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Divorarsi una serie TV grazie alla sempre più frequente pratica del binge watching ha i suoi effetti collaterali. Primo fra tutti: non ricordarsi niente di quanto visto in due-tre giorni random (quando si pratica il binge più o meno sobriamente, sennò anche meno tempo) di un numero imprecisato di mesi prima. Ma si fanno i conti con questa particolare problematica soprattutto quando ci si approccia alla premiére, vero e proprio nodo ultra-complesso da sbrogliare il prima possibile, pena il mancato godimento di tutto il resto della stagione.
“Inside Out” ha un compito particolare, nell’economia della lenta (si fa per dire) re-immissione dello spettatore nel continuum temporale della serie: un totale ri-ambientamento con l’atmosfera presentata. Se la 2×01 ha aperto la strada ad una nuova e ben più pericolosa problematica che Marius/Pete deve affrontare, la 2×02 inizia a mettere in moto le trame e le dinamiche necessarie per sbrogliare la matassa. Quando lo spettatore si immerge nuovamente nel contesto sneakypetiano ricorda perfettamente la peculiarità principale dello show: una lunga trama orizzontale si districava attraverso trame verticali in formato miniaturizzato, il tutto in un ambito corale. Ogni personaggio, adeguatamente esplorato e approfondito, si trova a dover gestire un particolare e personale stato di crisi, talvolta convergente con altri, talvolta separato. Ciò che Sneaky Pete ha insegnato è che nessuno è puro e che, se sottoposte a particolare pressione, le persone non si fanno scrupoli ad agire in maniera poco etica.
“Inside Out” insegue la quasi totalità delle figure dello show attraverso particolari problematiche da gestire: Otto e la macchina, Audrey e il fanale, Taylor e un’indagine di omicidio in cui èvagamente coinvolto, Julia e il riciclaggio di soldi, ovviamente Marius e la ricerca della mamma di Pete. Ognuna di queste vicende apre a numerosi sottoinsiemi, ognuno di questi da gestire in una successione vorticosa e altalenante di cambi di scenario. Ecco, a volerla dire tutta Sneaky Pete, e questo secondo episodio in particolare, dimostra di non voler respirare neanche un po’, non facendo a sua volta respirare chi assiste. Si aprono due strade: o il frenetico ritmo porterà ad un appiattimento dello stesso, con conseguente banalizzazione di questo particolare andamento (in certi passaggi si intravede qualche segnale di debolezza, bisogna riconoscere che la sospensione dell’incredulità soprattutto per gli inganni di Marius deve sempre essere ai massimi storici), oppure bisognerà aspettarsi, più o meno a metà stagione, improvvisi rallentamenti (possibili derive drama di bassa lega sono già all’orizzonte, come la tresca di Taylor).
Certo, sarebbe ingiusto lamentarsi preventivamente per qualcosa che ancora non è accaduto (e che non è detto accada), soprattutto perché ritmo e durata dell’episodio permettono una scorrevolezza altamente soddisfacente. L’intera porzione di trama inerente la prigione, con tutti gli stratagemmi di Marius, spicca inevitabilmente come trama cardine dell’episodio, catturando più che mai l’attenzione. Segue quindi, come da copione, la creazione di una nuova problematica, utile più che mai ad aumentare la fame per gli episodi successivi.
Pete è fuori di galera. Per quanto situazione inseguita da Marius per tutto l’episodio, non si può non fermarsi a considerare le ripercussioni di questo nuovo status. Innanzitutto si “rischia” di entrare già nel vivo della trama principale di stagione: la misteriosa figura della mamma di Pete, sempre solo nominata nella prima stagione. Inevitabile che sarà questo il motore delle azioni del protagonista durante la seconda annata. Ciò che più incuriosisce gli spettatori però è il motore iniziale della serie: il furto di identità. Un Pete fuori di galera rischia di porre Marius in equilibrio su un filo e di far saltare una copertura che solo la sospensione dell’incredulità di cui sopra e la finzione scenica stessa permettono di mantenere ancora salda.
“Inside Out” ha un compito particolare, nell’economia della lenta (si fa per dire) re-immissione dello spettatore nel continuum temporale della serie: un totale ri-ambientamento con l’atmosfera presentata. Se la 2×01 ha aperto la strada ad una nuova e ben più pericolosa problematica che Marius/Pete deve affrontare, la 2×02 inizia a mettere in moto le trame e le dinamiche necessarie per sbrogliare la matassa. Quando lo spettatore si immerge nuovamente nel contesto sneakypetiano ricorda perfettamente la peculiarità principale dello show: una lunga trama orizzontale si districava attraverso trame verticali in formato miniaturizzato, il tutto in un ambito corale. Ogni personaggio, adeguatamente esplorato e approfondito, si trova a dover gestire un particolare e personale stato di crisi, talvolta convergente con altri, talvolta separato. Ciò che Sneaky Pete ha insegnato è che nessuno è puro e che, se sottoposte a particolare pressione, le persone non si fanno scrupoli ad agire in maniera poco etica.
“Inside Out” insegue la quasi totalità delle figure dello show attraverso particolari problematiche da gestire: Otto e la macchina, Audrey e il fanale, Taylor e un’indagine di omicidio in cui è
Certo, sarebbe ingiusto lamentarsi preventivamente per qualcosa che ancora non è accaduto (e che non è detto accada), soprattutto perché ritmo e durata dell’episodio permettono una scorrevolezza altamente soddisfacente. L’intera porzione di trama inerente la prigione, con tutti gli stratagemmi di Marius, spicca inevitabilmente come trama cardine dell’episodio, catturando più che mai l’attenzione. Segue quindi, come da copione, la creazione di una nuova problematica, utile più che mai ad aumentare la fame per gli episodi successivi.
Pete è fuori di galera. Per quanto situazione inseguita da Marius per tutto l’episodio, non si può non fermarsi a considerare le ripercussioni di questo nuovo status. Innanzitutto si “rischia” di entrare già nel vivo della trama principale di stagione: la misteriosa figura della mamma di Pete, sempre solo nominata nella prima stagione. Inevitabile che sarà questo il motore delle azioni del protagonista durante la seconda annata. Ciò che più incuriosisce gli spettatori però è il motore iniziale della serie: il furto di identità. Un Pete fuori di galera rischia di porre Marius in equilibrio su un filo e di far saltare una copertura che solo la sospensione dell’incredulità di cui sopra e la finzione scenica stessa permettono di mantenere ancora salda.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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L’impatto con questa stagione continua a mantenere una scia più che positiva. Le evoluzioni del prossimo futuro potrebbero decretare un’ottima conferma per uno show non propriamente sulla cresta dell’onda.
The Sinister Hotel Room Mystery 2×01 | ND milioni – ND rating |
Inside Out 2×02 | ND milioni – ND rating |
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Approda in RecenSerie nel tardo 2013 per giustificare la visione di uno spropositato numero di (inutili) serie iniziate a seguire senza criterio. Alla fine il motivo per cui recensisce è solo una sorta di mania del controllo. Continua a chiedersi se quando avrà una famiglia continuerà a occuparsi di questa pratica. Continua a chiedersi se avrà mai una famiglia occupandosi di questa pratica.
Gli piace Doctor Who.