The Blacklist 6×06 – The Ethicist (No. 91)TEMPO DI LETTURA 4 min

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Il bene perfetto è ciò che deve essere sempre scelto di per sé e mai per qualcosa d’altro.
(Aristotele – Etica Nicomachea)

Lizzie prende potentemente il centro della scena per tutto l’episodio. Si inventa persino un blacklister tutto suo e fa credere alla Task Force di avere avuto le informazioni da Red. Fa paura persino alla sorellastra Jennifer, in quanto dimostra di aver imparato il peggio dall’aver lavorato a stretto contatto con il Concierge del Crimine. In un certo senso una verità c’è, sembra dire agli spettatori lo showrunner Jon Bokenkamp: è il rapporto creatosi fra i due nel corso degli ultimi anni.
Il malvagio a cui è intitolato l’episodio non fornisce informazioni definitive su chi abbia preso il posto di Raymond Reddington tanto tempo fa. Non sarebbe stato credibile. Si aggiunge solo un tassello al puzzle con l’indirizzo dell’infermiera, la quale potrebbe avere o una memoria formidabile o, più plausibilmente, un accesso a vecchi archivi. Cameron Morella (o qualunque sia il suo vero nome) ha però il merito di introdurre nella vicenda riflessioni di grande spessore. La logica dipende tutta dai principi primi che vengono accettati, ad esempio fa una differenza enorme accettare un’affermazione non provata come vera fino a prova contraria o considerarla falsa. Per cui, se si parte da un rigoroso ed asettico calcolo di costi e benefici, innescato su una mentalità maschilista patriarcale per cui ai vertici della società, come massimo valore da proteggere, viene posto l’uomo manager miliardario e vengono disprezzati gli insegnanti, o chi fa volontariato in comunità, ecco nascere l’Eticista (si preferisce questa traduzione perché ricorda la differenza tra sentimento e sentimentalismo, bontà e buonismo). I suoi discorsi agghiaccianti ricordano, in certi passaggi, i problemi proposti nei testi scolastici ai bimbi tedeschi all’epoca del nazismo, dove gli alunni venivano invitati a calcolare quanti parchi giochi o biblioteche si sarebbero potuti costruire non mantenendo i malati di mente, per esempio, al costo di tot marchi al mese.
Una figura, quindi, che si ritaglia un posto di rilievo nella galleria di cattivi della serie. Purtroppo, c’è un difetto non proprio piccolissimo: non è molto plausibile che una persona, così seriamente malata di reni da anni, tanto da aver bisogno di un trapianto urgente, possa con tanta forza commettere uno spietato omicidio.
Se Lizzie persegue i suoi progetti, con sempre meno scrupoli man mano che si procede, Red non sta certo con le mani in mano: con la scusa di farsi fare una valutazione psichiatrica, contatta una sua conoscenza, perché vuole commissionare un omicidio, non si sa ancora di chi. I candidati più plausibili sono Bastian Moreau o chiunque l’abbia tradito.
L’uomo a cui Red si rivolge si chiama Atticus, come Atticus Finch del libro Il Buio Oltre La Siepe. Non a caso, Mr. Finch è un avvocato che cerca di insegnare l’etica alla sua bambina. Fra l’altro, il titolo originale del capolavoro di Harper Lee è To Kill A Mockingbird, “ammazzare un tordo”, cosa da non fare perché, secondo la leggenda, porta sfortuna e le scene nell’ospedale psichiatrico sono ambientate davanti ad una gabbia per uccelli.
Anche nelle sequenze della valutazione di Red c’è spazio per discutere di temi etici, con i governi che uccidono le persone commerciando armi e scatenando guerre, con la gente che prende sotto qualcuno con la macchina e scappa via eccetera. Spicca però l’acume della dottoressa incaricata di somministrargli i test: capisce subito perfettamente come stanno le cose.
Alla fine dell’episodio, pure il Concierge del Crimine ha fatto un passo in più. Si ripete lo schema della scorsa stagione: la meta non è più la valigetta con le ossa, ma sono delle informazioni. La persona da rintracciare viene chiamata Generale Shiro e, come mostra il promo della prossima puntata, sa uccidere mediante insetti programmati allo scopo. Si aprono giorni di delirio sul grande duello fra Mazinga e il Generale Nero. Ancora una volta quindi, ci sarà da vedere chi arriverà per primo al traguardo tra Lizzie e Red.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Potenza filosofica della puntata
  • Lizzie triga e briga
  • Il notevole acume della psichiatra
  • Improbabile che una persona con così gravi problemi ai reni possa uccidere con tanta forza
  • Come prevedibile, i progressi nella trama orizzontale sono stati piccolissimi

 

L’importanza dei temi filosofici introdotti nell’episodio alza il voto e fa decisamente perdonare l’esiguità dei passi in avanti fatti fare alla trama orizzontale. Altro motivo per godersi il viaggio, anche se la velocità non è elevatissima, è l’evoluzione psicologica dei personaggi, ad esempio di Ressler. Nella puntata in questione, dimostra di aver fatto tanta strada rispetto alla prima stagione, comprendendo sempre meglio le sottigliezze di una mente criminale, anche quando lavora dietro gli occhioni blu sgranati della sua cara Lizzie.

 

Alter Ego 6×05 4.04 milioni – 0.6 rating
The Ethicist 6×06 4.20 milioni – 0.6 rating

 

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Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).

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