la sopravvivenza di questo e su questo nuovo mondo. Allo stesso modo l’accampamento di Hilltop funge da spartiacque tra un’era primordiale ed una più commerciale, più umana. Potenzialmente l’inizio di una nuova era anche per lo show.
Altra cosa che sappiamo è che l’episodio, oltre ad essere di passaggio, è anche un crocevia che unisce tutte le varie strizzate d’occhio all’arrivo del nuovo villain della serie: Negan, più e più volte anticipato con teaser ufficiali della AMC e con citazioni dagli stessi personaggi protagonisti. Il gruppo di Rick ora si è ripromesso di occuparsi della faccenda in prima persona, certificando un certo scontro futuro tra il gruppo e il personaggio interpretato da Jeffrey Dean Morgan che, nei fumetti, è riuscito ad imporsi con ancor più incisività e carisma del Governatore.
Ora passiamo a quello che non sappiamo. Che voto dare a questo episodio? Seguendo la nostra scaletta delle votazioni, “Knots Untie” si dovrebbe porre nel mezzo tra Slap Them All e Save Them All, perché c’è tanto materiale per potergli dare la prima votazione scelta, ma anche tanto altro materiale per scegliere la seconda. Il problema è che tutto questo materiale si annulla a vicenda, creando una situazione di stallo problematica.
Sarebbe un Save Them All perché il debutto di Hilltop è una novità assolutamente da non sottovalutare. Optare per una puntata relativamente tranquilla e di passaggio per introdurre questa location è quello che si potrebbe economicamente paragonare come un investimento. Sul momento potrebbe non essere questa grande mossa ma in futuro così si potrà concentrare su nuove tematiche e regalare a The Walking Dead la stessa seconda giovinezza di cui ha goduto il fumetto quando Robert Kirkman decise di abbandonare i temi della sopravvivenza, concentrandosi di più sulla costruzione di una civiltà priva del carattere selvaggio e brutale acquistato dopo la nascita dell’epidemia zombie. In passato il telefilm ha già dimostrato come la qualità delle puntate si alzasse quando gli showrunner decidevano di seguire le linea guida fornita dal fumetto di provenienza (“Too Far Gone“, per esempio, era una di queste). Dalla perdita dell’umanità, alla riconquista dell’umanità: se ora il serial cambiasse rotta, sarebbe una gran cosa, poiché è palese che The Walking Dead sia intrappolato in una schematicità che continua a rinnovarsi morbosamente e che gli impedisce di crescere.
Tuttavia ci sarebbero le caratterisctiche anche per uno Slap Them All proprio perché in “Knots Untie” il serial dimostra che non vuole perdere questa nauseante ciclicità che porta allo spettatore un ammontare di torpore, noia, pesantezza e dispersività biblica. Dove avrebbe potuto concentrarsi maggiormente sulle vere novità introdotte, il telefilm perde ancora tempo con le solite vecchie tematiche che ormai non hanno più nulla da dire. Non è un caso, infatti, se i soliti temi questa volta si è cercato di renderli in qualche modo “nuovi ed inediti” analizzandoli attraverso (e per mezzo di) Abraham, nel tentativo di fornire allo spettatore un nuovo punto di vista. Lasciateci dire che è stato un tentativo bislacco e che tanto ha ricordato quella volta che si è voluti fare i registi impegnati con Tyreese, in cui si è voluto inserire eccessiva simbologia e un velato messaggio positivo/speranzoso. Quello che si avverte è un po’ quello sconforto/rifiuto che matura lo spettatore di sit-com quando queste evolvono e cercano di uscire dai classici schemi del format; lo spettatore, ormai troppo abituato allo stesso modus-operandi, appena c’è un poco di alternatività non si ritrova più in quello che vede e piano piano abbandona il serial. Gli showrunner si sono talmente ritrovati bene e omologati fin troppo in questa abitudinarietà che sembra quasi non vogliano passare al next level di cui ha disperatamente bisogno il serial, per paura di perdere questa certezza. E, diciamocelo, chi è che non vorrebbe schiaffeggiare chi si comporta in questo modo?
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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The Next World 6×10 | 13.48 milioni – 7.0 rating |
Knot Untie 6×11 | 12.79 milioni – 6.1 rating |
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