Wilfred 4×03 – LoyaltyTEMPO DI LETTURA 3 min

“We are all in the same boat, in a stormy sea, and we owe each other a terrible loyalty.“
G.K. Chesterton

Wilfred ci fornisce tanti spunti di riflessione. E’ una comedy, con un numero di episodi pari a quelli di una serie via cavo, con una trama decisamente “mistery” e con un umorismo dissacrante e fine a sé stesso. E’ ovvio che quindi saltino gli schemi.
“Loyalty” ha tutte le carte in regola per essere un episodio di cui parlare male: forte predominanza di Kristen, gag macchiettistiche da parte di Wilfred e poco spazio riservato al mistero principale. Eppure fermiamoci un attimo a riflettere su questi tre elementi e proviamo ad estrapolarne ciò che hanno di positivo. La storia di Kristen e della sua non idilliaca maternità fa storcere il naso, è vero. Avessimo avuto una stagione composta da più di venti episodi si sarebbero potuti accettare filler del genere, però in questo momento la nostra attenzione è decisamente da un’altra parte. Eppure il rapporto Ryan/Kristen ci fa capire una cosa: abbiamo di fronte uno show che in pochi episodi e in maniera molto nascosta, ha subito un’evoluzione pazzesca. Pur rimanendo nella sua dimensione di “situation comedy” ci si rende conto degli incredibili cambiamenti che hanno girato intorno alla bizzarra condizione di Ryan. Una delle evoluzioni maggiori è quella riguardante il rapporto tra Newman Senior e Newman Junior. Sebbene gli sceneggiatori abbiano un po’ scherzato sulla sorte del primo, è ovvio che la sua figura è sempre rimasta centrale durante tutto lo svolgimento della serie. Quasi sempre nell’ombra, il padre di Ryan è stato uno dei misteri che più ci ha accompagnato: è giusto quindi che la risoluzione del mistero principale passi da lui.
Per quanto riguarda le trovate comiche dell’episodio, la visione può essere contrastante: fuori luogo da un lato, in quanto mettono Wilfred nelle condizioni di macchietta e di personaggio completamente secondario alla storia, però, diciamocelo, la scena dell’intervention fa veramente ridere. E’ incredibile come una serie che ha seriamente rischiato la cancellazione, possa continuare ad avere una tale freschezza di idee nella sua dimensione puramente demenziale.
Tornando al mistero di per sé, come già accennato, appare ovvio il ruolo centrale del padre di Ryan. A dimostrazione dell’andazzo di questa quarta stagione, un cliffhanger ci lascia in sospeso. Siamo pronti a scommettere si tratterà di un’ennesima trollata oppure di un elemento più piccolo di quanto saremo portati a credere per una settimana intera. Però sia chiaro: un’intera serie “troll” come Wilfred è, non potrà fornirci una soluzione finale che ci farà spellare le mani dagli applausi. Ed è anche giusto così. Gli scontenti saranno molti, forse quasi tutti. Ma nel momento della delusione, invito tutti a riflettere su ciò che avranno appena finito di vedere e di conseguenza a domandarsi cosa ci si potesse mai aspettare. Non fa una piega: assurde sono state le premesse, assurdo dovrà essere il finale. Staremo a vedere.