Se c’era il pensiero che il primo piano dei gioielli (contraffatti e falsi) di Steve Zahn potesse rappresentare una sequenza identificativa dello show, ma non un qualcosa che sarebbe stato riproposto, “Recentering” è arrivato per far cambiare idea a tutti e sottolineare, ancora una volta, che la produzione è in puro stile HBO.
PAURA E DELIRIO ALLE HAWAII
La sequenza finale espone in pubblica piazza la depravazione di Armond, sospinto dai fiumi dell’alcool e delle droghe a pagare uno dei suoi sottoposti per prestarsi a diverse pratiche sessuali. Sfortunatamente per lui oltre a Belinda, che apre nel peggiore dei momenti la porta dell’ufficio del manager, c’è anche Shane come testimone, cosa che avrà pesanti ripercussioni e che potrebbe determinare la fine della guerra fredda fin qui portata avanti. Un episodio d’alto livello sicuramente dove c’è ampio spazio anche per una trattazione (seppur sopra le righe) di una problematica odierna come l’odio razziale e l’appropriazione culturale nei confronti di determinate civiltà; come per esempio sono gli indigeni australiani, ridicolizzati durante lo show e fattore di ribrezzo da parte di Paula per il ragazzo con cui era stata colta in fragrante da Olivia nei precedenti episodi.
THE ‘NARD DOG VIVE
Ma sono anche altre sequenze che elevano questo quarto episodio ad essere forse il migliore di The White Lotus, almeno fino ad ora. Quinn riesce a trovare il proprio spazio nel resort, andando ad unirsi ad un gruppo di giovani e palestrati ragazzi. Giusto per dare maggior pepe alla neo coppia compare in scena la mamma di Shane, elemento utile per ostracizzare ulteriormente le più che normali riflessioni sul lavoro e sulla propria vita di Rachel, completamente messe in minoranza e sgarbatamente messe in dubbio non solo dalla suocera, ma anche dal marito. Una luna di miele che si sta tramutando in un vero incubo per Rachel, oltretutto scortesemente riportata con i piedi per terra (a livello lavorativo) anche da Nicole, oltre che da Shane nei precedenti episodi. Fa sorridere, inoltre, la scelta di rendere il personaggio di Shane, interpretato da Jake Lacy, una copia carica di spacconaggine di Andy Bernard di The Office, quando il personaggio di Jake Lacy (Pete) aveva rappresentato una svolta sentimentale per Erin, vecchia fiamma di Andy. Ma il cappello della Cornell è una meta-citazione talmente palese da far sorridere per il coraggio nell’averla inserita: the ‘Nard Dog vive ancora tra noi.
Per aggiungere ulteriori elementi drama è da segnalare come Olivia sembrerebbe aver portato a termine quanto predetto da Paula, riuscendosi ad accaparrare l’unica cosa effettivamente non sua, ma della povera e frastornata invitata della famiglia Mossbacher.
SOTTOTRAME VALIDE… CIRCA
Continua ad apparire una sottotrama abbastanza fine a se stessa quella che vede protagonista Tanya e Belinda con la prima palesemente in cerca di pura e semplice compagnia durante la propria vacanza, mentre la seconda sembra vedere nella ricca vacanziera una possibilità per realizzare un vecchio sogno lavorativo che pensava ormai irrealizzabile. La sottotrama funziona da mero collante tra le varie sequenze non aggiungendo niente di più alle altre, nonostante il fortunoso incidente della passata puntata ed il disguido legato alle ceneri e alla cenetta romantica creato appositamente da Armond.
Proprio con Armond si conclude la puntata, mentre il manager è indaffarato nel più esotico dei cunnilingus immaginabili. Chissà se risollevata la faccia dal fondo schiena di Dillon, Armond riuscirà a risolvere il problema dello zaino (riconsegnato a Paola ed Olivia privo di tutti i medicinali), salvando faccia e lavoro magari intercedendo con Shane. Difficile dirlo, soprattutto perché c’è ancora un morto che aspetta di essere identificato e gli episodi alla conclusione sono solamente due.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Con un finale del genere non resta che gettarsi subito nella visione dell’episodio successivo.
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Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.