Nonostante la collocazione alle 22:00 ed una media che si aggirava più verso i 4 che verso i 3 milioni di spettatori, la serie di Peter Nowalk tocca un nuovo series low, e poco importa che con i DVR si risalga fino a 6.5 milioni visto che in questa stagione, a parità di collocazione, i 4 milioni non sono mai stati toccati. Il crossover con Scandal è infatti un ottimo (e strategico) modo per attirare pubblico in vista degli ultimi 3 episodi che, si spera, faranno calare definitivamente il sipario sulla serie. Perché si sente la necessità di chiudere definitivamente il cerchio. Come si può constatare da queste tre puntate, l’inserimento della madre di Laurel da un lato e la svolta sull’omicidio della figlia del Dr. Roa dall’altro, risultano come dei funzionali (ma pur sempre ritriti) esempi usati per far proseguire la narrazione. Se da un lato sorprendono, dall’altro non si può non sentire puzza di bruciato andando a prevedere in anticipo certe modifiche della serie.
But because I must now exclude any of the evaluations proffered by Dr. Roa, I have no expert to corroborate Ms. Castillo’s claim that she’s mentally fit to care for her child.
Therefore, I have decided to extend the initial custody and have the child remain in the care of his maternal grandfather.
The petition for custody is denied.”
Al centro di questi tre episodi si possono individuare fondamentalmente tre possibili plot: la lotta intestina della famiglia Castillo per avere la custodia del figlio di Laurel e Wes; la relazione non relazione tra Annalise ed Isaac (con Nate sempre in agguato); la lotta per la riapertura di tutti i casi in cui non c’è stato un processo corretto. È un turbinio di eventi orchestrato con il solo scopo di dare un senso a molti (ma non tutti) personaggi, tirando fuori dal cilindro parenti vari ed eventuali con un passato non del tutto pulito (mamma di Laurel e padre di Nate) ed un futuro destinato a non risplendere sicuramente. Ed è un classico del drama americano quello di andare a ripescare famigliari dal passato burrascoso con il solo scopo di sconquassare il presente della propria progenie, una tecnica facile da attuare ma altrettanto effimera nel medio-lungo termine. C’era davvero bisogno di creare character come quello di Nate Lahey Sr. o di Sandrine Castillo? Si ma solo se si guarda alla loro “nascita” come l’ultima idea in fondo al block notes degli sceneggiatori per dare un senso ai rispettivi figli. Non per niente tutti gli altri Keating Five Four sono stati totalmente accantonati.
Laurel: “Christopher.
Wes’ name was Christophe. So I want to call him Christopher.
It’s perfect.“
Laurel è ovviamente il personaggio che più giova di questo turbinio di eventi plausibili ed insulsi, staccandosi di fatto dal resto dei Keating Five Four per via della gravidanza ma anche grazie a problematiche e situazioni che la rendono più matura del resto del gruppo. La gravidanza, la lotta per la custodia e, per via indiretta, anche la presenza di genitori estremamente manipolatori non fa che mettere in risalto un character che si è sempre fatto riconoscere rispetto agli altri ma che ora gode di vita propria e ha tutte le attenzioni su di sé.
Anche qui bisogna pensare come pensano gli sceneggiatori che, presi dal panico per una scarsità di idee che regna sovrana sin dal finale della 2° stagione, cercano di far leva su personaggi chiave che hanno più connessioni con il restante parco attoriale, in modo da dare un motivo d’essere a tutti quanti. In questo caso Laurel è quella che ha più influenza su Frank, è sempre il collegamento principale con la 3° stagione e la morte di Wes, è sempre la più importante se confrontata con Michaela, Connor o Asher, è sempre l’unica che ha avuto confronti e sbalzi umorali più pesanti con Annalise. Non c’è quindi da sorprendersi se tutto gira intorno a Laurel e non intorno ad altri, piuttosto bisognerebbe riflettere su questa insofferenza generale che si prova ogni qual volta si scrive una battuta solo per far recitare un personaggio. Chiaro segno di una serie che dovrebbe cominciare a riflettere sulla sua stessa esistenza.
Frank: “I went through your phone records, bills, all of it, but I can’t figure it out. So I decided to just come here and ask you to your face.
How’d you know Christophe?“
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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He’s Dead 4×09 | 3.68 milioni – 1.0 rating |
Everything We Did Was For Nothing 4×10 | 3.54 milioni – 1.0 rating |
He’s A Bad Father 4×11 | 3.68 milioni – 1.0 rating |
Ask Him About Stella 4×12 | 3.26 milioni – 0.8 rating |
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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.
scusa ma sei coglione ma quali buchi narrativi
Questo è il classico commento costruttivo che alimenta il dibattito. Congratulazioni, vuoi comprare una vocale nel tuo nickname?
Io ho sempre odiato questa serie fin dall’inizio e odio Scandal con tutto il cuore ma non da subito.
Forse farei prima a dire che non sopporto Shonda.
Son contenta che gli ascolti vadano male e che anche Scandal sia in dirittura d’arrivo.
Stapperò lo champagne.
È una sensazione condivisa. Difficilmente HTGAWM proseguirà un’altra stagione, se lo farà sarà solo x merito dei DVR e perchè alla ABC costerà di più produrre un nuovo show che proseguire questo.
Sfortunatamente Grey’s Anatomy non soffre di questi cali…