Tulsa King 2×06 – NavigatorTEMPO DI LETTURA 3 min

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Tulsa King 2x06 recensioneIl sesto episodio di Tulsa King segna un punto di svolta significativo nella stagione, con tensioni crescenti tra i personaggi e una trama che si infittisce e alza ulteriormente l’asticella della tensione. Tra accordi apparentemente raggiunti e lezioni con la pistola, “Navigator” lascia soprattutto il segno presentando il momento più scioccante della stagione. La serie di Paramount+ va a colpire duro attraverso un evento che sconvolgerà del tutto l’equilibrio della serie e dei suoi protagonisti.

“We’re going to try to work out some misunderstandings.”

TRAGEDIA ANNUNCIATA


Ci sono delle falle nella presentazione della tragedia che colpisce sul finale di episodio. La troppa ingenuità di Tyson, unita ad un’accettazione repentina del regalo da parte del padre – che non ha mai approvato i metodi di guadagno del figlio – rendono l’evento un po’ tirato. Tuttavia, questo non ne inficia di sicuro la potenza emotiva ne, tantomeno, l’effetto che la morte di Mark avrà su tutto il gruppo di Manfredi.
Già lo scorso episodio mostrava un lato oscuro di Tyson, determinato a vendicarsi e non esitante a coinvolgersi nella rissa al parco eolico. Vederlo aiutare suo padre con alcuni lavori idraulici è stato un ritorno alle umili origini del personaggio, un passaggio che lo spettatore ora comprende di aver perso per sempre.
L’evento traumatico della morte del padre, visto addirittura saltare in aria con l’auto da lui stesso regalata, è un momento di transizione fondamentale per il prosieguo del personaggio di Tyson. Il passaggio al lato oscuro sembra infatti destinato a diventare effettivo, ponendo ulteriori interrogativi sul futuro di Tyson e sulla complessa rete di relazioni tra i diversi personaggi.

TUTTI (O QUASI) AD ATLANTA


Navigator“, però, si concentra principalmente sull’incontro tra Dwight Manfredi, i suoi ex boss di New York e i suoi nuovi rivali di Kansas City. Il confronto faccia a faccia tra Dwight e Bill Bevilaqua finora era stato abbastanza basico per casi del genere. Le loro minacce non avevano generato la tensione necessaria per appassionare il pubblico alla loro rivalità. Al contrario, quanto avvenuto in questo episodio acquista peso solo attraverso il dialogo, che risulta più carico di tensione con una rissa che sembra poter esplodere da un momento all’altro.
Bevilaqua lascia trasparire il suo disprezzo per Dwight da ogni parola e anche se si raggiunge un accordo, la serie non dà alcuna sicurezza perché chiunque tra gli spettatori sa già che non è destinato a durare. Sin dall’inizio, uno dei punti salienti di Tulsa King sono stati gli attori. Con un Sylvester Stallone sempre in grande spolvero il contorno poteva funzionare solo se gli attori che interpretano gli antagonisti di Dwight fossero stati all’altezza del protagonista.

VILLAIN CHE FUNZIONANO


Con Bevilaqua in scena la dinamica tra i due attori favorisce il racconto, con l’impulsività di Bill che ben contrasta l’approccio più calmo di Dwight. Ma è un altro l’antagonista che continua a brillare in questa stagione.
Neal McDonough è noto per le sue intense interpretazioni di villain e anche in questo episodio continua a mostrarlo in ogni sua scena. Al contrario, risiede più in una zona comica la figura di Chickie. Anche se, seppur semplicistico, l’escamotage trovato per non farlo partecipare all’incontro di Atlanta promette conseguenze pesanti anche all’interno della sua stessa fazione. La macchietta della pistola acquista infatti un enorme peso nell’economia della serie in quanto fa progredire la rivalità tra Vince e Chickie. Una rivalità che sicuramente avrà conseguenze nei prossimi episodi, favorendo lo sviluppo della parte newyorkese che era stata più lenta ad inizio stagione.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • L’incontro ad Atlanta
  • Sylvester Stallone sempre catalizzatore dell’attenzione in scena
  • Villain che funzionano
  • La tragedia di Tyson aggiunge una parte emozionale alla storia 
  • Alcune scelte un po’ tirate giusto per raggiungere l’obiettivo

 

Le tensioni tra le varie fazioni si intensificano grazie a piccoli grandi mosse che segneranno presto il futuro di tutti i protagonisti. Intanto, l’aggiunta del dramma di Tyson amplia anche un lato emozionale della serie mentre prepara il terreno ad una nuova versione del personaggio.

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Nata con la passione per telefilm e libri, cresciuta con quella per la scrittura. Unirle è sembrata la cosa più naturale. Allegra e socievole finché non trova qualcosa fuori posto, il disordine non è infatti contemplato.
Tra una mania e l'altra, si fa carico di un'estenuante sensibilità che la porta a tifare per lo sfigato di turno tra i personaggi cui si appassiona: per dirla alla Tyrion Lannister, ha un debole per “cripples, bastards and broken things”.

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