Under The Dome 2×01 – Heads Will RollTEMPO DI LETTURA 7 min

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L’estate scorsa c’eravamo lasciati con un season finale di quelli…beh, di quelli abbastanza bruttini, ma con uno di quei classici finali che fanno salire la curiosità e spingono lo spettatore a bramare un’altra stagione, giusto per vedere e sapere che fine faranno i suoi personaggi preferiti e non… sopratutto quelli non
favoriti. Quasi un anno dopo la prima stagione di Under The Dome, serial tv tratto dal romanzo “The Dome” (scritto dalla prolifica e instancabile penna del rinomatissimo Stephen King), gli spettatori possono nuovamente assaporare davanti ai loro tubi catodici la seconda parte delle disavventure di quelli di Chester’s Mill. Si torna sotto la Cupola gente, e come promette il titolo, le teste cadranno! Sia quelle di alcuni protagonisti, sia molte di quelli degli spettatori.
Chi ha seguito Under The Dome dal primo episodio fino ad oggi, sarà di sicuro consapevole del fatto che l’andazzo generale della season one di questo serial si può paragonare alle montagne russe: ossia, un alternarsi così frequente e incontrollato di alti e bassi (ma un alternarsi così incontrollato) che è impossibile viaggiare dritto quando si è su di esse; questo ha impedito alla show di avere un andamento lineare e l’ha forzato a sfornare solo due tipologie di episodi: quelli con tanti punti alti e validi, oppure delle totali perdite di tempo. Niente via di mezzo insomma, o episodi tanto belli con piccoli difetti, o tanto brutti con piccoli pregi. Bene o male, “Head Will Roll” rispetta egregiamente lo spirito della prima stagione, riassumendo il concetto di qualche riga fa presentando la stessa dose di buoni e brutti spunti, e già qua partiamo male. Perchè? Beh, perchè dopo una stagione un pò “meh” ci si aspettava come minimo una premiere che spingesse sull’acceleratore e facesse ricredere i fan ma così non è stato o, almeno, non su tutti i fronti presentati dall’episodio.
Di buono c’è che l’episodio mantiene la promessa del titolo e qualche testa cade per davvero nel cast dei personaggi; la campana suona (e anche in modo piuttosto soddisfacente) per Linda e apparentemente per Angie, mettendo fine alla loro irritante esistenza in un modo che ha ripagato totalmente i fan che le hanno faticosamente sopportate, sopratutto per quanto riguarda Linda che negli ultimi atti della stagione precedente era diventata una donna impossibile. Per Angie non ne siamo certi e dobbiamo aspettare i prossimi episodi per una conferma, ma se ti becchi un’ascia in testa il giorno dopo non ti senti molto bene: poco ma sicuro.
Resa magistrale anche per l’effetto magnete che ha quasi messo in ginocchio Chester’s Mill, riuscendo a far apparire questa innaturale attrazione magnetica piuttosto realistica, senza contare ovviamente l’utilizzo di altri effetti in computer grafica usate per far sembrare autentiche tutte le energie sovrannaturali e/o vari ed eventuali cambiamenti di clima emessi dalla Cupola. Apprezzabile anche il cameo di Stephen King nel ruolo di un cittadino qualunque che prende un caffè e qualche citazione ad opere cult dell’immaginario collettivo, come il videogame GTA o la serie tv Twilight Zone; ovviamente, questi “live-action easter egg”, pur non portando stravolgimenti di trama, sono piacevoli da vedere e sempre molto apprezzabili.
E a proposito di grossi stravolgimenti di trama: la trama secondaria della Madre Veggente di Junior si riconferma una delle più interessanti di tutto il serial, se non forse la più interessante. Presentatasi nella stagione precedente come un’espediente narrativo dell’ultim’ora, adesso questo risvolto sta prendendo sempre più forma e ci regala (seppur con il contagocce) degli interessanti siparietti che, anche se ci forniscono più domande che risposte come da contratto dello show, potrebbero contenere la chiave del mistero che circonda la cittadina. E il resto? Eh, il resto rientra nel grande e brutto calderone delle “cose male”, come direbbe Maccio.
Innanzitutto, questa repentina procedura di far spuntar fuori personaggi nuovi in un telefilm dove si è sotto una cacchio di cupola, ha un po’ dell’assurdo, ma finora gli sceneggiatori hanno trovato delle scuse abbastanza credibili alla loro improvvisa comparsa, anche se suona sempre incongruente sentire la comparsa di nuovi tizi quando sono intrappolati sotto qualcosa (ricordiamo che la location del telefilm, per quanto vasta, è comunque una cittadina di pochi abitanti dai limiti ben circoscritti); trio di personaggi ex-novo che, come da tradizione Kingiana, due di questi sono fortemente psicolabili: Sam Verdreaux, zio di Junior, e la misteriosa “dama del lago”, giusto per non farci mancare ulteriori citazioni. E non dimentichiamoci della scienziata Rebecca, anch’ella nuovo personaggio che suggerisce la costruzione di una calamita gigante che, per forza di cose, non funziona; notare però come:
1) Riescono in quattordici peto-secondi a costruire l’intero macchinario che serve a farlo funzionare e mandare energia alla torre più velocemente della forca in piazza;
2) Riescono a convincere a mettere da parte l’attuale odio per Barbie, ancora nemico pubblico numero uno, e aiutarlo in questa puntata speciale di Super-Quark.
Vi chiedevate quando le teste di voi spettatori sarebbe cadute? Beh, il momento è quasi vicino, prima però volevo spostare la vostra azione su un’altra cosa fatta maluccio, tipo: come tutti i segreti venuti a galla di Big Jim vengono scoperti dal cast principale in pochissimo tempo e che vengano feriti dalla rivelazione come l’acqua ferisce la pelle; nulla da dire sullo spessore del personaggio e nemmeno sulla recitazione di Dean Norris, ma vista l’importanza che hanno acquisito nella prima stagione tutti i maneggi di Rennie Sr. ci si aspettava un po’ di reazione in più e sopratutto si contava su un maggior passaparola e uno sbugiardamento di Big Jim davanti alla sua città ed invece, è ancora il “leader morale” delle genti, ma ancora di più ci si aspettava una reazione più “sentita” alla scoperta dei suoi crimini. Forse si è deciso di fare così perchè si voleva chiudere in fretta e furia gli interrogativi di “Curtains“, tagliarla su con i riferimenti alla passata stagione e concentrarsi sulle “things to come”. Il punto è che tematiche che sono state così importanti per il serial finora non possono essere risolte con così tanta sufficienza e superficialità. Non ci pronunciamo poi su tutte la varie “prove” con cui la Cupola sottopone quelli di Chester’s Mill a cui solo Julia sembra arrivarci; questo è tipo uno di quei misteri sulle donne che i maschi non capiranno mai. Ovviamente non possiamo non notare come Julia, detta anche “La Genia” dal resto della popolazione, preferisca farsi 200 mt a nuoto per salvare una misteriosa tizia che affoga invece che riprendere la barca da cui è appena scesa. La tipica scelta inspiegabilmente difficile e senza senso a cui Under The Dome ci ha abituato. Ovviamente il tutto con una ferita al petto, puro stile Rambo.
A dare ancora più peso ai difetti della puntata ci sono i dialoghi che sembrano scritti da un qualsivoglia regista della Asylum; le conversazioni di questa premiere, da qualsiasi parte le si guardi e in qualsiasi situazione si presentino, non cambiano e appaiono veramente costruiti in modo orribile, quasi peggio di quei film d’azione anni ’90 che tendevano a scopiazzare Die Hard, e se si guarda chi ha scritto la sceneggiatura, non ci troviamo nemmeno uno scarso al timone, dato che c’è King stesso. Ma come dice sempre mio Padre: “zucch e melon a la sua stagion”; anche se bisogna riconoscere al celebre creatore di Shining che la puntata scorre molto velocemente (simbolo di un ottimo intrattenimento), il mondo lo conosce e lo rispetta per la sua indiscussa abilità con la penna e la carta stampata. Dopo questa fallimentare prova nel mondo dei fotogrammi, forse è meglio che stia dove più gli compete stare.

PRO:

  • Bye bye Linda n’ Angie!
  • Il cameo di Stephen King e vari riferimenti
  • Grandi effetti speciali
  • Trama secondaria della Mamma di Junior
  • Episodio molto scorrevole
CONTRO:
  • Nuovi personaggi presi probabilmente da un cilindro
  • Costruzione del magnete
  • Tematiche della prima stagione risolte fin troppo velocemente
  • Dialoghi orribili
  • Stephen King: stai alla larga dalla macchina da presa

Under The Dome è tornato e il pubblico lo ritrova esattamente così come lo ha lasciato… e visto l’andazzo della stagione uno perfettamente rispecchiato in “Heads Will Roll”, per gli spettatori questo è decisamente un cattivo segno. L’episodio si lascia guardare e presenta un bilanciamento 50/50 tra contro e pro, facendo sì che la roller coaster di quelli di Chester’s Mill continui tra il solito nauseante scambio di alti e bassi tipico della serie. Le nostre speranze di un nuovo inizio luminoso per il serial…beh, non sono morte ma di certo stanno molto male; speriamo che nei dodici episodi rimanenti di cui si compone il resto della stagione due ci regalino quaranta minuti di piacevole intrattenimento e non quaranta minuti di spiacevole vomito. Il momento è arrivato, ora potete far cadere le vostre teste.

Curtains 1×13 12.1 milioni – 2.8 rating
Heads Will Roll 2×01 9.41 milioni – 2.1 rating

VOTO EMMY

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