Nel 1986, il regista francese Alain Cavalier realizzò il film Thérèse, sulla vita di santa Teresa di Lisieux, divenuta monaca carmelitana di clausura a 15 anni e morta di malattia a 24. Cavalier, però, scelse di narrare le vicende dal punto di vista di un osservatore rigorosamente esterno, in scene spesso senza sfondo, forse proprio per dare l’idea di quanto sia difficile portare sullo schermo la verità profonda dei moti interiori di una persona.Guardando le due puntate in oggetto, si ha la stessa sensazione, per i motivi che si passerà subito ad analizzare.
Il party dura tutta la notte e ha lo stesso stile della baruffa creatasi spontaneamente tra i giovani protagonisti nelle scene iniziali, dopo il “gioco di guerra” nei boschi. A seconda della sensibilità dello spettatore, momenti più piacevoli (come il momento in cui Francesca Scorsese canta accompagnandosi al pianoforte) si alternano ad altri più fastidiosi (per chi, ad esempio, è stato educato a non sprecare il cibo da anziani memori del tempo di guerra, vedere gente che si tira addosso la pastasciutta è centomila volte più disturbante delle scene di nudo integrale). Difficile trovare il senso di quanto avviene, perché nessuno dei personaggi coinvolti spiega nulla: essi agiscono, il pubblico guarda, semplicemente.
Una chiave di lettura la si può trovare nel dolore e nella rabbia per la partenza di Craig. Non per niente la scena del saluto alle truppe in partenza da parte della comandante della base è trattata nel modo più meccanico e ripetitivo possibile, creando un effetto quasi agghiacciante. Questo non è però l’unico elemento nella composizione di un quanto mai variegato arazzo.

Maggie: “You’re not that way?“
Nell’episodio 5 si prosegue sulla stessa falsariga. Stavolta il momento di libertà trasgressiva è rappresentato dalla decisione di Caitlin Harper di tagliarsi i capelli, sua caratteristica distintiva da sempre, per andare in vesti maschili all’appuntamento galante con Giulia.
Intraprendere una discussione su cosa significhino i ruoli di genere in quest’epoca magmatica dove tutto è in fase di ridefinizione, in fatto di relazioni umane e diritto di famiglia, porterebbe troppo lontano. Bisognerà limitarsi a sottolineare quanto il saggio Fraser fa notare alla ragazza: essere uomo è molto di più che farsi la barba e pisciare in piedi. Certi desideri e comportamenti, inoltre, sono “un sintomo, come la febbre”, di qualcosa di più profondo e non meglio identificato.
Per adesso, Caitlin non ha ancora chiarito, forse nemmeno a se stessa, cosa significhino la sua passione per le armi e questo suo tentativo di mascolinizzarsi (a parte l’ammirazione per l’ambiente militare in cui ha sempre vissuto). Si vedranno gli sviluppi nelle prossime puntate, intanto la giovane ha incassato una cocente delusione quando ha saputo che Giulia sapeva che lei era una ragazza ed è crollata piangendo, proprio da bimba, fra le braccia del papà.
Notare come, in parallelo a dolori, timori e confusioni dei giovani, anche gli adulti abbiano segreti e sofferenze, talvolta molto profonde: è il caso della mamma della protagonista. La signora ha una storia difficile alle spalle, riguardante la sua giovinezza in Nigeria e il padre biologico del figlio maggiore, a cui non vuole ripensare.
Questa aggiunta ha l’innegabile pregio di approfondire il personaggio di Jenny-Lubabah e di dare un senso, nell’economia del racconto, persino alla sua relazione clandestina con Maggie.
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Come si diceva all’inizio, dare conto degli intimi rovelli di un individuo può risultare molto complicato. Si può provare a rappresentare i fatti nel loro accadere, cercando di provocare risonanze negli ascoltatori, se questi hanno avuto esperienze simili. Guadagnino a volte ci riesce, altre meno: un esempio per tutti, inquadrature come quelle all’inizio dell’episodio 5, lunghe, lente, col risveglio di Caitlin paragonabile a quello del Giovin Signore del Parini. Certo suggerisce l’idea di noia, ma a quello già ci pensa l’ambiente militare, dove semplificazione e ritualità meccanica sono all’ordine del giorno. Questo porta anche una certa irritazione nello spettatore, desideroso di vedere dove va a parare questa serie che, nonostante tutto, si fa seguire. Grazie comunque per averci provato.
