Under The Dome 1×13 – CurtainsTEMPO DI LETTURA 7 min

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“Curtains”, in Inglese.
“Sipari” in Italiano. A volte il titolo dell’episodio vuol
dire tanto, è un pò come una copertina per un libro, forse noi non
ce ne accorgiamo ma dà un grosso contributo alle aspettative dello
spettatore, nonchè un grosso contributo ad attirarlo ed interessarsi
alla visione. La parola sipari, unita al fatto che questo sia
l’ultimo episodio della prima stagione di Under The Dome, fa venire
subito in mente l’esperessione “cala il sipario”, sinonimo
di altre espressioni come fine, conclusione ecc. . Beh…oddio, in
tutta onestà, più che calare il sipario, qui s’è proprio rotto ed
è caduto in testa all’intero cast facendogli fare una non
elegantissima figura di merda. Ahimè, sembra che gli sceneggiatori e
la produzione del telefilm abbiano tutti dei problemi con dei finali,
cosa che si era già vista per alcune minisage interne al serial
come, per esempio, la Water War (quella dove si combatteva per un
pozzo e la possibilità di avere un pò d’acqua, ve la ricordate? No?
Non importa, non era molto accattivante); questa cosa, in teoria, non
dovrebbe essere un problema troppo grande se queste minisage sono
presenti all’interno del telefilm…diventa, invece, un grosso
problema quando questi scivoloni sul ghiaccio lucidato con la cera
mentre ci si cammina sopra coi tacchi a spillo avvengo nel finale di
stagione. Dopo tre episodi messi in fila più che dignitosamente e
dall’hype sempre crescente (come le aspettative per il finale), il
serial che racconta le disavventure di quelli di Chester’s Mill
riesce purtroppo a deluderci, come già troppo spesso era successo
all’interno di questa prima stagione fatta di alti e bassi
disarmanti… disarmanti perchè non c’è ancora stata una precisa
continuità di qualità. Per farvi capire un pò vi faccio un esempio
molto cazzuto ma efficace: immaginate di essere ancora a scuola, in
quelle ore di Italiano dove la Prof vi chiede di fare il tema. Voi
siete li, che scrivete la vostra bella copia in un giorno in cui la
vostra calligrafia è più presentabile ed elegante che mai e poi,
che succede? Il vostro compagno di banco starnuta, involontariamente
vi strattona e il vostro braccio, che è attaccato alla vostro mano e
che irrimediabilmente tiene salda la penna, traccia una riga nera e spessa
linea retta su tutto il foglio, come se fosse un cartello stradale di
divieto. Guardate il foglio delusi. Non è colpa vostra eh, però
siete delusi e il foglio è tutto da buttare e rifare. Ecco come si
presenta il tredicesimo e ultimo episodio della prima stagione di
Under The Dome. L’unica differenza? Che è quasi tutto da buttare.
In questo episodio abbiamo una netta
spaccatura tra quello che c’è di buono e quello che c’è di male,
non ci sono troppe vie di mezzo, ma (ahimè) quanto c’è di buono non
è abbastanza per risollevare il giudizio finale di quanto visto. C’è
di buono che, un plot dell’ultim’ora come la Madre Veggente della
famiglia Rennie (probabili vicini di casa di Norman Bates) prende
inaspettatamente dello spessore e addirittura acquista importanza e
background come se fosse stato pianificato dall’inizio. Visto come se
la stanno giocando è probabile che fosse davvero un aspetto del
telefilm che, a tempo debito, sarebbe stato da inserire…il punto è
che è stato presentato così male che non è piaciuto fin
dall’inizio, ma ora sembrano esserci nuovo sprenza e questo nuovo
mistero che ha radici nel passato suscita interesse. C’è di buono,
ancora, che finalmente ci viene data qualche risposta:
scopriamo che ci sono dei tizi dietro la Cupola (probabilmente
alieni) e che questo male dell’esser chiusi sottovuoto non è
esattamente venuto per nuocere…ma anzi! Addirittura per proteggerli
da qualcosa, e (che come se non bastasse) questo essere vivente non
identificato travestito come Alice raccomanta ai giòvini e Julia di
proteggere l’uovo, vitale per la sopravvivenza della cittadina. UTD
si sta comportando un pò come un hydra narrativa: risolvi un mistero
e altri due ne spunteranno al loro posto…ma sapevamo fin
dall’inizio che sarebbe andata a finire così! Ammettiamolo, almeno
certe frasi sono d’effetto e fanno venire voglia di sapere i perchè,
i per come e tutti i significati nascoti dietro quelle parole. Ultima
cosa che c’è di buono è l’identià del Monarca che viene svelato;
tutti credevamo fosse Barbie…e invece no! Siamo rimasti di stucco
per il barbatrucco, il Monarca si rivela essere Julia…il che ha
abbastanza senso. Non siete d’accordo? Allora trovatemela voi una
spiegazione al tornado che si è creato proprio il giorno in cui
Maxine le ha sparato. Tutti credevano fosse Barbie perchè ha salvato
la sua fidanzatina, e invece era per il motivo contrario, il Monarca
era Julia e il tornado s’è creato perchè la sua vita era in
pericolo; la rossa e l’uovo sembrano ora avere qualche
connessione…che ora non capiamo per mancanza di indizi, come
solito, ma per questo dovremmo aspettare.
Che c’è di male invece?
Sostanzialmente tutto il resto a partire da Linda. Da un personaggio
con una propria missione (essere degna dell’eredita di Duke) s’è
trasformata nel cagnolino tutto “Signorsissignore” di Big
Jim nonchè la bacchettona spaccacazzo per eccellenza, la sua
evoluzione è senza dubbio tra le peggiori di tutto lo
show…dannazione, è addirittura meno sopportabile di Junior!
Immagino di avere il consenso del pubblico di Recen Serie quando dico
che tutti siamo stati contenti nel vederla fulminata dalla
Mini-Cupola. E’ male anche il trattamento di Barbie che nelle battute
finali del serial si è dimostrato un pò fuori personaggio…e
sopratutto ha riscontrato un forte problema di mutismo: ok che ha
tutta la città contro, ma perchè diavolo non si difende? Da da
cerebrolesi questa cosa! Va beh che c’è un detto che dice: “Meglio
stare zitti e sembrare stupidi, che aprire la bocca e sollevare ogni
dubbio…” ma ragazzo mio, qui si esagera eh, ti stanno per
impiccare, io qualche parolina cercherei di dirla…anche un
insultino a Big Jim, giusto per dar fiato alla bocca e vedere che le
corde vocali non le hai vendute a qualche pessimo cantante
tredicenne. Si parlava di personaggio fuori dal loro contesto? Ahimè,
questo bruttissimo trattamento lo subisce anche il Grande Jim, cosa
che deludue più di tutti dopo il grande spettacolo dopo il Big Bang
che ha messo in scena lo scorso episodio; da grande villain
macchiavellico capace di tenere testa ad altri grandi spietati
pianificatori del male come Arvin Sloane (Alias) e l’Imperatore
Palpatine (Star Wars)…ora Rennie Sr viene trasformato nell’ennesimo
psicotico, esaltato, fanboy del Bambin Gesù, che commette stragi ed
omicidi “perchè il Signore lo vuole”, che condanna a morte
la gente “con il potere che Dio gli ha conferito”. Ma per
piacere! Questo è davvero, ma davvero un grande, grandissimo
scivolone; un personaggio che era semplicemente quanto di più
cattivo poteva esserci viene trasformato in un credente dalle
fanatiche motivazioni…ok che potrebbe essere un piano di Big Jim
per aggrazziarsi il popolo, ma è comunque brutto vederlo ridotto
così. C’è differenza tra il ruolo del cattivo e del pazzo, anche
perchè (se non ce ne fosse) non esisterebbero nemmeno due parole
differenti per descriverli. O no? E ancora, di male c’è tutta questa
convinzione generale che su Chester’s Mill stia arrivando
l’apocalisse e tutti questi riferimenti religiosi; c’è di male che
non si spiega come gli abitati abbiano trovato il tempo materiale per
costruire un patibolo (per me Big Jim ce l’aveva in cantina…sai
com’è, le evenienze); c’è di male come è finito l’episodio, va
bene che si deve dare un motivo per guardare la seconda stagione…ma
cè modo e modo.

PRO:

  • Trama della Madre Veggente
    rivitalizzata
  • Identità del Monarca ed altri
    piccoli segreti svelati insieme ad un inquietante plurale che identica più entità e non una sola come si pensava
CONTRO:
  • Linda, Barbie e Big Jim
  • Tutta sta manfrina religiosa
    dell’apocalisse
  • Cliffhanger finale
  • In generale? L’episodio in sè

Ahimè, non ci siamo, gli abbiamo dato
troppa fiducia. Se Under The Dome fosse stato uno studente, alla sua
Mamma gli avremmo detto: “Signora, suo figlio
non è che non ha le qualità, è che non si applica”. Meglio di
così non si può descrivere questo episodio, non c’è stata proprio
voglia di farlo (e si vede)… il che è decisamente un peccato perchè
dopo molti alti raggiunti, ci troviamo quanto di più basso livello
avessimo potuto trovare. Per il momento, le vicende di Under The Dome si
concludono qui, Chester’s Mill e i suoi abitanti tornano l’estate
prossima e state tranquilli che se c’è qualche novità, voi che
seguite RecenSerie sarete i primi a saperlo. Auguriamo a tutto la
crew di ripigliarsi in fretta ed aggiustare il tiro per la stagione
due, ci aspettiamo grandi cose. Speriamo di non continuare ad
aspettare.

VOTO EMMY

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2 Comments

  1. Non sono molto d'accordo 😀 Secondo me le debolezze di LInda si potevano intuire da subito; è il suo carattere a essere un po' debole e a lasciarsi ingannare, e l'evoluzione mi sembra coerente. Purtroppo la manfrina religiosa, quella è snervante, ma è comunque molto americana e nel complesso non mi pare che guasti

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